Poco più di un flash che nasce dall’esigenza di integrare il nostro approfondimento e cercare di inquadrare, per quanto possibile, la collocazione più probabile dei fenomeni più intensi. Fatto salvo il fatto che, l’analisi parallela dei prodotti espliciti di precipitazione derivante dai modelli numerici, presenta conclusioni molto diverse, siamo andati a scomporre i vari indici temporaleschi raggiungendo così un risultato più soddisfacente in termine di affidabilità di prognosi.
In via sinottica importante notare l’inserimento di un nucleo di aria fredda in quota con isoterma di -18°C sul piano isobarico di 500hPa (5.500m di quota) che si approssima ai cieli delle regioni settentrionali. Il flusso alle quote superiori dell’atmosfera si presenta divergente e associato ad un massimo di vento che si distende sui cieli tra la Sardegna e le regioni centrali, apportando notevole vorticità ciclonica. Nei bassi strati si nota inoltre un richiamo di aria più calda e umida temporaneamente diretta verso la Sicilia e il basso Tirreno (promontorio di Theta-e a 850hPa) che mette in presa diretta la circolazione fredda atlantica con quella calda del nord Africa.
L’interferenza tra le due circolazioni crea notevoli contrasti termodinamici e dunque l’attivazione di fenomeni temporaleschi a macchia di leopardo (distribuiti sul territorio in modo sparso e irregolare), più probabili su nord, centro e ovest Sicilia.
Per quanto detto i settori che potranno assistere a fenomenologia intensa tra la notte e la mattina di mercoledì 19 agosto, possono essere inquadrati come nella figura qui a fianco: alto Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia, Romagna, Toscana, alto Lazio ed ovest Sicilia. Cumulate piovose importanti, locali grandinate e colpi di vento sono il menù previsto per questi settori, mentre lungo la fascia costiera tirrenica non si esclude la possibilità di qualche fenomeno vorticoso.
Luca Angelini per Meteoservice.net