Nell’ambito della recente conferenza internazionale sul clima e le città “Il clima cambia le città” organizzata a Venezia da Legambiente e dall’Università Iuav, sono stati presentati studi che illustrano gli effetti del cambiamento climatico sulle città, realtà che saranno destinate a subire pesantemente gli effetti del cambiamento climatico.Infatti è già stato acclarato che le città sono e saranno particolarmente vulnerabili al riscaldamento climatico globale, il quale porterà ulteriori problematiche per chi vive in ambito urbano, proseguendo lungo un trend già in atto: già oggi nelle isole di calore urbane si registrano importanti aumenti di temperatura (con aumenti fino a + 3°C rispetto alle aree periurbane, a causa del forte assorbimento termico delle superfici urbane oltre che alla presenza in esse di sorgenti termiche diffuse) con effetti che, specie in concomitanza con le ondate di calore, in un recente passato sono risultati molto negativi dal punto di vista sanitario (l’estate 2003 insegna).
Anche in ambito urbano le precipitazioni piovose risultano più concentrate ed intense rispetto al passato con, al contrario, periodi di siccità di maggior durata: l’aumento in frequenza ed intensità dei fenomeni meteorologici estremi (come trombe d’aria e alluvioni) determinano problemi alle aree urbane, come d’altronde a quel territorio italico fortemente esposto al rischio idrogeologico.
Ma ecco i dati: secondo uno degli studi citati nella conferenza (e svolto in collaborazione con l’Osservatorio meteorologico di Milano-Duomo) negli ultimi 30 anni si è verificato un incremento delle temperature medie in tutte le grandi città italiane con un aumento record nell’ultimo decennio: le temperature estive del 2012, in particolare, sono risultate superiori ai valori medi dell’ultimo trentennio in nove città italiane (quali: Torino, Milano, Trieste, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo), in linea con quanto già registrato nel 2003 e nel 2007 (ricordiamo l’aumento di decessi nell’estate del 2003 proprio in ragione delle condizioni meteorologiche estreme) e sostanzialmente ricollegabile ad un aumento nella frequenza di picchi di calore nelle ore diurne, temperature calde anche nelle ore serale, disagio per afa ed umidità.
In particolare, per quanto riguarda Milano il numero di giorni con temperature massime giornaliere superiori ai 35 °C e minime notturne superiori ai 25 °C (dal 1961 ad oggi) si sono concentrate per oltre l’85% tra il 2001 e il 2012, dando ulteriore evidenza delle anomalie meteoclimatiche in quest’ultimo decennio.
Fonte: http://www.reteclima.it/il-cambiamento-climatico-in-citta-e-urgente-ladattamento/