Attendendo il brusco raffreddamento dei prossimi giorni, bisogna però tornare indietro di diversi decenni per ritrovare ondate di freddo e neve simil-invernali particolarmente significative. Le cronache del passato ci riportano locali nevicate fino in pianura sulla Romagna il 6 maggio 1963, ma fu davvero notevole anche l’evento del maggio 1957, quando una straordinata ondata tardiva vide una lingua gelida da -35°C a 500 hPa spingersi fin sulle Alpi, mentre all’altezza di 850 hPa ci fu addirittura la 0°C capace di penetrare fino in Sicilia: il 7 Maggio nevicò in collina su alcune zone appenniniche e si registrarono temperature molto rigide, come i -0.8°C di Milano Malpensa ed i +1°C a Firenze. E alla stazione di Pian Rosà si sarebbe scesi fino a -22,4°C, valore di freddo da considerarsi record italiano assoluto per maggio.
E’ mai successo di vedere la neve in modo inusuale ed in località insolite addirittura all’inizio dell’estate? Certamente sì, ma gli episodi più eccezionali (neve anche in pianura a Bologna e Ferrara, tanto per citare alcuni esempi) risalgono addirittura al periodo della PEG, mentre la neve a quote di bassa montagna si è verificata in taluni casi anche ben più di recente, nel corso degli ultimi decenni. Resta ben impresso nella memoria l’episodio del 2 giugno 2006 con spruzzate di neve a quote prossime ai 1200-1300 metri nella parte centro-settentrionale del’Appennino e fin sulle cime del Gennargentu (tetto della Sardegna), come accade molto di rado. Da citare anche il freddo tardivo del 23 giugno del 1995, con l’Abetone che venne persino imbiancato ad avvio già avvenuto dell’estate anche dal punto di vista astronomico.