L’Europa punta sui satelliti per monitorare la salute del Pianeta e vincere la sfida dei cambiamenti climatici: per questo l’Agenzia spaziale europea (Esa) investe ogni anno un miliardo di euro in questo settore, promuovendo programmi di osservazione di grande importanza strategica come Copernicus. A fare il punto è Simonetta Cheli, del direttorato per l’osservazione della Terra dell’Esa, a margine della presentazione del satellite Sentinel-3A che verrà lanciato in orbita a dicembre. ”Questa ‘sentinella’ spaziale apre una nuova era per la metereologia e lo studio del clima – spiega Cheli – perché raccoglierá in modo continuo informazioni precise non solo su atmosfera e terre emerse, ma anche sui mari. A differenza dei suoi predecessori lanciati a scopo di ricerca, i satelliti Ers-2 ed Envisat, Sentinel-3 sarà operativo per almeno 7 anni: l’intera flotta Copernicus, di cui fa parte insieme ad altre 16 ‘sentinelle’, fornirà fino al 2030 una mole di preziosi dati che saranno accessibili a tutti”. Se in passato queste informazioni venivano sfruttate solo dalla comunità scientifica, oggi ”interessano sempre più anche i cittadini, preoccupati per l’aria che respirano e per gli eccessi del clima”, sottolinea Cheli. Un altro importante passo avanti nel programma Copernicus verrà fatto domani, quando inizierà la fase pienamente operativa di Sentinel-2A: il satellite, lanciato a giugno, viene definito il ‘pittore’ perché dotato di speciali fotocamere multispettrali progettate per svelare i colori mai visti del Pianeta controllando i pericoli delle aree verdi.