6 GENNAIO 1985
LA STAMPA 6 GENNAIO 1985 – AOSTA: FARA’ ANCORA FREDDO E NON VERRA’ LA NEVE
QUESTE LE PREVISIONI PER I PROSSIMI GIORNI
FARA’ ANCORA FREDDO E NON VERRA’ LA NEVE
LE CONDIZIONI MIGLIORERANNO SE CESSERA’ IL VENTO DEL NORD
AOSTA LA STAMPA 6 GENNAIO 1985
AOSTA – Ancora freddo e niente neve, almeno nei prossimi giorni.
Le previsioni della stazione meteorologica regionale dell’aeroporto di Aosta indicano per oggi possibili annuvolamenti a carattere irregolare provenienti dalla Francia e dalla Svizzera, con eventuali e sporadiche precipitazioni a livello locale, ma con condizioni tali da non determinare piogge o nevicate a largo raggio.
Il freddo intenso di questi giorni non accennerà a diminuire; vi potrebbe essere un miglioramento delle condizioni generali solo se cesserà di soffiare il vento gelido da Nord – Ovest, che ormai da quattro giorni flagella la nostra regione, con punte massime fino a 65 chilometri orari ed una media di 35 – 40, tale da arrecare gravi disturbi e creare una sensazione di freddo anche superiore a quello indicato dalla colonnina di mercurio.
Ieri mattina il termometro ha segnato 9 gradi sotto lo zero ad Aosta, meno 11 a Morgex, meno 15 a Saint –yen, meno 19 a Cogne e la Thuile, meno 20 a Gressoney e Champoluc e meno 28 a Plateau Rosa.
Franco Pozzo, esperto meteorologo della stazione di Aosta, dice: “Nella prima decade di gennaio del 1979 e del 1980 è andata ancora peggio: vi sono stati 7 – 8 giorni consecutivi con temperature ad Aosta, vicine ai meno 15 gradi centigradi.
In questi giorni ha disturbato molto il vento da Nord.
Esistono tabelle scientifiche che indicano come con venti di 40 – 45 chilometri orari, vi fossero 4 – 5 gradi in meno.
Le precipitazioni, nei giorni sul finire del 1984, sono state scarse, inferiori alle medie stagionali.
E’ dal 27 dicembre che non nevica e non piove: quel giorno ad Aosta, sono stati registrati 3 centimetri di neve mista a pioggia, poi più nulla.
I dati statistici relativi agli ultimi 11 anni mostrano una media di precipitazione di neve e pioggia, per i mesi di dicembre, di 60 millimetri; il mese scorso ne sono caduti solo 42.
Il manto nevoso, ovviamente si presenta ormai quasi dappertutto poco consistente ed in lenta diminuzione al di sotto dei 2000 metri.
Questo fa sì che il pericolo di caduta valanghe è da ritenersi molto basso: lo confermano anche i bollettini dell’ufficio regionale.
Una minima parte di rischio, per gli sciatori e gli escursionisti che praticano lo scialpinismo, si riscontra alle quote superiori, dove i forti venti hanno causato grandi accumuli di neve soffiata e ventata, che può staccarsi e precipitare, travolgendo chi transitasse al di sotto.
Il traffico è regolare su tutte le strade della regione e l’uso di catene e pneumatici da neve è obbligatorio soltanto sulle strade ( segnalate ) che portano alle stazioni sciistiche d’alta quota.
Con le condizioni attuali è anche molto basso il livello dell’umidità relativa, che non supera in media il 35 – 40 per cento, a fronte di una condizione che dovrebbe essere almeno del 50 – 60 per cento.
Una lievissima scossa di terremoto, il cui epicentro era a 70 chilometri da Oropa ( Biella ), ha interessato venerdì verso le 18 anche la Valle d’Aosta.
Nella nostra regione la scossa è stata misurata in un grado della scala Mercalli, quindi non è stata percepita dai cittadini.
UNA SANREMO DA QUADRO DI NATALE
CRONACHE DELLA LIGURIA
IERI L’ESTREMO PONENTE S’E’ SVEGLIATO SOTTO LA NEVE: DANNI ALLA FLORICOLTURA, TRAFFICO DIFFICILE
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VENTI CENTIMETRI A SAN ROMOLO, MEZZO METRO SUL MONTE BIGNONE
UN MANTO BIANCO ANCHE SU VENTIMIGLIA E BORDIGHERA
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SANREMO LA STAMPA DOMENICA 6 GENNAIO 1985
Sanremo ieri si è svegliata in mezzo alla neve.
Un “miracolo” che con cadenza quasi ventennale e che riesce a trasformare questo tratto di Riviera, con monte Bignone e monte Faudo completamente imbiancati, nel più classico degli scenari alpini.
In città sono scesi, in media 4 centimetri di neve.
Uno spettacolo insolito che ha colto di sorpresa le migliaia di turisti e tutti i residenti.
NEVE E TEMPERATURA
“I primi fiocchi hanno preso a scendere verso le 6 – ha dichiarato il meteorologo Mauro Amoretti – alle 6.45, quando avevano già ricoperto strade, automobili, tetti, spiagge e giardini, il termometro ha toccato la punta più rigida: tre gradi sotto lo zero”.
La neve ha imbiancato tutto, dalle cupole liberty del casinò alla fotografatissima statua della Primavera in corso Imperatrice, dalla chiesa russa alle palme, alle aiuole comunali, alle barche nel porto.
Per non parlare delle colline tutt’intorno e dell’entroterra.
Il campo golf alle otto di mattina sembrava una stupenda pista da sci.
Tutte le fontane sono gelate.
A Mezzogiorno, anche se il cielo era terso e c’era il sole, la colonnina di mercurio non è riuscita ad andare oltre i 6 – 7 gradi.
Nel pomeriggio sono ricaduti rari fiocchi di neve ed il termometro è sceso di qualche grado ancora.
prednisone online bestellen prednisolone acetate cost order Deltasone I DANNI, La temperatura ha provocato non poche difficoltà.
Nella mattinata, a causa del manto stradale ghiacciato, ci sono stati tamponamenti a catena.
Una mezza dozzina di auto sono finite fuori strada sulla provinciale che porta a San Romolo.
All’eremo di San Michele la neve ha superato i 15 centimetri.
Monte Bignone è rimasto isolato: c’era mezzo metro di neve.
Più di 20 centimetri a San Romolo.
Il servizio dei bus, che collega il centro con la frazione collinare, in pratica non ha funzionato.
Ritardi anche negli interventi dello spazzaneve.
Polizia stradale, carabinieri, vigili del fuoco e vigili urbani sono stati continuamente mobilitati.
Per fortuna non sono stati segnalati incidenti o feriti gravi.
Il freddo improvviso ha fatto saltare diverse tubature d’acqua;
danni anche alle auto lasciate parcheggiate sulla strada, o in luoghi aperti.
Il gelo ha rovinato i radiatori e reso difficile l’accensione.
FLORICOLTURA FERITA.
La neve ed il freddo dei giorni scorsi hanno provocato danni alla campagna, alle coltivazioni di fiori e all’agricoltura in genere.
Margherite, ginestre, garofani coltivati all’aria aperta e carciofi sono stati le prime “vittime” di questo improvviso ribasso di temperatura.
“stanno correndo grossi rischi – dicono i floricoltori di tutto il Ponente – anche le coltivazioni in serre non riscaldate.
Il plumosus, il verde ornamentale, per esempio.
Se non torna presto il bel tempo la floricoltura della nostra Riviera potrebbe subire brutti colpi, potrebbero gelare fiori anche per centinaia e centinaia di milioni di lire.
Stiamo correndo il gravissimo rischio di vedere andare in malora un’intera stagione”.
NEVICATE STORICHE
“Tanta neve – dice Amoretti – non si vedeva da tempo.
L’anno più terribile è stato il 1929.
C’erano a Sanremo oltre 60 centimetri di neve.
Più recentemente è nevicato nel 1981, pochi spruzzi (il termometro è sceso a 1 sotto zero ), nel ’79 ( zero gradi), nel ’74 ( 3 gradi sotto lo zero).
Cadde la neve anche per il Capodanno del 1969 e nel 1967, circa 10 centimetri”
BORDIGHERA. Nella città delle palme sono caduti tra i 7 ed i 9 centimetri di neve.
Nell’entroterra, a Soldano e Perinaldo, anche 25, 30 centimetri.
La strada per Sasso e Seborga per molti automobilisti si è rivelata una vera e propria trappola: ci sono stati tamponamenti, incidenti vari.
L’amministrazione provinciale ha dovuto gettare quintali di sale.
VENTIMIGLIA. Tre centimetri di neve nella città di confine.
Il giorno prima si era imbianta tutta la Costa Azzurra.
A Ventimiglia la neve, come in tutti gli altri centri della costa, non ha provocato grossi incidenti.
Si sono registrati tamponamenti, auto in panne, caduta di qualche passante su marciapiedi resi infidi dal maltempo, condotte saltate per il gelo.
Roberto Basso
A REZZOAGLIO – 20
FREDDO E NEVE NEL LEVANTE
GENOVA fluoxetine is used for treating premenstrual dysphoric disorder (pmdd), a severe form of premenstrual syndrome. buy fluoxetine online. affordable health care – Il termometro sotto zero, a causa delle abbondanti nevicate scese sull’Appennino, pozzanghere ghiacciate, panni stesi diventati rigidi, qualche tubo dell’acquedotto e qualche fogna scoppiati per il gelo, questo lo spettacolo offerto ieri mattina da Genova.
La situazione è lievemente migliorata nel corso della giornata.
E’ invece continuato a nevicare nell’entroterra.
Sull’autostrada La Spezia – Parma l’altra notte è stato chiuso lo svincolo di Carrodano a causa della neve ghiacciata che rende impossibile il transito delle vetture.
Situazione critica anche in Val di Vara e sul passo del Bracco: lungo le provinciali Varese Ligure – Passo del Biscia – Chiavari e Maissana – Tavaroni sono bloccati i servizi di autotrasporto pubblico.
Analoga situazione anche lungo la costa, tra Deiva e Levanto.
Nel Golfo Tigullio, a livello del mare, il termometro ha fatto registrare l’altra notte la temperatura record di 3 gradi sotto lo zero.
A Rezzoaglio, ieri, è spettato il titolo di “Polo del freddo” del Levante: nella località della Val d’Aveto, durante le ore notturne, il termometro ha toccato i -20.
IL TRAFFICO E’ STATO DEVIATO SULL’AURELIA: TAMPONAMENTI E DISAGI
MORSA DI GHIACCIO SULL’AUTOFIORI CASELLI SBARRATI FINO A VENTIMIGLIA
DA IMPERIA OVEST FINO AL CONFINE LA CIRCOLAZIONE E’ STATA CHIUSA PER UN’ORA
IMPERIA – La neve ed il ghiaccio hanno costretto alla chiusura, nella mattinata di ieri, l’Autostrada dei Fiori, nel tratto tra Imperia Ovest e Ventimiglia; è avvenuto tra le 9 e le 10 quando una intensa nevicata fra Sanremo e Bordighera ha coperto la carreggiata, trasformandosi in una lamina ghiacciata.
E’ bastato che qualche veicolo pesante slittasse, andando a mettersi per traverso perché si verificasse una serie di tamponamenti a catena, tanto nel senso verso il confine quanto in quello contrario.
I danni sono stati sensibili ma, per fortuna, nessuna persona è rimasta ferita.
Il traffico ha potuto essere ripreso, con qualche cautela, dopo circa un’ora, dopo che i tecnici e la polizia dell’autostrada erano intervenuti, con una abbondante stesa di sale nei tratti colpiti per facilitare lo sgelo.
La temperatura rigida ha colpito anche l’Imperiese, dove tuttavia non è nevicato.
L’osservatorio meteorologico ha registrato una minima di +1 sulla fascia costiera ma temperature più rigide, fino a meno quattro, sono state segnalate nell’entroterra e nei posti umidi battuti dal vento gelido.
A San Bartolomeo qualche contatore dell’acqua potabile, posto in luoghi più gelidi, è saltato per la formazione di ghiaccio.
Ad Imperia gli inconvenienti più gravi si sono avuti a Porto Maurizio dove circa ,età delle abitazioni ha lamentato scarsità di erogazione di gas.
L’inconveniente è stato così giustificato da uno dei dirigenti dell’Officina erogatrice, Vittorio Adolfo: “Molti utenti portorini, in questi ultimi due anni, senza avvertire l’officina del gas, hanno installato stuge a gas che, in questi giorni, sono state tutte attivate.
Ne è derivato un consumo del tutto anormale: siamo passati da una media di 22/24000 metri cubi a 33/34000 di gas erogato nella giornata.
LA STATALE CHIUSA PER OTTO ORE
UNA FRANA BLOCCA L’AURELIA A FINALE LIGURE
I MASSI SONO CADUTI FORSE A CAUSA DEL GELO
FINALE LIGURE – Ieri notte la via Aurelia a Finale è rimasta chiusa al traffico per oltre 8 ore a causa di una frana caduta nei pressi del porto in località a San Donato:
Intorno alle due di notte dall’ingresso di Ponente dell’omonima galleria sul promontorio, dove è stata eretta la torre al generale Caviglia, sono caduti diversi metri cubi di massi che hanno ostruito la statale.
Sul posto si sono recati i carabinieri di Finale Ligure, i vigili del fuoco di Savona, i tecnici dell’Anas e della ditta Ghigliazza che hanno provveduto a rimuovere i massi caduti molto probabilmente a causa dell’azione del gelo che ha finito per dislocare diversi metri cubi di materiale già da tempo in equilibrio precario.
Per fortuna al momento della frana non stava passando nessun veicolo e quindi tutto si è risolto senza danni a persone o a cose.
Il transito, che sino alle 4 del mattino, visto il traffico estremamente ridotto, si era svolto a senso unico alternato, è stato poi definitivamente interrotto sino alle 10,15 del mattino e dirottato sull’altopiano di Le Manie o sull’Autofiori.
DI NUOVO FREDDO – RECORD IN VALBORMIDA
CAIRO – Ancora freddo record in Valle Bormida con la colonnina di mercurio sotto lo zero.
Anche ieri a Calizzano è stato registrato meno 15.
In alcuni punti la temperatura è scesa a meno 17 e meno 18.
Ovunque un sottile velo di ghiaccio che ha causato problemi alla circolazione.
A Savona la temperatura non è salita oltre lo zero, il torrente Letimbro è ghiacciato.
Un forte vento di tramontana ha mantenuto il cielo sereno.
Particolarmente pericolosa la circolazione sull’autostrada Torino – Savona dove, nelle gallerie, il ghiaccio crea gravi insidie.