Non fa progressi quel vortice di bassa pressione, abbandonato dalla saccatura madre atlantica in quel della penisola Iberica e posto in modo tale da prelevare aria calda dal nord Africa in direzione dell’Italia. Questo flusso caldo, in origine secco, si umidifica nel transito sul mare e costruisce bande nuvolose irregolari apparentemente poco organizzate.
Quell’ “apparentemente” nasconde in realtà l’insidia di una latente instabilità interna, pronta ad esplodere come un palloncino a ridosso dei rilievi appenninici liguri e toscani. Sarà proprio su queste due regioni che domani, giovedì 27 novembre, andranno a concentrarsi i maggiori fenomeni piovosi, dettati appunto da condizioni favorevoli a convezione profonda.
La cronologia vede in mattinata rischio maggiore di temporali sulla Liguria. Se sull’Imperiese da una parte e sullo Spezzino dall’altra questi ultimi si presenteranno in modo piuttosto evolutivo, quindi con fenomeni anche intensi ma non stazionari, sul Savonese, ma soprattutto sul Genovesato, alcuni modelli numerici mettono all’erta per rischio concreto di strutture temporalesche bloccate sul posto per diverse ore.
Nel pomeriggio e in serata sarà soprattutto il Levante a risentire di questa possibile situazione di blocco temporalesco, anche se non ai livelli del Genovesato. Frattanto, sempre nel pomeriggio, rientrerà in gioco anche la Toscana, in particolare laLunigiana, la Garfagnana, il Mugello e la Versilia, tutti settori sotto il tiro di cumulate piovose di tutto rispetto.
Qualche temporale possibile anche lungo le coste tra Lazio e Campania, ma senza particolari conseguenze. Sul resto d’Italia, come previsto, ci dovremo aspettare fenomeni deboli, al più moderati, non accompagnati da criticità.
Luca Angelini