Impegno di Lidl, la seconda catena di discount al mondo (in espansione anche in Italia dove conta ormai quasi 600 punti vendita) per eliminare tutte le sostanze chimiche pericolose dalle proprie produzioni tessili (abbigliamento e accessori) entro il primo gennaio 2020. Lo comunica Greenpeace parlando di “reazione” dell’azienda alla campagna ‘Detox’, con cui l’associazione aveva analizzato alcuni indumenti e scarpe per bambini riscontrando la presenza di sostanze chimiche pericolose.
L’impegno di Lidl – spiega Greenpeace – prevede “l’eliminazione graduale di sostanze inquinanti, come gli alchifenoletossilati, entro giugno 2016. Se rilasciate nell’ambiente, queste sostanze hanno un’alta persistenza ed è dimostrata la loro tossicità su alcuni organismi acquatici.
Tutti i composti perfluorurati, invece, verranno eliminati dalla filiera di Lidl entro luglio 2017: sono sostanze che possono interferire e, in alcuni casi, danneggiare il sistema immunitario e influire sui processi ormonali che governano la riproduzione”. Inoltre, “l’impegno” di Lidl (gigante della distribuzione a basso costo con un fatturato annuo di oltre un miliardo di euro solo dai propri prodotti tessili) “si estende a tutti i prodotti in tessuto e pelle”. Per garantire la trasparenza della propria filiera, Lidl renderà “pubblico l’80% dell’elenco dei propri fornitori in Asia che entro la fine del 2015 saranno obbligati a pubblicare i risultati delle analisi delle acque reflue dei loro impianti”.
“È impressionante vedere come la nostra campagna riesca a conquistare aziende di ogni tipo – dichiara Chiara Campione, responsabile della campagna #TheFashionDuel di Greenpeace Italia – incredibile che marchi come Versace, Gucci o Diesel che si vendono sul mercato come innovativi e sostenibili non riescano a garantire prodotti liberi da sostanze tossiche”.
Fonte: ansa.it