Un importante aggiornamento che scaturisce dalle più recenti analisi a media e lunga scadenza: dopo aver esaminato le carte probabilistiche, prima tra tutte quella del campo di geopotenziale di 500hPa (figura in alto), rappresentato su comparazione di cinque modelli a scala globale (GFS, ECMWF, GEM e NAVGEM), emerge una novità importante.
Nei prossimi 4-5 giorni il flusso portante rimarrà alquanto disturbato e seguiterà a svilupparsi lungo ondulazioni piuttosto vistose. In questo contesto si nota anzitutto un blocco anticiclonico sulla Russia, mentre una seconda onda anticiclonica, in rinforzo lungo i meridiani atlantici, finirà per bloccarsi per poi infrangersi alle alte latitudini europee, rilasciando probabilmente un vasto campo di alte pressioni tra le Isole Britanniche e la penisola Scandinava.
Una siffatta impostazione risulta chiaramente anomala e, dal punto di vista pratico, potrebbe voler significare la possibilità di una consistente irruzione di aria fredda dalle latitudini polari verso il cuore dell’Europa. Anche l’Italia pare possa venire coinvolta almeno in parte da questo nuovo raffreddamento, che segue di pochi giorni, l’attuale passaggio perturbato.
Esaminando i vari scenari elaborati dal modello americano GFS inoltre, si nota la chiara flessione delle temperature tra il 28 e il 30 settembre prossimi, così come viene suggerita dalla maggior parte degli attrattori, ovvero degli spaghi. Ricordiamo che ogni attrattore rappresenta una corsa previsionale.
Per concludere: nonostante un ragionevole margine di incertezza, come possiamo notare dai valori medio-alti della deviazione standard (colorazione gialla nella prima mappa in alto), pare comunque possibile sull’Italia l’arrivo di aria piuttosto fredda (in relazione al periodo), ma con fenomeni che al momento risultano ancora scarsi o comunque non chiaramente definibili.
Tanto basta per rimanere di quinta e attendere gli ulteriori aggiornamenti, che certamente nei prossimi giorni ci daranno il verdetto sulla partenza interessante di questo autunno astronomico.
Luca Angelini per Meteoservice.net