Da circa 15 anni non vi è alcun trend nelle misurazioni ufficiali delle anomalie termiche troposferiche: ne possiamo arguire che il GW è fermo? Secondo molti studiosi, al contrario, il problema è che guardiamo nella parte sbagliata…
Aldo Meschiari
30-08-2013 ore 10:16
I dati ufficiali delle anomalie troposferiche – I cinque prodotti ufficiali che misurano le anomalie termiche troposferiche, tre terrestri (GISS, NCDC e Hadcrut4) e due satellitari (UAH e RSS), non lasciano dubbi: da circa 15 anni, cioè più o meno dal 1998, il trend di crescita delle anomalie termiche globali si è fermato. Addirittura le RSS mostrano un lieve trend di calo, come possiamo vedere nel secondo grafico.
La teoria serrista (AGW) in crisi? – Sicuramente i modelli climatici usati dall’IPCC per prevedere l’aumento termico a livello globale hanno commesso degli errori, indicando una crescita molto più lineare. Ma tutto ciò è sufficiente per decretare la crisi dell’AGW (Riscaldamento Globale Antropogenico)? Direi proprio di no. Le anomalie termiche misurate dai cinque prodotti indicano che siamo ai massimi livelli da quando sono iniziate le misurazioni, forse i massimi livelli da diversi secoli.
Il calore nascosto – Ma c’è anche un altro importante fattore, che spesso non viene considerato. La Terra è soprattutto acqua (circa il 70% tra oceani e acque dolci), e l’acqua ha una capacità termica enormemente superiore alle terre emerse. Ecco perché gli oceani sono spesso assimilati a dei serbatoi di energia termica. Se andiamo a studiare come sta crescendo il contenuto di calore nei primi 700 metri degli oceani terrestri (GOHC), analizzando il secondo grafico, noteremo come questo non abbia mai smesso di salire. Ciò significa che i nostri principali serbatoi di calore (oceani) stanno continuando a immagazzinare energia.
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