Ambiente, territorio & dissesti — 06 Settembre 2013

Il numero crescente di disastri naturali causati da eventi meteorologici estremi potrebbe avere un impatto negativo anche sulla stabilità socio-politica a livello planetario, o almeno queste sono le conclusioni cui sono giunti i vertici militari americani. Secondo gli esperti del Pentagono infatti i cambiamenti climatici legati al Global Warming, e primi fra tutti alluvioni e gravi periodi di siccità, nel prossimo futuro potrebbero causare con frequenza crescente migrazioni di massa, gravi carestie, crisi di approvvigionamento idrico ed emergenze sanitarie, con conseguenze negative sulla stabilità politica e sociale, specie in quei paesi caratterizzati da governi fragili ed elevate tensioni sociali.
Del resto di recente lo stesso Ammiraglio Samuel J. Locklear, comandante in capo della Flotta del Pacifico, ha sottolineato le insidie portate all’ordine mondiale dal cambiamento climatico, affermando tra l’altro che “il surriscaldamento del Pianeta è l’evento che più di ogni altro può indebolire la sicurezza a livello internazionale, anche più di tanti altri fattori di tirati in ballo decisamente più spesso …”
Insomma i vertici militari degli USA sono convinti che, a causa del cambiamento climatico e di eventi atmosferici estremi via via più frequenti, nel prossimo futuro aumenteranno i disordini a livello internazionale, con un numero più elevato di tumulti popolari e conflitti a livello regionale, anche in regioni del Globo considerate strategiche per gli interessi americani.
Proprio queste preoccupazioni hanno quindi spinto i vertici del Pentagono a investire nuove risorse in campagne di studio tese a definire meglio le dinamiche che legano fra loro condizioni socio-economiche, clima e insorgere di conflitti armati. Il Dipartimento della Difesa (DOD – Departmente Of Defense) americano infatti ha in progetto di utilizzare i risultati di queste ricerche per prevedere e prevenire future minacce alla stabilità internazionale.
In particolare a tale scopo proprio il Dipartimento della Difesa ha stanziato fondo per circa 2 milioni di dollari e commissionato all’Università del Maryland un programma di ricerca della durata di tre anni teso a sviluppare modelli che possano aiutare i politici a prevedere con un certo anticipo le situazioni di crisi cui potrebbero andare incontro diversi paesi situati in regioni di importanza strategica (per la politica degli USA) nel caso di eventi meteo-climatici estremi.

Fonte Meteogiuliacci

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