Chiusi tre ore per assemblea sindacale i siti archeologici più importanti della Capitale: Colosseo, Foro Romano e Palatino, Terme di Diocleziano e Ostia Antica. Agli ingressi sono stati esposti alcuni cartelli in italiano e inglese in cui si spiegava ai moltissimi turisti in fila, delusi, il motivo della chiusura del monumento simbolo della Capitale, salvo commettere su alcuni un errore, è cioè che la chiusura sarebbe durata fino alle 11:30 p.m., invece che a.m.. Il ministro Dario Franceschini irritato: “La misura è colma”. La Soprintendenza invece frena: “Solo ritardi”. Il Codacons: “In questi casi serve l’esercito”.
“La misura è colma“, commenta il ministro di Beni Culturali e Turismo Dario Franceschini, annunciando che d’accordo con il premier Matteo Renzi proporrà oggi in Consiglio dei Ministri di inserire musei e luoghi della cultura nei servizi pubblici essenziali. “Non si è trattato di chiusure ma di aperture ritardate”, precisano dalla Soprintendenza speciale per il Colosseo e l’area archeologica. I siti, precisano dalla Soprintendenza, “come previsto alle 11.30 hanno aperto, compreso l’Anfiteatro Flavio”.
Sindacati sul piede di guerra – “La vertenza sui beni culturali potrebbe portare ad uno sciopero nazionale e le dichiarazioni odierne del ministro Franceschini certo non aiutano. Cgil,Cisl e Uil hanno già avviato le procedure previste dalle legge”, annuncia Claudio Meloni, coordinatore nazionale Cgil per il Mibact.
“E’ uno strano Paese quello in cui un’assemblea sindacale non si può fare“: così Susanna Camusso replica alle polemiche. “Capisco” fare “attenzione in periodi di particolare presenza turistica, ma se ogni volta che si fa un’assemblea si dice che non si può, si dica chiaramente che non ci possono essere strumenti di democrazia”.
“Non lasceremo la cultura ostaggio di quei sindacalisti contro l’Italia. Oggi decreto legge #Colosseo#lavoltabuona”. Così Matteo Renzi su twitter.
“La chiusura ai visitatori dei principali siti archeologici della Capitale questa mattina, motivata da un’assemblea sindacale (peraltro regolarmente convocata), porta, ancora una volta, alla ribalta l’urgenza di ricomprendere la fruizione dei beni culturali tra i servizi pubblici essenziali”, aveva infatti scritto stamane il Garante degli scioperi Roberto Alesse.
La vicenda riporta alla mente la chiusura improvvisa degli scavi di Pompei il 24 luglio scorso, sempre per un’assemblea.
“Quanto avvenuto oggi a Roma è una vergogna che crea un danno enorme all’immagine di Roma e dell’Italia nel mondo: in questi casi dovrebbe intervenire l’esercito per garantire l’apertura di siti e musei”, afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi. “I turisti hanno subito disagi inaccettabili non solo per la chiusura del Colosseo e di altre importanti aree culturali, ma per la carenza di informazioni rese e per gli evidenti errori nella comunicazione – spiega Rienzi -. Una figuraccia per Roma agli occhi del mondo, di cui qualcuno dovrà farsi carico”.
Turisti delusi in fila – Lunghe file e turisti delusi questa mattina davanti al Colosseo, chiuso dalle 8 alle 11, assieme ad altri siti archeologici, a causa di un’assemblea sindacale. “Cosa succede?”, la domanda più frequente tra chi ha tentato di avvicinarsi alle cancellate dell’Anfiteatro Flavio, presidiate da un servizio di sorveglianza.”We apologize for inconvenience”, le scuse riportate dal cartello. “Siamo arrivati dalla Spagna e speravamo tanto di poter visitare il Colosseo”, il commento di una comitiva di Madrid mentre ripiega la cartina di Roma e si avvia per un passeggiata in via dei Fori Imperiali. “Speriamo riapra davvero alle 11 – dice invece una turista americana davanti al cartello del Foro Palatino – nel frattempo ci riposiamo. Però che delusione”.
Uil: chiusure anche in altre città – “Le assemblee sindacali non si sono svolte solo a Roma, ma in diverse parti di Italia, a Firenze per esempio hanno ritardato l’apertura tutti i musei di Palazzo Pitti. I problemi sono di livello nazionale”, spiega il coordinatore nazionale della Uil Beni Culturale Enzo Feliciani. Tra i problemi i sindacati annoverano “il salario accessorio che non viene versato da nove mesi, la riforma del ministero sulla riorganizzazione delle sovrintendenze che ha generato il caos, il personale insufficiente a garantire la funzionalità dei vari istituti e la non chiarezza delle competenze: ci è stato attribuito un organico totalmente insufficiente e stiamo chiedendo assunzione di personale che manca dappertutto”.
Assemblea sindacale indetta dalla Uil Pa anche per il personale dei 5 musei e il Giardino di Boboli di Palazzo Pitti oggi a Firenze, ma da quanto appreso da fonti della Soprintendenza non si sono verificati particolari disagi per i visitatori stamani. L’apertura è stata ‘ritardata’ di circa un’ora e mezzo per Galleria Palatina e Museo degli Argenti, regolarmente aperte le Gallerie di Arte moderna e quella del Costume, oltre a Boboli e Museo delle Porcellane. Nel pomeriggio prevista un’altra assemblea per il personale del turno pomeridiano, dalle 17.30 alle 19, che potrebbe causare una chiusura anticipata rispetto a quella consueta delle 18.50. Mercoledì scorso la Uil Pa aveva promosso l’assemblea anche agli Uffizi, che ha comportato lo slittamento di circa un’ora e mezzo dell’apertura della Galleria e nel pomeriggio un anticipo della chiusura, sempre di circa un’ora e mezzo. La limitazione dell’orario di visite, si spiega sempre dalla Soprintendenza, era stata pubblicizzata anche sul sito: ci sono state code più consistenti del solito la mattina ma non particolari proteste dei visitatori.
Fonte Ansa