Il target rimane sempre quello, il lag temporale probabilmente slittato di un giorno, con start a partire dal 6 marzo e prosecuzione fino al 9-10 dello stesso mese. La parentesi fredda concepita dal grande nord mostra segnali concreti (sia pur ancora incerti), sia a livello probabilistico che sul piano sinottico.
Aggiorniamo questa ipotesi integrando l’analisi descritta ieri (mercoledì 25) nel nostro articolo introduttivo, aggiungendo alcuni importanti elementi di prognosi. La figura in alto ci fa da guida, evidenziando il campo di geopotenziale di 500hPa così come simulato da tre importanti modelli deterministici: GFS, GEM ed ECMWF. Si nota una vistosa ondulazione a carico del flusso portante in uscita dal Canada (ancora lui, il lobo canadese che detta legge lungo l’emisfero!) il quale scende verso l’Atlantico subtropicale. Da qui il Getto Polare risale lungo i meridiani atlantici andando ad infarcire un potente campo di alte pressioni, che probabilmente si legherà anche ad un parziale contributo nord-africano.
Fin qui tutto OK tra i Centri di Calcolo; le divergenze subentrano man mano che il flusso sale verso nord, come possiamo vedere dai tre possibili assi anticiclonici proiettati verso le latitudini polari. I punti d’innesco dell’onda depressionaria destinata all’Europa sono ancora piuttosto incerti, in particolare il modello di Reading si discosta dagli altri in modo piuttosto evidente. Per questo anche le possibili traiettorie della colata fredda risultano ancora da aggiustare, anche in considerazione del fatto che ogni piccolo shift est-ovest, potrebbe avere sull’Italia conseguenze determinanti, soprattutto in virtù dell’interferenza opposta dall’arco alpino al flusso freddo nei bassi strati.
Considerando ora la media di tutti i modelli (seconda figura) possiamo comunque confermare in linea di principio sull’Italia una fase fredda caratterizzata da temperature sotto la media fino a 3-4°C che abbraccerà una manciata di giorni tra il 6 e il 10 marzo. In via probabilistica il nord potrebbe assistere a condizioni di tempo più secco, forse ad eccezione dell’Emilia Romagna ma quello lo vedremo in seguito, mentre centro, sud e Isole potranno avere a che fare con condizioni atmosferiche più turbolente, accompagnate da precipitazioni, nevose naturalmente anche a quote basse.
Detto questo, vi aspettiamo ai nostri prossimi aggiornamenti.
Luca Angelini