Abbiamo forse trovato la sonda dormiente Philae? Questa ipotesi è stata formulata dopo che alcune immagini della cometa hanno rivelato la presenza di un luminoso oggetto sulla sua superficie. L’Agenzia spaziale europea ha rivelato che questo oggetto luminoso ha tutti i presupposti per essere la sonda Philae.
Ma il fatto strano è che le immagini scattate nel mese di dicembre 2014, mostrano una misteriosa anomalia, ovvero un oggetto luminoso di forma triangolare che non era presente alcune settimane prima.
Rammentiamo che la sonda Philae è atterrata sulla Cometa 67P, lo scorso 12 novembre 2014, dopo aver rimbalzato due volte sulla sua superficie. Allo stato attuale la sonda è in letargo e gli scienziati si stanno prodigando per individuarla in modo da poter ottenere altre informazioni .
Tuttavia non è stato un semplice atterraggio, poiché gli arpioni della sonda non sono riusciti ad aggrapparsi al terreno, facendola rimbalzare per ben due volte sopra la superficie prima di fermarsi definitivamente.
Da allora, gli scienziati hanno cercato di localizzare la sonda attraverso una varietà di metodi. Uno di questi era di utilizzare segnali radio inviati tra la sonda Philae e Rosetta come parte del (Experiment Comet Nucleus Sounding del Radiowave Transmission).
Questo ha permesso agli scienziati di ricreare un’area ellittica di circa di 52 e 525ft (16 per 160 metri), in termini di dimensioni, dove si aspettavano di individuare il lander . Indagando in una zona nelle vicinanze, il team scientifico ha scoperto quello che potrebbe essere un luminoso oggetto artificiale che può essere osservato nelle immagini scattate da Rosetta il 12 e 13 dicembre 2014, un mese dopo lo sbarco.
Quello che sconcerta, e’ che l’oggetto luminoso non compare in un’immagine scattata il 22 ottobre – tre settimane prima dello sbarco del lander. Le vecchie immagini sono state scattate da una distanza di cinque miglia (8 km) sopra la superficie, e queste ultime immagini da un’altezza di 11 miglia (18 km).
L’assunzione di una particolare immagine risalente al 12 e 13 dicembre scorso ha escluso la possibilità che si tratta semplicemente di un fenomeno naturale, come di solito avviene quando un lampo di luce viene proiettato dalla superficie della cometa nel momento in cui su una roccia vengono riflessi i raggi del sole. Philippe Lamy, un membro del team Osiride di Rosetta del Laboratoire d’Astrophysique di Marsiglia, ha affermato che ‘l’oggetto è un buon candidato per essere il lander’ dell’Esa i cui particolari della scoperta sono riportati nel blog di Rosetta .
Egli ha poi aggiunto: “Questo punto luminoso è visibile su due diverse immagini scattate nel mese di dicembre 2014, le quali indicano chiaramente che si tratta di una vera e propria anomalia.Inoltre l’oggetto luminoso rilevato sulla superficie della cometa non e’ un artefatto in movimento o un granello di polvere.”
Trovare il lander ha importanti implicazioni scientifiche, in particolare per l’esperimento Consert attraverso il quale vengono utilizzati i segnali inviati da Philae e da Rosetta in modo da mappare l’interno della struttura, anche senza conoscere la posizione del lander che renderebbe questa misurazione meno precisa.
‘Localizzare accuratamente la posizione del lander è di grande valore scientifico, in particolare per i comuni orbiter e lander sperimentali come il Consert visto che ci potrebbe fornire la migliore valutazione della struttura interna del nucleo della cometa,’ ha dichiarato Matt Taylor, scienziato del progetto Rosetta dell’ESA.
“Sapere dove si trova la sonda Philae potrebbe fornire un presupposto fondamentale per le misurazioni dei futuri Länder e informazioni preziose per il loro possibile funzionamento. Nel frattempo, Rosetta continua a rispettare il programma stabilizzandosi su diverse orbite a seconda dell’attività della cometa”.
Gli scienziati hanno constatato, tuttavia, che non sono sicuri che questo oggetto luminoso possa trattarsi effettivamente della sonda Philae. Mentre compie una serie di correzioni luminose, l’oggetto non e’ stato localizzato nella zona dove dovrebbe trovarsi Philae . Tuttavia, l’Esa fa notare che questa area ellittica all’interno della quale potrebbe trovarsi la sonda potrebbe subire dei cambiamenti .
Inoltre, visto che sono trascorse sette settimane da quando le immagini sono state scattate tra il mese di ottobre e dicembre, la cometa potrebbe essersi avvicinata ulteriormente al sole, per cui è possibile che questo oggetto luminoso potrebbe essere attribuito semplicemente a un cambiamento fisico della cometa. La mancanza di altre fonti luminose nella regione, tuttavia, suggerisce che questa eventualità è da escludersi. L’unico modo per essere sicuri che l’oggetto è effettivamente la sonda scomparsa è di eseguire passaggi ravvicinati intorno alla cometa, anche se per adesso questo avvicinamento è qualcosa che l’Esa non è ancora pronta a fare.