MA A TRECATE SI INIZIA MALE
TRECATE – Come avviene, in paese, la bonifica dei terreni di orti e giardini dopo l’incidente al pozzo Agip?
Se lo sono chiesti, sabato pomeriggio, i trecatesi che abitano nei pressi della piscina coperta, quando hanno visto arrivare una ventina di camion che hanno scaricato, nell’ampio piazzale antistante la struttura sportiva, centinaia di metri cubi di terra inquinata.
E’ parso loro davvero incredibile che il terreno asportato dalle abitazioni di piazza Dolce e via Verra, le zone più colpite dalla pioggia di petrolio, venisse scaricato proprio li, sotto le finestre delle loro case.
E invece, raccolta qualche informazione, si sono dovuti ricredere: le cosa stavano proprio così.
Qualcuno aveva avuto la bella idea di far depositare in quel piazzale, provvisoriamente, la terra inquinata.
La rabbia dei residenti ha avuto sfogo immediato. “Alle 17, quando sono rientrato a casa – dice Corrado Pedrinazzi che abita in via Nova 57 – ho subito segnalato il fatto al responsabile sanitario dell’Ussl 52.
Come me hanno protestato molti altri trecatesi della zona, in Comune e all’Usll.
Con quale criterio ci siamo chiesti, stanno compiendo queste bonifiche?
Tolgono il terreno inquinato da una zona del paese per poi depositarlo in un’altra?
Non basta la quantità di idrocarburi che noi e i nostri figli abbiamo già respirato?
Vogliono aumentarci la dose?”
Le proteste della gente hanno prodotto l’effetto sperato.
Verso le 19, sono iniziati i lavori di sgombero, protrattisi fino alle 22 e ripresi nella mattinata di domenica.
A mezzogiorno ruspe e camion avevano fatto sparire quei cumuli di terra oleosa e maleodorate.
Dove saranno finiti?
Pensiamo dove dove il sindaco di Trecate, Giuseppe Magnaghi, rispondendo, giorni fa, a una precisa domanda, aveva spiegato, e ciè sui terreni adiacenti ai pozzi.
Ma anche quella, è stato assicurato, sarà una soluzione provvisoria.
MIRELLA MORANDI