Un flash di aggiornamento riguardo la situazione contingente, che ci porta sulle prime nevi delle Alpi occidentali. Le infiltrazioni di aria relativamente fredda (compatibilmente con la stagione) dai quadranti orientali, crea sulle nostre regioni di nord-ovest un fenomeno noto tecnicamente con il nome di “Cold Air Damming”, in Italiano “sbarramento da aria fredda.
L’immagine del satellite Meteosat, con zoom sull’arco alpino, è più che eloquente. In pratica, l’aria fredda, più densa e pesante, che arriva da est, rimane imbottigliata sulla pianura Padana occidentale. Durante il suo viaggio ha anche acquistato un po’ di umidità. Non riuscendo a scavalcare la catena montuosa, nè ad aggirarla, vista anche la forma ad arco della chiostra alpina, ne deriva un accumulo di aria lungo il versante sopravvento (quello padano in questo caso) che genera nuvolosità stratificata a quote medio-basse.
Proprio quel tocco di umidità prelevato durante la sua penetrazione padana, ha dato luogo anche a deboli precipitazioni a ridosso della fascia occidentale e a quella prealpina. Nel caso odierno, segnaliamo quindi alcune nevicate che si sono avute fin sotto i 2.000 metri su alcuni settori piemontesi e valdostani.
La figura in basso ci mostra una panoramica al confine tra queste due regioni, lungo lo spartiacque tra Valsesia (Piemonte) e valle del Lys (Valle d’Aosta).
Luca Angelini per Meteoservice.net