Genova – Maria ha nove anni e nella sua nuova casa, un appartamento di studenti messo a disposizione da alcuni amici di famiglia, ha ricreato la casa di Barbie con un comodino e qualche pentolino: «Ogni tanto si fa prendere dalla malinconia. – dice la mamma – Sto cercando di darle l’impressione che la vita, la scuola, gli hobby, vanno avanti come prima. Siamo vive per miracolo. E abbiamo rischiato la morte per l’incuria di qualcuno».
È ancora sotto choc Piera Guastavino, imprenditrice titolare della Cer, azienda attiva nel settore delle certificazioni. Da giorni non riesce a chiudere occhio senza rivivere la stessa scena, come in un film horror. Prima la luce che se ne va, poi l’acqua che sfonda la finestra e allo stesso tempo blocca la porta dell’appartamento al piano terra di un edificio di via Granello, una traversa di via Venti, in pieno centro. «Ero terrorizzata, paralizzata dalla paura. Sembrava di essere in una trappola per topi. L’acqua saliva velocissima. Mia figlia dormiva e avevo già l’acqua e il fango fino alla pancia».
A salvarla è l’intervento dell’ex marito, che, preoccupato dallo straripamento del Bisagno, che attraversa il tunnel di Brignole incanalandosi in un flusso di straordinaria potenza, in pochi minuti ha inondato anche il quadrilatero. «Urlavo aiuto ma nessuno mi sentiva. Il portone era bloccato perchè il pavimento si era gonfiato per l’umidità. Lui mi ha sentito e ha sfondato la porta. Avevamo l’acqua alla pancia e il livello continuava a salire. Il primo istinto sarebbe stato quello di uscire, per fortuna a lui è venuta l’idea di salire al quarto piano, dove abbiamo trovato rifugio presso una vicina, che ci ha offerto un posto dove dormire quella notte».
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