Riportiamo questo articolo di Giovanni Micalizzi
Entro fine mese e probabilmente con ripercussioni anche nelle prime parti del prossimo, l’Europa e alcune Nazioni soprattutto orientali, nord/orientali e centrali, dovranno fare i conti con una possente ondata di GELO CRUDO.
Il grosso riscaldamento in atto, ha scisso il Vortice Polare in due lobi, dove uno andrà a sconquassare le sorti meteo della porzione di Continente nella quale viviamo, ove si attende un evento di “Buran“, gelido vento che viene dalle zone più orientali siberiane al di la degli Urali.
Quando i moti anti-zonali prendono possesso nel Continente, esso ha medio-alte possibilità di invadere molte Nazioni, che a secondo della sua traiettoria, possono avere ripercussioni gelide, con disagi e intere zone che rischiano la paralisi per cospicue nevicate e temperature estreme.
L’ultimo recente evento in Italia, nel Febbraio 2012, anche se ad azione limitata in alcune zone del centro/nord Italia specie versanti adriatici, dove si ebbero apocalittiche nevicate di alcuni metri già dalle basse quote collinari, con intere frazioni sepolte.
Nel nostro Paese l’ondata di freddo ha provocato gravi disagi ed almeno 57 vittime accertate e produsse situazioni da gelo anche in pieno giorno, con temperature negative anche a due cifre di notte.
Situazioni dunque che vanno monitorate, anche se al momento non è possibile effettuare alcuna previsione, dove per serietà mi limiterò solo a dire che è medio/alta la probabilità che l’evento di gelo interessi la parte centro-nord europea, vista la grande estensione degli eventi rispetto ad una condizione normale limitata.
Infatti ci troviamo di fronte a una separazione del Vortice Polare, dove un lobo invaderà l’Europa, azionando correnti fredde a grossa gittata, a differenza delle normali onde di Rossby che producono normali eventi invernali anche localmente intensi.
L’Italia starà a guardare?
Al momento quasi tutti i modelli nelle loro corse ufficiali, tralasciando quelle alternative, vedono in media, il Nord e parte del Centro poter subire gli effetti di questo scombussolamento barico nel Continente, derivato dal fortissimo e record Major Warming (riscaldamento stratosferico).
Il Sud appare meno esposto sulla carta, trovandosi troppo a sud di latitudine, dove rientrerebbe in un contesto pertubato ma meno freddo, a discapito del Centro ma soprattutto il Nord, dove stanno salendo le quotazioni per poter assistere ad un evento di freddo localmente intenso.
Badate bene, non parlo di “evento estremo“, perché per serietà non è ammissibile stilare alcuna previsione sopra un range temporale che ci separa da certe condizioni e qualora esse fossero confermate per varie corse consecutive dai vari centri di calcolo.
Del resto, l’incastro di certi elementi andranno visti e rivisti, ma soprattutto confermati a breve termine, specie in condizioni retrograde, dove il modellame subisce una sorte di “shock” da pazzia derivata da una raro e fuori dal comune evento strato-troposferico.
Dunque, da quì a gridare all’evento estremo ce ne passa e ce ne passerà ancora, ricordando a tutti che le azioni retrograde possono essere riviste e cambiare traiettoria anche pochissimi giorni prima, come nel caso del Febbraio 2012 che era visto abbordare il Sud, per poi virare clamorosamente al Centro-Nord.
Ai prossimi aggiornamenti!
Denis Dri
gran neve in arrivooo