Il Sole è la fonte primaria dell’energia che arriva sul nostro Pianeta. Questa energia giunge a noi sotto forma di onde elettromagnetiche. Questo onde elettromagnetiche, in virtù della temperatura molto elevata della fonte di emissione, agiscono su lunghezze d’onda molto corta, che spaziano soprattutto nel campo dell’ultravioletto e del visibile, solo in parte anche nel campo dell’infrarosso.
Le fusioni nucleari che trasformano in ogni secondo tonnellate di idrogeno in elio fanno si infatti che la temperatura del Sole alla superficie sia di circa 6.000°C. L’energia irradiata dalla nostra stella impiega circa 8 minuti per raggiungere il top della nostra atmosfera (in media 1366 Watt per metro quadrato), dove viene scomposta o assorbita dai rispettivi gas ivi presenti, per un totale complessivo rimanente di circa 345 Watt per metro quadrato.
L‘attività solare non è un processo fisso, ma ciclico. Il ciclo medio che a noi interessa, in relazione al ciclo di vita dell’uomo, è quello che si compie in circa un decennio e che vede l’alternarsi di fasi particolarmente attive, caratterizzate dalla presenza di imponenti esplosioni (macchie) ad altre più tranquille, caratterizzate da un numero molto basso di macchie. A volte si nota addirittura assenza di macchie.
Attualmente l’attività solare è in uscita dal massimo decennale, che è stato raggiunto con un doppio picco, il maggiore dei quali all’inizio del 2014, l’altro nel 2012. Un massimo che, come sottolineano gli esperti, è stato molto blando rispetto alla norma. Basti pensare che, ad esempio, la massima magnitudo registrata nell’attuale ciclo decennale, identificato come “ciclo 24” è stata circa la metà del precedente, il ciclo 23, che ci ha interessati dalla fine degli anni 90 fino al 2007-08.
Questi cambiamenti dell’attività solare a scala decennale (ad alta frequenza), non hanno particolari influenze dirette sul clima del nostro Pianeta, poichè la differenza di energia emessa è quasi ininfluente (qualche decimo percentuale), mentre ne hanno su scale temporali molto più lunghe. Da particolari studi si evince infatti la mancata correlazione tra l’attività solare e l’andamento, ad esempio, dell’estensione dei ghiacci polari o delle temperature globali dell’atmosfera. Minimi solari particolarmente prolungati, dell’ordine di qualche decennio, possono invece avere ripercussioni sul bilancio energetico in entrata nell’atmosfera a lunghe distanze temporali, pur se sarà poi quest’ultima a “decidere” quanta energia dovrà rimanere intrappolata nel sistema climatico. La modulazione avviene ad opera dei cosiddetti gas serra, i quali costituiscono dunque l’ago della bilancia per chi vuole dare un peso reale all’attività solare nei confronti del clima.
Luca Angelini per Meteoservice.net