Più passano i giorni e più i modelli sembrano aver trovato la strada giusta: la seconda metà di maggio potrebbe proporci frequenti perturbazioni atlantiche.
In balia di “Carlo”: il vortice freddo venuto dal nord Atlantico ha trafitto l’Alta Pressione, costringendola alla mesta ritirata e dando luogo ad un peggioramento decisamente intenso. Le prime regioni a patirne gli effetti sono state quelle del Nord, investite ieri da pesantissimi temporali. Ora toccherà al Centro Sud e alle Isole, questo perché la struttura ciclonica sta scappando velocemente a sud.
Crollo delle temperature: oltre all’intensità del maltempo, l’altro elemento essenziale è dato dalla netta contrazione del profilo termico. Le temperature sono letteralmente crollate, perdendo oltre 10°C su gran parte d’Italia. Addirittura in alcuni casi sono scese di circa 15°C, ribaltando l’anomalia termica positiva precedente.
Uno sguardo all’Europa: la configurazione continentale s’è rivelata essenziale nella previsione dell’attuale peggioramento e si rivelerà imprescindibile nell’elaborazione di una tendenza a lungo termine di discreta affidabilità. Vorremo porre subito l’accento sull’intensa attività ciclonica nord atlantica, vista un po’ da tutti i modelli. Non solo. Assisteremo ad una variazione nel posizionamento dei campi di Alta Pressione: l’Alta delle Azzorre potrebbe tornare più ad est, direzione Penisola Iberica e da lì spingersi sovente verso nord.
Quali le conseguenze in Italia? La configurazione suddetta potrebbe spalancare le porte ad un periodo governato da correnti moderatamente fresche ed estremamente instabili. Ne verrebbe condizionata gran parte della seconda metà di maggio.
Fonte Meteogiornale.it