Ambiente, territorio & dissesti — 29 Giugno 2013

Abbiamo parlato a lungo nei giorni scorsi della presunta “era glaciale” che, secondo alcuni esperti meteorologi e climatologi, sarebbe in arrivo nei prossimi anni o addirittura imminente. Il colonnello dell’aeronautica Paolo Ernani ha lanciato le sue previsioni glaciali mentre nel resto del mondo tanti altri scienziati contemporaneamente illustravano una simile teoria. Per capirne di più, abbiamo intervistato Guido Guidi, grande esperto del settore, Tenente Colonnello dell’Aeronautica Militare e fondatore del http://www.climatemonitor.it/, un blog scientifico dedicato proprio a meteo e clima.Guidi ha sempre combattuto e criticato gli allarmismi catastrofici sul global warming, ma adesso prende le distanze anche dai profeti del super-freddo: “La facilità con cui si fanno proclami sui temi del clima è sconcertante. In qualsiasi altro ambito dello scibile umano – dichiara ai nostri microfoni – forse con l’unica eccezione dell’economia e della finanza ma il paragone di questi tempi è meglio non farlo, i concetti e le convinzioni si consolidano poco a poco, chi fa ricerca è sempre prudente e ci tiene a trasmettere ai suoi interlocutori l’inevitabile margine di incertezza. Ma sul clima no. Il clima o è bianco o è nero, o è sull’orlo di disfarsi in un inferno di caldo o, come in questo caso, condannato al gelo dell’inverno perenne“.

Quindi non dobbiamo preparare giacche e pellicce anche d’estate, e preoccuparci per bombe di neve sempre più frequenti nei mesi invernali?

“Per fortuna, le cose non stanno affatto così, né per il caldo, né per il freddo. Certo, la normalità per questo Pianeta, se ci si riferisce alle ere climatiche, è il freddo, non il caldo. Il sistema passa molto più tempo in modalità glaciali e a recuperare dalle stesse, di quanto non ne passi con condizioni climatiche favorevoli. Per cui, presto o tardi, un’altra glaciazione ci sarà. Ma questo con la scala temporale a noi familiare non c’entra assolutamente nulla. Basti pensare che tutta la civiltà umana, dalle domesticazioni vegetali e animali della Mezzaluna verde agli attuali 7mld di umani, è iniziata già qualche migliaio di anni dopo la fine dell’ultima glaciazione. Per cui, questo termine, specie se riferito al medio futuro di un paio di decadi, è assolutamente fuori luogo“.

Guido GuidiBeh, ma è chiaro che chi ha parlato di “era glaciale” lo faceva con riferimento alla “piccola era glaciale” dei secoli scorsi (1.500-1.800 circa)…

“Si, ma portare ad esempio un periodo di moderato raffreddamento come quello della PEG, periodo che tra l’altro ha coperto quasi 4 secoli e nel quale non sono mancate fasi di ripresa anche relativamente lunghe, è quantomeno imprudente ove non altrettanto sbagliato. Prima di tutto perché tra la PEG e una glaciazione c’è almeno un ordine di grandezza in termini di diminuzione delle temperature medie superficiali. Poi perché, proprio in ragione del significativo ma tutto sommato modesto abbassamento delle temperature, la risposta del sistema è stata molto disomogenea, con condizioni in alcune zone effettivamente difficili, in altre molto meno, in altre non facilmente documentabili e quindi forse ancora meno tangibili. Poi ancora perché se per la PEG è documentata una prolungata fase di bassa attività solare, per presagire qualcosa di analogo dovremmo sapere cosa farà il sole nel medio-lungo periodo e come reagirà il sistema. Ci mancano entrambe le informazioni. C’è qualche segnale che il sole continui ad avere una fase di scarsa attività, ma come, se e quando questo dovesse avere un impatto sul clima è tutto da vedere, anche perché dal medioevo ad oggi, cioè dalla PEG ai giorni nostri, sono cambiate molte cose. E il riferimento non è solo ai gas serra, che pure hanno un ruolo ma attorno ai quali sono stati fatti e si fanno tutt’ora proclami paragonabili a quelli dell’imminenza di un’era glaciale, quanto piuttosto alle modifiche dell’uso del suolo e dell’urbanizzazione, quelle insomma che ci interessano di più perché riguardano le zone dove viviamo. A parità di condizioni, quindi, sarebbe comunque difficile ove non impossibile fare paragoni“.

Ma quindi, anche se parlare di “era glaciale” è esagerato, è vero che stiamo andando verso un periodo più freddo?

“Mah, è difficile dirlo e comunque poco importante. Semmai, piuttosto che paventare l’imminenza di un’era glaciale – per inciso è accaduto anche negli anni ’70 – o presagire un arrosto climatico perenne, ci si dovrebbe chiedere se e quanto il nostro sistema sociale possa definirsi accettabilmente resiliente alle dinamiche del clima per come queste si sono sempre manifestate. Al riguardo le grandi difficoltà attraversate con le ondate di freddo degli ultimi inverni e quelle altrettanto grandi delle ondate di caldo del 2003, del 2010 e del 2012, non sono segnali molto confortanti. Ho come l’impressione che si dovrebbe cercare di lavorare su questo piuttosto che preoccuparsi di una eventuale era glaciale o, peggio, di un futuro disfacimento climatico“.
Fonte:Meteowebmaggiore-guido-guidi-292x300

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