Non ci sono prove scientifiche, e sopratutto non ci sono sufficienti elementi numerici che possano affermare che dopo un Inverno mite seguirà una serie di stagioni fredde, anche se varie volte, a inverni miti sono seguite stagioni dal clima pazzo.
Abbiamo ancora il ricordo della scorsa estate, quando innumerevoli perturbazioni hanno bagnato l’Italia, abbreviando i periodi di bel tempo, se non persino annientandoli sulle regioni settentrionali, dove hanno prevalso il cielo nuvoloso e la pioggia.
E’ sufficiente osservare che cosa è avvenuto dopo qualche annata invernale dal clima eccessivamente mite e siccitoso, per trovare varie primavere instabili e fredde, ma sopratutto con svariati colpi di coda invernali.
Tra la fine degli anni ’80 e inizio ’90, quando gli inverni erano sovente caratterizzate dall’influenza dell’Alta Pressione, ci furono tante primavere dal clima bizzarro. E molte sono le Pasque fredde, persino nevose sino alle bassissime quote, tanto che in Italia è più probabile che nevichi a Pasqua che a Natale (Centro Sud).
Eppure nulla può essere dato per scontato in Meteorologia. Le previsioni stagionali tracciano linee di tendenza, ma la loro affidabilità è spesso tra il mediocre ed il pessimo.
Ma allora? Quel che intendo sottolineare in questa riflessione è che se questo Inverno proseguirà mite, la possibilità che possa seguire una bizzarra primavera aumenterà.
Nel frattempo sono state pubblicate dai maggiori centri di ricerca mondiali le prime emissioni del clima che ci aspetta la prossima estate, e non vedono (vedrebbero) molto sole e caldo.
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