Da tre mesi a questa parte la temperatura di una vasta area dell’Oceano Pacifico è di 2 °C sopra le medie. La causa è un evento di El Niño particolarmente forte. El Niño è un fenomeno naturale, risultato dell’interazione tra l’oceano e l’atmosfera nell’area centro-orientale del Pacifico che si verifica generalmente verso la fine dell’anno solare, con la massima intensità tra ottobre e dicembre e spesso si trascina fino al primo trimestre dell’anno successivo.
Il caos provocato dal fenomeno meteorologico El Niño si fa già sentire in tutto il mondo, con variazioni di temperatura dell’acqua in alcune regioni, oltre alla siccità e alle inondazioni. Tuttavia, per gli Stati Uniti le peggiori conseguenze stanno per arrivare.
Secondo un rapporto della NASA, la corrente di El Niño si tradurrà in mesi di basse temperature nel sud e caldi e secchi, nel nord, che può essere considerato un nuovo modello naturale in queste zone. Inoltre, si prevede un inverno piovoso, anche se potrebbe essere un “sollievo” per la siccità in California.
Per quanto riguarda i cambiamenti a livello globale, la relazione dell’ente spaziale rileva che la siccità e le inondazioni hanno causato alterazioni delle colture di caffè, grano e riso, con il conseguente aumento dei prezzi.
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El Niño è dovuto al surriscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico ed è capace di stravolgere il clima mondiale. Tra il 1997 e il 1998, infatti, fu responsabile di quella che è passata alla storia come la ‘Grande tempesta di ghiaccio’ che paralizzò per giorni il Nord Est degli Stati Uniti e del Canada, provocò fortissime piogge in Kenya e Somalia, favorendo la diffusione di una grande epidemia di febbre della Rift Valley, alluvioni in California e scatenò poi una delle più calde estati europee.
Anche se al momento è impossibile prevedere i tempi esatti e l’intensità con cui El Niño farà sentire i suoi effetti nei prossimi mesi sul clima europeo, il fenomeno climatico ha già iniziato a farsi sentire nelle regioni del Pacifico con una riduzione delle piogge in Indonesia, alluvioni in Sud America e ondate di caldo in Australia, India e Africa meridionale. In modo indiretto l’ondata di caldo si è sentita anche a New York, dove si registra un dicembre di caldo record.
Al momento è comunque molto difficile valutare l’evoluzione e l’impatto che El Niño potrà avere quest’anno. El Niño nel 2015 è stato collegato alle peggiori inondazioni degli ultimi 50 anni in Paraguay, Argentina, Uruguay e Brasile che hanno prodotto più di 150.000 sfollati, la maggior parte dei quali ad Asuncion, capitale del Paraguay.
Fonte Segnidalcielo