Editoriali — 17 Agosto 2015

L’elevato flusso turistico in questo periodo nelle aree aperte e in montagna impone di tenere sempre alta l’attenzione per poter garantire le attività all’aperto in condizioni di sicurezza. Ecco alloraalcuni consigli del Corpo forestale dello Stato perché la prevenzione favorisca una serena gita in montagna. Innanzitutto bisogna fare i conti con il tempo, dal momento che il meteo cambia repentinamente sui monti.

Prima di qualsiasi escursione in alta quota, dunque, consiglia la Forestale, è bene consultare il Bollettino Meteomont giornaliero sul sito di previsione meteo www.meteomont.gov.it che indica eventuali temporali in montagna previsti per le successive 24 ore per ogni settore montano della penisola. Oppure le App Meteomont dedicate all’informazione sulla sicurezza in montagna. Pianificare e programmare in dettaglio la visita contattando per informazioni il Comando Stazione forestale del luogo è il modo più opportuno per evitare incidenti e passare una piacevole giornata all’aria aperta.

Non solo. Anche durante l’escursione èconsigliabile controllare cellule temporalesche in formazione con un adeguato barometro-altimetro per captare ogni cambiamento improvviso di pressione.

Ci sono anche altri rischi connessi al maltempo: fulmini, cadute, scivolamenti, caduta massi, perdita orientamento, perdita visibilità, irraggiamento solare, caldo, umidità, vento, ultravioletti, abbassamenti ed innalzamenti improvvisi delle temperature. La Forestale ricorda che quest’anno in alta quota sull’arco alpino, date le diffuse ed intense nevicate invernali, è possibile trovare ampie aree coperte da neve e da ghiaccio pertanto va posta particolare attenzione nell’attraversare tali zone per rischio di scivolamenti e cadute.

In caso di temporale improvviso, comunque, è sempre bene seguire il decalogo con i consigli della Forestale per ridurre i rischi.

Non farsi prendere dal panico; evitare le attività all’aperto soprattutto a ridosso dei corsi o specchi d’acqua; ripararsi in un rifugio o in auto chiudendo saldamente porte e finestre ed evitando, se in auto, di mettersi in viaggio; non sostare o transitare sotto alberi o pali isolati e comunque evitare i sottopassi; liberarsi degli oggetti metallici anche se di piccole dimensioni.

E ancora: non accendere fuochi all’interno dei rifugi; non dare la mano ai compagni di escursione e stare distanziati una decina di metri; isolarsi il più possibile dal terreno, toccando il terreno in un solo punto, ad esempio saltellando o stando coi piedi uniti; le persone colpite da fulmine in genere non sono cariche elettricamente e normalmente non si rischia nulla nel prestare loro soccorso (valutare di volta in volta); in caso di emergenza sanitaria chiamare il 118, in caso di necessità e se in grado (abilitazione BLS), effettuare un massaggio cardiaco contemporaneamente alla respirazione bocca a bocca.

Dall’inizio del 2015 fino al 9 agosto 127 persone hanno perso la vita durante un incidente in montagna. Un numero pari al doppio rispetto al 2014. E le vittime non sono solo gli occasionali fruitori dei versanti alpini, ma spesso anche esperti rocciatori e alpinisti.

Se il tempo è l’informazione primaria per programmare una gita in montagna con più sicurezza, ci sono altri suggerimenti che gli escursionisti debbono tener presenti. Come per esempio pianificare percorsi in base alle proprie capacità tecniche, di allenamento e al tempo che si ha a disposizione per tornare indietro.

L’attrezzatura poi deve essere idonea: abbigliamento comodo/sportivo, con calzature adeguate come scarpe da trekking. In caso di escursione lunga, portare con sé cibo e acqua per non incorrere in calo di zuccheri e malesseri dovuti alla fame. E prima di iniziare l’escursione, accertarsi che il cellulare sia carico e memorizzare i numeri di soccorso sanitario 118 e quello del Corpo forestale 1515.

Se non si è pratici del posto, affidarsi a guide esperte oppure studiare l’orografia del territorio; munirsi di carte dei sentieri che si intendono percorrere, reperibili gratuitamente presso le Proloco o nelle Agenzie turistiche; lasciare detto dove si va a chi resta alla base, per accelerare in caso di bisogno, le attività di soccorso; individuare lungo il percorso punti di riferimento importanti per l’orientamento.

Inoltre, in caso di maltempo non sostare in prossimità di alberi o di pietre ed oggetti acuminati che potrebbero agire da parafulmine, ma tenersi ad una distanza di 200-300 metri. Meglio trovare riparo presso anfratti e grotte. E’ consigliabile accendere fuochi solo dove esistono aree appositamente attrezzate. La Forestale, ad ogni modo, ricorda che ciascun fuoco è un potenziale pericolo per le aree verdi. Infine, è bene non sostare sui prati con le automobili e rimanere su percorsi asfaltati. E rispettare l’ambiente non gettando carte o rifiuti dopo il pic-nic.

Fonte notizia: www.adnkronos.itescursione_montagna_inf

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