Meteo Didattica — 25 Giugno 2015

Acqua nel deserto? Le antiche carovane che attraversavano le immense distese aride del nord America o i Tuareg nel bel mezzo del Sahara algerino, erano sicuri di scutarla spesso all’orizzonte ma, giunti in prossimità delle sospirate oasi, queste svanivano come per incanto. E’ l’effetto miraggio. Non è necessario essere colti da un colpo di calore per poter osservare questo curioso fenomeno sui caldi orizzonti estivi e non è neanche obbligatorio trovarsi nel ben mezzo del deserto.

Basta anche una comune autostrada, percorsa magari durante le ore centrali di una soleggiata giornata di mezza estate ed ecco che là in fondo, vediamo subito quei fantomatici laghetti tremolanti che a molti danno persino fastidio agli occhi.

Niente acqua all’orizzonte quindi, ma allora di cosa si tratta? Il terreno che calpestiamo possiede una capacità termica estremamente elevata: sabbia, asfalto, roccia, sassi. Questa caratteristica fa sì che, sotto l’azione del sole, si scaldi in maniera molto rapida, creando un sottile strato di aria rovente appena al di sopra di esso.

A temperature molto alte l’aria assume un coefficiente di rifrazione diverso e, di conseguenza, la diffusione della luce avviene con differenti modalità. In altre parole la luce emessa da un qualsiasi oggetto, invece di percorrere una linea retta, arriva al nostro occhio seguendo una curva più notevolmente più ampia.

Morale? Le immagini che vediamo di norma sopra l’orizzonte (paesaggi e/o oggetti) vengono riflesse (e rovesciate), dandoci la sensazione della presenza al suolo di altri oggetti, posti in posizione curiosa all’interno di questi fantomatici, quindi in realtà inesistenti “laghetti”. Nasce i miraggio, ovvero l’effetto che produce l’illusione ottica della presenza di oggetti che non esistono (figura n.1).

Quando ci avviciniamo ai miraggi, essi stessi tendono a scomparire perché la differenza dell’indice di rifrazione fra lo strato d’aria arroventato e quello soprastante non è più radente. Possiamo così vedere cosa effettivamente si nascondeva dietro al miraggio, semplicemente dell’altro deserto, oppure una strada che prosegue, di sicuro niente acqua, a meno che non ci troviamo al di sopra un oceano.

In tal caso l’effetto, dovuto alla presenza di un condotto atmosferico nato da un’inversione termica (mare più freddo dell’aria soprastante) ci riconduce ad un altro fenomeno simile d’illusione ottica: la Fata Morgana (Figura n.2)

schema

Luca Angelini per Meteoservice.net

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