A dire il vero ci sarebbe poco da commentare, dato che l’impostazione sinottica conferma il dominio dell’anticiclone, non solo sul bacino del Mediterraneo, ma anche su buona parte dell’Europa centrale. Le discreta attendibilità prognostica che emerge dall’analisi dei modelli numerici ci permette però di dare uno sguardo “furtivo” oltre, tanto da intravvedere qualche possibile segnale di cambiamento a lunga scadenza.
Senza correre sino al Ferragosto, prognosi che necessiterebbe della sfera di cristallo e che pertanto lasciamo ai soliti professionisti della bufala, possiamo comunque mettere in evidenza una manovra importante che si attuerà in Atlantico da qui al prossimo fine settimana.
L’elemento più importante è che la stagione avanza e la circolazione circumpolare sta dando segnali di rinforzo. Questo significa che le latitudini artiche stanno iniziando a raffreddarsi permettendo al vortice polare di irrobustirsi, come in effetti emerge dai grafici d’ensemble riferiti agli indici AO, NAO e PNA. Ne conseguirà una accelerazione dei flussi portanti in entrata dall’Atlantico, che a partire dal weekend tenteranno di forzare il blocco di aria calda appaiato sull’Europa centrale.
Tale operazione necessiterà di un non indifferente dispendio di energia e richiederà tempo per attuarsi. Dopo l’ennesimo mini break del prossimo fine settimana, la tendenza successiva pare comunque quella di un lento cedimento della imponente bastionata anticiclonica a favore di una fase più dinamica, a tratti anche instabile, e comunque meno calda che potrebbe portarci poi alle porte del Ferragosto. C’è poi anche la possibilità di quel blocco a Rex (vedi figura) con nocciolo fresco in quota non lontano dalle nostre regioni meridionali…
Ma naturalmente avremo tempo per riparlarne.
Luca Angelini per Meteoservice.net