Acqua nel deserto? Le antiche carovane che attraversavano le immense distese aride del nord America o i Tuareg nel bel mezzo del Sahara algerino, pensavano di vederla spesso all’orizzonte ma, giunti in prossimità delle sospirate oasi, queste svanivano. Effetto Miraggio.
Non è necessario essere colti da un colpo di calore per poter osservare questo curioso fenomeno sui caldi orizzonti estivi e non è neanche d’obbligo trovarsi in pieno deserto. Basta anche una semplice autostrada, percorsa magari nelle ore centrali di una soleggiata giornata di mezza estate ed ecco che là in fondo, vediamo subito quei fantomatici laghetti tremolanti.
Niente acqua all’orizzonte e allora che cos’è? Il suolo che calpestiamo possiede una elevatissima capacità termica: sabbia, asfalto, roccia, sassi. Questa caratteristica fa sì che, sotto l’azione del sole, si scaldi molto rapidamente, creando un sottile strato di aria rovente appena al di sopra di esso.
A temperature molto elevate l’aria assume un coefficiente di rifrazione diverso e, di conseguenza, la diffusione della luce avviene con modalità differenti. In altre parole la luce emessa da un qualsiasi oggetto, invece di percorrere una linea retta, arriva al nostro occhio seguendo una curva più ampia.
Morale? Le immagini che vediamo normalmente al di sopra dell’orizzonte (paesaggi, oggetti) vengono riflesse (e rovesciate), dandoci la sensazione della presenza al suolo di altri oggetti, posti in posizione curiosa all’interno dei fantomatici ma inesistenti “laghetti”. Nasce i miraggio, ovvero l’effetto che produce l’illusione ottica della presenza di oggetti che non esistono (figura n.1).
Quando ci avviciniamo ai miraggi, essi stessi tendono a sparire perché la differenza dell’indice di rifrazione fra lo strato d’aria arroventato e quello soprastante non è più radente. Possiamo così vedere cosa effettivamente si nascondeva dietro al miraggio, semplicemente dell’altro deserto, oppure una strada che continua, di sicuro niente acqua, a meno che non ci troviamo sopra un oceano. In tal caso l’effetto, dovuto alla presenza di un condotto atmosferico nato da un’inversione termica (mare più freddo dell’aria soprastante) ci riconduce ad un altro fenomeno simile d’illusione ottica: la Fata Morgana (Figura n.2).
Luca Angelini per meteoservice.net