La macchina del tempo ci porta negli Usa dei primissimi Anni ’70 dove oltre la rivoluzione culturale per i diritti civili contro il razzismo ad opera di M.L.K. nasce un movimento culturale parallelo, la Blaxploitation, incentrato principalmente sul cinema e la musica, il cui obiettivo è quello di rivendicare i diritti e la dignità dei neri rispetto al potere bianco oltre che valorizzare il talento degli attori afroamericani,
Artisticamente non disprezzabili i film vedono infatti gli eroi neri affiancare quelli bianchi nel ruolo di protagonisti e sono commentati musicalmente da colonne sonore a dir poco epiche composte da alcuni fra i grandi della black music: se le pellicole oggi sono in parte (o quasi del tutto) dimenticate, lo stesso non si può dire per le soundtracks, molto più efficaci, vere pagine fondamentali della musica soul e funk a partire dal disco capostipite “Shaft” di Isaac Heyes, passando per “Trouble Man” di Marvin Gaye fino al disco di oggi, “Superfly “di un immenso Curtis Mayfield.
Dominatore della scena di Chicago per due decenni, fondatore degli Impression nel 1956 , padre del Soul, rinnovatore del cantato corale nero ( People Get Ready è una delle canzoni più famose e coverizzate della storia) all’inizio dei Settanta vira il suo percorso: look alternativo con divisa militare, abbandono delle canzoni d’amore e composizioni di testi impegnativi focalizzate sulle rivendicazioni razziali, i problemi dei ghetti, la droga e la povertà.
Ed ecco che Mayfield cuce addosso alle avventure di poliziotti di colore, dello spacciatore di droga Superfly vestito di abiti sgargianti del suo socio Eddie, nove tracce di cui due strumentali intrise di rabbia, energia ma anche melodie e tanto tanto stile cantautoriale.
Grandissimo funk duro e puro coniugato alla perfezione: “Little Child Runnin’ Wild” il preludio con tastiera e chitarra distorta , “Pusherman” con il suo basso celestiale (ascoltatelooo)
e….. “Freddie’s Dead” capolavori assoluti, la strumentale “Junkie Chase”, la sensualissima quasi erotica “Give me your love”, le dolci “Eddie You Should Know Better” e “No Thing On Me (Cocaine Song)”, il rilassato secondo strumentale “Think” e, last but not least , la titletrack,”Superfly” con la sua linea di basso assassina, il suo ritmo galoppante è gemma senza se e senza ma…!!