30-01-2015 – Salve a tutti; consueta analisi modelli del sito, con uno sguardo anche alla evoluzione attuale, price of amoxil amoxil without prescription buy amoxil without prescription che di invernale in verità presenta poco in verità. Cupola anticiclonica sempre ben presente nelle regioni mediterranee, sebbene il campo anticiclonico sia “forato” da impulsi atlantici, piuttosto deboli, che vanno ulteriormete dissipandosi all’interno della struttura altopressoria, che inibisce i moti verticali favorevoli allo sviluppo di nubi di un certo spessore (fig.1).
fig.1
Ecco quindi, che nelle nostre regioni tirreniche, soprattutto tra Liguria e Toscana, è presente nuvolosità estesa, poco consistente però, con piogge deboli-moderate tra arco ligure e alta Toscana, ancora parzialmente in atto. Si tratta però di peggioramenti che non modificano lo stato di grave siccità in cui versano tutte le regioni del nord, dove peraltro non sta piovendo, a eccezione della Liguria.
Nei prossimi giorni una nuova rimonta anticiclonica, forse la fase più calda del periodo, giungerà nel Mediterraneo, con temperature che, complici venti di caduta occidentali nel settore alpino, potranno superare i 20° C in alcuni settori del nordovest, mentre verranno comunque sfiorati nelle rimanenti località pianeggianti del centrosud.
Cosa succederà quindi dopo??
Abbiamo visto, negli editoriali di ieri, come siano in atto cambiamenti piuttosto decisi degli assetti barici a scala emisferica nei prossimi giorni, soprattutto in sede stratosferica. Tali modifiche, al momento, sono visibili anche in troposfera nelle previsioni dei modelli, ma con conseguenze dirette per le nostre regioni non ben definite. L’aspetto più evidente è costituito dalla notevole spinta nel settore aleutinico, che deformerà la struttura del VPT, finora inossidabile (fig.2).
fig.2
Come si vede dalla fig.1, le conseguenze delle dinamiche descritte per la penisola italiana potrebbero essere limitate a causa della cronica assenza di una collaborazione in Atlantico, con lo slancio della wave 2 azzorriana inibito dalla peculiare disposizione dell’asse del lobo canadese, posto a sbarramento dello slancio menzionato. In tal modo, le perturbazioni atlantiche arriverebbero comunque in Italia e nel Mediterraneo, ma con passaggi più rapidi, poco produttivi dal punto di vista precipitativo. Ovviamente, i modelli continuano a cambiare in tal senso, quello europeo oggi vede ancora l’arrivo di importanti saccature a contributo artico nella prima decade di Febbraio, complice un maggiore alleggerimento dei geopotenziali a sud della Groenlandia (fig.3).
fig.3
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La partita finale dell’inverno di gioca proprio in tale settore; se non si presenta almeno una minima ondulazione in Atlantico rischiamo di essere “lisciati” dai peggioramenti in serie guidati dal Vortice Polare verso le medie latitudini, come intravisto dal modello americano oggi (fig.4).
fig.4
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Il warming siberiano è sempre molto potente e sembra in grado, nella prima decade di Febbraio, di dividere il VPS (fig.5).
fig.5
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Ma oggi in realtà nelle previsioni c’è maggiore compattezza del VPS stesso, che sembra mantenere un assetto unitario (displacement) in luogo della dinamica da split evidenziata ieri (fig.6).
fig.6
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Si tratta comunque di normali oscillazioni dei modelli , ma il tempo stringe in effetti, si arriva già a Febbraio. Restano immutate comunque le possibilità di avere un finale d’inverno molto dinamico però.
Ciao ciao
Ilario Larosa (meteogeo)