E’ tempo di… Musica!! 15 Luglio 1968 – Family: “Music in a Doll’s House”. Album di debutto di questo straordinario gruppo di polistrumentisti ( elemento questo comune con i Mothers of Invention) ingiustamente dimenticato nel tempo, nati nel 1966 dalle ceneri dei Roaring Sixties a loro volta derivati dai Farinas e composto dal vocalist, sassofonista e armonicista Roger “Chappo” Chapman, Rich Grech al violino, violoncello e basso, Rob Townshend batteria di radici jazz, Jim King fiati e John “Charlie” Whitney chitarra elettrica ed acustica di matrice jazz che ha il merito di licenziare nel luglio del 1968 un album proto-prog, vero lavoro ponte tra la psichedelia che si sta esaurendo e quella che sarà dal 1969 la musica dei King Crimson e di molte altre formazioni, seminale in particolare per creare la vocalità, la teatralità e la struttura melodica del leader dei Genesis Peter Gabriel che molto deve molto al cantato di Chappo, il cui vibrato quasi caprino rimane però particolarissimo.
Trasferitesi dalla provincia ( la loro cittadina d’origine Leicester ha dato i natali tra gli altri a John Lord dei Deep Purple) in una capitale pronta alla straordinaria era della Swinging London, suonano in locali come il Marquee o il Sybilla’s applauditi da un pubblico che vede in prima fila personcine del calibro di John Lennon, Brian Jones, Steve Windwood, George Harrison, Brian Jones e molti altri. Dopo uno sfortunato 45 giri d’esordio (1967) i Family contrattualizzati dalla Reprise, registrano il loro debutto. Le sessions iniziano con il produttore dei Traffic Jimmy Miller ma l’impegno di questi in Beggars Banquet dei Rolling Stones ( per inciso l’album del ritorno dalla psichedelia al Blues Rock delle origini per le Pietre Rotolanti…) porta in cabina di regia Dave Mason uno dei leader dei Traffic stessi. Brani completamente composti dalla band, tranne” Never Like This”
… di Mason, “Music in a Doll’s House è uno degli album più originali della fine dei Sessanta , a partire dalla copertina in cui i Family sono ritratti nelle stanze di una casa delle bambole; il blend raffinato di stili e generi musicali che compongono il lavoro sotto forma di canzoni brevi e variegati, dimostra la grande capacità di creare e reinventare quelle componenti blues, rock, jazz e folk che sono proprie a questi straordinari musicisti. L’uso di strumenti inusuali per il tempo, dicevo prima della presenza di fiati, violino, sax , dona colori folk jazz all’insieme e permette di costruire arrangiamenti perfetti per la voce soave e rauca dall’estensione melodica superba e dal vibrato naturale unico di Chapman. Notevole e sorprendente l’apertura con “The Chase”
Quanto…. e soprattutto “Mellowing Grey”
…. dalle atmosfere classiche che anticipa i King Crimson aprendo le porte al progressive. Notevolissime “Me my friend” e “Voyage” ma siamo di fronte veramente a quaranta minuti scarsi di creatività allo stato puro.