Editoriali — 04 Marzo 2015

Sino all’altro ieri si discuteva circa la permanenza del freddo. Si illustrarono le due ipotesi prevalenti: “toccata e fuga” dell’irruzione e colpo di coda invernale persistente. Ad oggi possiamo dirvi che i modelli sembrano allinearsi verso una reiterazione delle correnti orientali, ma fino a quando?

Illusioni primaverili:
la primavera meteorologica è al quarto giorno di vita ma è già stata capace di mostrarci il meglio di sé. Abbiamo avuto giornate gradevoli, localmente soleggiate, ovunque miti. Mitezza dettata anzitutto dall’intervento delle correnti oceaniche, riscaldate ancor di più dall’effetto rilievo avutosi su alcune regioni. Dopodiché è intervenuta l’Alta delle Azzorre, che dopo averci inviato un avamposto ha provato a conquistarci con l’artiglieria pesante. Tentativo andato a vuoto, perché la fragilità strutturale non ha consentito quell’affermazione decisa che vi avrebbe regalato scampoli primaverili duraturi.

Marzo pazzerello:
la nomea di marzo è ben nota, anche tra i non addetti ai lavori. Siamo in una fase di transizione stagionale e la variabilità meteo-climatica si esplicherà come consuetudine. Qualora vi fossero dei dubbi in tal senso, non crucciatevi: tra oggi e domani ne avrete la riprova. L’inverno, che credevamo di aver archiviato, tornerà a ruggire. Lasciamo stare le varie definizioni del caso, non ettichiamolo come semplice colpo di coda. Forse qualche giorno fa lo si poteva considerare tale in base alla scarsa durata del freddo, ma alla luce degli ultimi aggiornamenti modellistici è senz’altro qualcosa di più di un semplice rigurgito. Come vedremo la configurazione che si sta creando ha tutti i connotati di una dinamica in piena regola.

Dal caldo al freddo:
il termine caldo è una forzatura, lo sappiamo, ma gli oltre 20°C registrati in alcune città rappresentavano un quadro climatico comunque notevole. Or bene, osservando l’andamento termico peninsulare e insulare non si può non strabuzzare gli occhi: nell’arco di 24 ore o poco più passeremo da valori superiori alla norma a temperature decisamente inferiori alle medie stagionali. Un vero e proprio tracollo, che in alcuni casi porterà le colonnine di mercurio a perdere oltre 10°C.

Inverno è sinonimo di neve:
ovvio, verrebbe da dire. Ma occhio perché le nevicate si spingeranno a bassa o bassissima quota, confermando la buona magnitudo dell’irruzione. Non solo. Le precipitazioni nevose promettono accumuli davvero notevoli nelle regioni del medio-versante adriatico: parliamo di oltre 50 cm in collina, mentre in quota si potrebbe superare addirittura il metro. Nevicherà anche sui rilievi insulari e in Sardegna potrebbero imbiancarsi i colli.

Configurazione bloccata:
in precedenza si sottolineava la realizzazione di una configurazione barica decisamente invernale. Vediamola nel dettaglio. L’irruzione è spinta sull’Italia dall’elevazione dell’Alta delle Azzorre, che si è portata a ridosso del Regno Unito. Non appena si verrà a scavare il Vortice di Bassa Pressione sui nostri mari, l’Anticiclone piegherà verso nordest e si adagerà alle Alpi. A quanto pare non riuscirà ad inserirsi sul nostro Paese – salvo al Nord – perché ostacolata dal costante afflusso d’aria fredda dai quadranti orientali. Ecco quindi che si estenderà ulteriormente verso est, in direzione dell’Europa orientale, facilitando lo scorrimento del Grecale sull’Italia.

Quando ne usciremo?:
Difficile dirlo. Probabilmente ne avremo sino a metà marzo o giù di lì, anche se va detto che il clima tenderà ad addolcirsi (non potrebbe essere altrimenti). Da valutare l’eventuale riposizionamento dell’Alta delle Azzorre sull’Europa occidentale e la sua capacità di estendersi verso il Mediterraneo, ma al momento non sembra un’ipotesi convincente. Così come non convince una rapida ripresa della circolazione atlantica.

Focus: evoluzione sino al 17 marzo 2015
Le condizioni del tempo stanno peggiorando rapidamente. Domani ci aspettiamo maltempo diffuso al Centro Sud ed in Sicilia, mentre sarà instabile sulla Sardegna. Avremo piogge, temporali, grandinate e abbondanti nevicate anche a bassa quota. Come detto si spingeranno in collina. Nevicate che insisteranno a bassa quota sulle adriatiche e al Sud, anche nel fine settimana. Altrove prevalenza di bel tempo e temperature in lieve rialzo nei valori massimi. Caleranno invece le minime e torneranno le gelate.

Tale impianto dovrebbe persistere almeno sino al 12-13 marzo, pur in un contesto meno freddo e più soleggiato. Soprattutto nelle regioni di ponente. Dopo potrebbe tornare l’Alta Pressione, in grado di garantirci qualche giornata di bel tempo e un ritorno delle temperature verso valori più consoni al periodo.

Evoluzione sino al 22 marzo 2015
Al momento non riusciamo a scorgere configurazioni tali da garantire una partenza primaverile in grande stile. Tutt’altro. I modelli, anche nel lungo termine, lasciano intendere scenari magari non invernali, ma di certo non stabili come ci si potrebbe attendere.

In conclusione.
Marzo pazzerello, lo abbiam detto. Marzo che dalla primavera ci riporterà in inverno in un batter d’occhio e che anche nelle settimane venture potrebbe regalarci non poche sorprese.

 

Fonte Meteogiornale.it

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