Cresce la costellazione del sistema europeo di navigazione satellitare Galileo nato dalla collaborazione fra Unione Europea e Agenzia Spaziale Europea (Esa) e al quale l’industria italiana partecipa in modo importante. Altri due satelliti, il settimo e l’ottavo, sono stati infatti lanciati con successo ieri sera dalla base europea di Kourou (Guyana Francese) con una Soyuz.
I due nuovi satelliti di uniscono adesso ai sei lanciati nell’ottobre 2011, nell’ottobre 2012 e nell’agosto 2014. ”Buone notizie per Galileo: i test in orbita eseguiti sui satelliti 5 e 6 della costellazione sono stati positivi ed è in corso la produzione dei prossimi satelliti Galileo”, rileva in una nota il direttore generale dell’Esa, Jean-Jacques Dordain. Per altri quattro satelliti, ha aggiunto, sono in corso i test o sono giunti all’integrazione finale in vista del lancio, in programma entro l’anno. Il sistema Galileo si sta quindi avvicinando ad una capacità operativa tale che la Commissione Europea punta a inaugurare i primi servizi entro il 2016, che aumenteranno gradualmente fino al completamento della costellazione nel 2020, con 24 satelliti operativi e sei di riserva.
L’industria italiana ha avuto un ruolo di primo piano fin dall’inizio del programma Galileo attraverso la Finmeccanica, con le aziende Telespazio, Thales Alenia Space e Selex ES. La Telespazio ha realizzato presso il Centro Spaziale del Fucino uno dei due centri di controllo (Gcc) che gestiscono la costellazione e, attraverso la Spaceopal (DLR/GfR) è responsabile delle operazioni e della logistica integrata del sistema. E’ inoltre impegnata nei test in orbita e nella validazione dei servizi. La Thales Alenia Space è responsabile delle attività di supporto industriale relative a progettazione, prestazione, integrazione e validazione del sistema. Selex ES, infine, sviluppa e produce il sensore all’infrarosso Ires-N2 e l’orologio atomico all’idrogeno Phm.