Il Dubai Miracle Garden è un esempio di quanto la forza economica di una nazione riesca letteralmente a “far sbocciare i fiori nel deserto”. Il direttore del centro, Mr. Akar, afferma che il giardino è stato costruito letteralmente in una zona desertica e completamente arida, e che la possibilità di realizzare una zona tanto verde è data dal sapiente utilizzo delle acque reflue della città. L’ambiente a queste latitudini è decisamente ostile, e le precauzioni prese per mantenere il verde rigoglioso sono state numerosissime.
In primo luogo sono stati protetti i giardini con un numero elevato di alberi sul perimetro, in modo da limitare il più possibile l’effetto delle frequenti tempeste di sabbia che vessano la zona. Il giardino viene inoltre chiuso (contrariamente a quanto accade nel resto del mondo) durante l’estate, perché le condizioni metereologiche “impossibili” renderebbero la fruizione degli spazi un vero e proprio calvario per i visitatori. La attrazioni studiate sono numerosissime e consentono, anche agli abitati della città degli Emirati Arabi Uniti, di immergersi a capofitto in un ambiente floreale, nonostante ci si trovi nel bel mezzo di uno dei deserti più caldi e inospitali al mondo.
Fonte vanillamagazine