Nel cuore degli zirconi. Secondo una ricerca recente, pubblicata su Nature, il campo magnetico terrestre iniziò a essere attivo almeno 4 miliardi di anni fa, ossia più di mezzo miliardo di anni prima di quanto si ipotizzava.
Questo fatto è di grande importanza perché ci dice che la Terra poteva essere un luogo ospitale per la vita 500 milioni di anni prima di ciò che si pensava.
Le prove di questa scoperta arrivano da cristalli di zircone che presentano caratteristiche magnetiche particolari, conservate in rocce raccolte nella regione di Jack Hills, nell’Australia occidentale. Le rocce di quell’area sono state studiate e datate a circa 4 miliardi di anni fa (la Terra ha circa 4,5 miliardi di anni), e sono dunque tra le più antiche.
Spiega John Tarduno, geofisico dell’Università di Rochester (New York): «All’interno di 25 cristalli di zircone sono stati individuati piccoli frammenti di minerali ferrosi che hanno conservato l’impronta del campo magnetico più antico della Terra, ossia l’intensità e la direzione che aveva quando i cristalli si formarono».
Iniziò prima anche la tettonica. Le analisi hanno permesso di stabilire che il campo magnetico di allora aveva già un’intensità simile a quella odierna, un indizio che fa pensare che potrebbe avere iniziato a formarsi circa 200 milioni di anni prima. La scoperta porta non solo a far pensare che la vita ebbe più tempo a disposizione, ma anche che l’energia necessaria all’interno della Terra per originare il campo magnetico possa avere alimentato le prime forme di tettonica delle zolle (ossia il movimento delle placche che oggi formano la parte più superficiale della Terra).
Una ipotesi alternativa. Sulla relazione tra la vita e il campo magnetico, alcuni ricercatori (per esempio David Grinspoon, del Planetary Science Institute di Tucson, in Arizona) sostengono che il campo magnetico non sia così fondamentale per la vita e che, anzi, i potenti venti stellari provenienti dalle stelle possano in realtà essere la fonte di energia all’origine della vita stessa. Un’ipotesi da non escludere, ma che rende ancora più difficile trovare meccanismi adatti all’evoluzione della vita in un ambiente non protetto dal campo e che oggi consideriamo particolarmente ostile.
Fonte Focus