Disastri d'Italia Slider — 28 Settembre 2016
E’ DI 7 KM QUADRATI LA ZONA INQUINATA DAL PETROLIO: AVVIATA LA BONIFICA

Alle 18,30 di venerdì sera, nei locali della prefettura conferenza stampa.

Il prefetto, ruffo, tira un evidente sospiro di sollievo: alla presenza dell’assessore regionale, Fulcheri, e del direttore generale del ministero dell’Ambiente, Muscazzini, può informare i giornalisti che: “Il protocollo per le attività di monitoraggio e bonifica del territorio interessato dalla fuoriuscita di greggio dal pozzo numero Trecate 24 dell’Agip di Trecate è stato sottoscritto dalle parti interessate (Agip, Ministeri, Regione, Provincia, Comuni, USSL, Parco del Ticino) ed è già operante.

L’area inquinata – prosegue – sulla quale le analisi effettuate hanno rilevato fra le 5 e le 50 parti per milione di idrocarburi è circoscritta in soli 7 km quadrati attorno al pozzo 24.

In una seconda zona, le parti per milione vanno da 1 a : qui il pericolo di inquinamento è molto basso; al suo interno ( la stiamo delimitando con precisione) le coltivazioni potranno avvenire, ma solo ad uso sperimentale.

Assolutamente libera, invece, tutta l’altra zona che pure abbiamo monitorato e dove i sindaci già domani autorizzeranno gli agricoltori a procedere nei lavori”.

Abbiamo fatto tre domande.

Eccole con le risposte del prefetto.

Primo: la falda acquifera è inquinata?

“No –è stata la risposta – lo possiamo escludere.

Su 80 pozzi interessati, ne abbiamo analizzati 16, i più a rischio, e nessuna traccia di idrocarburi è stata trovata”.

Seconda: l’Agip sta trivellando altri pozzi? “No – ha risposto Ruffo – l’Agip mi ha informato che il pozzo numero 24 era l’ultimo che, secondo programma, doveva essere trivellato”.

Terzo: come mai la zona di perforazione non è sottoposta alla cosiddetta “normativa Seveso”? “Perchè i pozzi – ha spiegato il prefetto – non sono considerati dalla stessa legge come impianti ad alto rischio ambientale.

C’è la vicinanza con la zona industriale di San Martino di Trecate, è vero, ma fino ad ora, non ha influito per far scattare la normativa Seveso.

Fin dalla riunione del prossimo 21 marzo esamineremo il da farsi per il futuro”.

LUCIANO LOMBARDI

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