Editoriali — 18 Settembre 2015

18-09-2015 – Salve a tutti; ancora caldo nelle regioni peninsulari, sebbene l’asse del promontorio anticiclonico stia lentamente traslando verso sudest, indebolendosi leggermente (fig.1)

fig.1

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L’evoluzione in atto sta andando esattamente come previsto nell’editoriale di ieri; ovvero, l’ondata di caldo sta leggermente mollando la presa nelle regioni centrali, dopo i valori record  di ieri in Adriatico (40° C a Pescara nella seconda metà di Settembre!!). Fa ancora caldo comunque, alle 11:10 ancora 30° C a Pescara e Roma e ben 37° C a Bari e 36° C a Foggia (fig.2).

fig.2

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Per le pianure pugliesi e per i settori interni del sud in genere sarà ancora una giornata “bollente”, i 40° C potranno ancora essere raggiunti nel foggiano e barese, più difficilmente in Abruzzo e Molise. Intanto, in Europa, come si evince in fig.1, la saccatura avanza lentamente verso est, introducendo il peggioramento e , soprattutto, la notevole rinfrescata del week-end (fig.3).

fig.3

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Dal punto di vista previsionale, la traiettoria prevista per il minimo depressionario (ved. editoriale), ha subito un leggero est-shift, giungendo a interessare maggiormente il versante Adriatico e ionico, ecco il possibile tragitto del minimo nei prossimi tre giorni (fig.4).

fig.4

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Dal punto di vista delle fenomenologie, ci dovrebbero essere meno precipitazioni nel Tirreno, ma l’abbassamento delle temperature sarà ugualmente brutale quasi ovunque e, anzi, in Adriatico lunedì mattina potrebbe essere distintamente fresco il clima. Ecco le temperature presenti attualmente a 850 hPa (1500 m) (fig.5)

fig.5

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La +20° C a 850 hPa ancora presente al centrosud; ed ecco i valori previsti lunedì mattina, dopo il passaggio del vortice (fig.6).

fig.6

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Addirittura compare la +8° C in Appennino e alto Adriatico, uno scarto termico in effetti brutale, che potrebbe condurre a una diminuzione dei valori massimi lungo le, coste adriatiche di 15-20° C in 72 h (da Giovedì pomeriggio e Domenica pomeriggio, ma si parte da 40° C ricordiamolo). Non è escluso che nella mattinata di lunedì, al risveglio, le cime più alte dei massicci appenninici sopra i 2000 m possano vedere qualche leggera spolverata di neve (!!!!).

Passata la burrasca domenicale, secondo il modello americano la strada dall’Atlantico resterebbe aperta per l’arrivo di una seconda intensa perturbazione a metà della prossima settimana, a traiettoria più occidentale, responsabile di una possibile ondata di maltempo al nord e centrali tirreniche (fig.7).

fig.7

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L’affondo Atlantico isolerebbe quindi una goccia fredda centrata nel mar ligure, con genesi di temporali anche forti nelle regioni menzionate (fig.8).

fig.8

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Questa previsione ha bisogno di conferme in quanto il modello europeo vede l’affondo meno deciso nel Mediterraneo.

A seguire, nell’editoriale riguardante il lungo termine, si è accennato alla forza dell’anticiclone delle Azzorre in Atlantico e alla sua spinta verso nord; tale tendenza viene confermata anche oggi, con la creazione di un ponte altopressorio con la Scandinavia a fine mese (fig.9).

fig.9

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L’esito di tale dinamica è ancora incerto, ma è davvero potente l’azione della struttura azzorriana da previsione del modello americano. Ulteriore spinta ai primi di Ottobre, con il Vortice Polare che si decentra in Siberia e blocco anticiclonico in area islandese, evoluzioni molto interessante da monitorare, nuovi aggiornamenti nell’editoriale serale, dedicato ai temi del lungo termine (fig.10).

fig.10

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Ciao ciao

Ilario Larosa

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