Editoriali — 27 Giugno 2013

 

massime nord

 

DA SABATO LE TEMPERATURE RISALIRANNO A PARTIRE DAL CENTRO-NORD PER L’ARRIVO DELL’ANTICICLONE DELLE AZZORRE

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Riassumendo le condizioni meteorologiche che si sono avvicendate sull’Italia nell’ultimo mese, tra la fine di maggio e questi ultimi giorni di giugno, possiamo dire di aver attraversato tre fasi atmosferiche ben distinte: un periodo insolitamente freddo ed instabile alla fine del mese scorso, ereditato in parte anche dai primi giorni di giugno, in cui abbiamo visto il ritorno della neve fino a quote intorno a 800 metri sulle Alpi e 1000 metri sull’Appennino Settentrionale; una fase calda legata alla prima ondata di calore di questa stagione estiva che ci ha interessato in modo particolare nella settimana dal 16 al 22 giugno con temperature che, mediamente, si sono portate tra i 3 ed i 7 gradi oltre la media del periodo su quasi tutta l’Italia e, infine, un nuovo periodo fresco ed instabile che è cominciato all’inizio di questa settimana con l’approssimarsi, all’Italia, di una circolazione depressionaria attiva soprattutto in quota che si è portata sull’Europa Centrale. Con il primo impulso di aria instabile ad essa legato, abbiamo così visto il ritorno della neve sulle Alpi fino a quote insolitamente basse per il periodo, con i fiocchi che si sono spinti fino a 1500 metri. In sintesi, la dinamica atmosferica e conseguentemente il campo di temperatura hanno attraversato una sorta di… “scendi-sali-scendi” repentino, concentrato in appena un mese, che in gergo tecnico prende il nome dimeridianizzazione del flusso: si tratta di un comportamento del tempo che fornisce tre nuovi casi di studio per meglio comprendere e definire la teoria dell’estremizzazione del clima applicata al Mediterraneo.

A questa circolazione depressionaria appena descritta fanno però parte altri due impulsi: il secondo (per noi è la perturbazione n.4 di giugno) che è giunto ieri e che oggi relegherà i suoi effetti alle regioni centro-meridionali ed il terzo (la perturbazione n.5) che è in procinto di interessare con rovesci e temporali quasi tutta la nostra penisola, ad iniziare dal Nord Italia che sarà raggiunto già nella giornata odierna. Il suo movimento verso le regioni centro-meridionali sarà piuttosto spedito: essendo infatti la saccatura che l’accompagna stretta tra due aree anticicloniche che agiscono a mo’ di morse, il peggioramento avrà modo di procedere a marce forzate verso le regioni meridionali che raggiungerà entro sabato; mentre domani il tempo migliorerà piuttosto rapidamente sulle regioni di Nord-Ovest. Ma oltre ai temporali ed ai rovesci che testimonieranno il passaggio di questo nuovo impulso instabile, dovremo fare i conti con un altro e modesto calo delle temperature. Ma niente paura: si tratterà di un… tuffo in un lago di aria fresca da cui l’Italia comincerà ad uscirne già da sabato. Se infatti andiamo ad osservare le temperature massime previste dal nostro modello tra oggi e domenica e facciamo il confronto con la media climatica prevista per questo periodo dell’anno, possiamo apprezzare come sulle regioni settentrionali il campo di temperatura si riallineerà molto probabilmente con i valori stagionali già nella giornata di domenica (prima figura), come al Centro la fase di aumento caratterizzi tutto il fine settimana (seconda figura) e come sulle regioni meridionali siano proprio il sabato e la domenica i due giorni in cui si registreranno probabilmente le temperature mediamente più basse del periodo, ma con un primo accenno di queste a risalire già nel giornata festiva (terza figura).

Merito di questa inversione di tendenza sarà dell’Anticiclone delle Azzorre che inizierà a spingere da ovest, questa volta anche in modo piuttosto prepotente rispetto a quanto fatto finora. Osservando infatti la previsione media di ensemble del campo di pressione al suolo e dell’altezza di geopotenziale a 500 hPa (ultima figura) prevista per domenica, si può apprezzare come i versanti orientali della penisola siano ancora influenzati dai residui della circolazione di aria fresca con probabili fenomeni di instabilità sempre più localizzati, mentre da ovest l’aumento della pressione a tutte le quote annuncerebbe l’avvio di una fase certamente più stabile e dalle caratteristiche estive, ma senza eccessi in termini di caldo. La vecchia estate mediterranea, prepotentemente sostituita negli anni scorsi da quella nord-africana, ci accingerebbe quindi ad entrare in scena ed a garantire un periodo piuttosto lungo di tempo soleggiato. Parliamo dell’estate classica, ovvero quella con le temperature su per giù in linea con le medie del periodo che, per l’Italia, oscillano attorno ai 30 °C: quanto basta per non avvertire il caldo come un disagio.

 

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Meteo Sincero

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