Il quadro sinottico generale può essere sintetizzato in tre distinte fasi: la prima(weekend in corso, predicibilità buona) vede la saccatura uscente, con il suo minimo derivato che insisterà ancora per oggi (sabato) sulle nostre regioni meridionali, dove genererà un po’ di instabilità residua, clima ventilato e le ultime nevicate in montagna sopra i 1.000 metri.
La seconda fase (da lunedì 2 a mercoledì 4 compresi, predicibilità buona) pone l’accento su una temporanea quantunque vistosa accelerazione del flusso portante, in virtù di un Getto Polare che si stenderà pressochè rettilineo da ovest verso est (ad alto indice zonale), andando ad abbattere la vecchia saccatura, fino a forzare addirittura il blocco anticiclonico russo. L’Italia settentrionale si vedrà lambita dalle code nuvolose delle perturbazioni in transito sulla Mitteleuropa ( di quando in quando qualche nevicata possibile lungo i settori di confine, specie in Valle d’Aosta), locali piogge lunedì al centro (specie lungo i settori tirrenici) mentre sulle altre zone e sud si vedranno maggiormente interessate da un campo di alta pressione in via di estensione dall’Atlantico verso il nord Africa.
Nella terza fase (da giovedì 5 a sabato 7 compresi, predicibilità medio-bassa) una serie di ondulazioni in uscita dal nord America riprenderà a gonfiare lungo i meridiani l’anticiclone delle Azzorre, lungo il cui bordo orientale verranno a scorrere alcuni nuclei di aria fredda, probabilmente di tipo polare marittimo (non artico!), che giungeranno sull’Italia mossi da intensi venti settentrionali. Saranno i giorni della parentesi “di coda” dell’inverno, quella che molti danno già chiavi in mano e che invece necessita ancora di numerosi aggiustamenti.
Nei prossimi approfondimenti ci soffermeremo su ognuna di queste fasi, descrivendola nei particolari, con particolare attenzione all’ultimo step.
Luca Angelini