Meteo Didattica — 19 Novembre 2014

E’ risaputo tra chi segue regolarmente la meteorologia e la climatologia, che il continente nord americano sia molto più soggetto di quello europeo alle irruzioni di aria gelida in arrivo dall’Artico. Questo essenzialmente avviene per due motivi, uno di tipo sinottico e uno di tipo orografico.

Dobbiamo sapere infatti che il vortice polare, ossia quel lago di aria gelida che ruota in senso antiorario attorno alla calotta artica, si dispone come una sorta di ellissoide, con un fuoco sulla Siberia orientale e l’altro appunto sul nord America. Questo per via della pressione opposta da un anticiclone semi-stazionario all’altezza delle isole Aleutine (estremo nord del Pacifico).

Ma come se non bastasse l’orografia del continente nord-americano, con la catena delle Montagne Rocciose disposta lungo i meridiani per migliaia di chilometri, impone la sua ulteriore forzante. La Corrente a Getto Polare, ovvero il flusso perturbato principale che ruota attorno all’emisfero nord da ovest verso est, tende ad impattare la catena montuosa perpendicolarmente, subendo una evidente deviazione verso sud durante lo scavalcamento (alta pressione sul Canada nord-occidentale) e subito dopo una rotazione antioraria (bassa pressione) sul cuore degli States.

Proprio questa bassa pressione, piuttosto ricorrente per i motivi sopra citati, va a risucchiare l’aria gelidadalle latitudini artiche la quale poi, senza ostacoli, può dilagare verso latitudini temperate degli States, portando intense ondate di gelo (in inverno) o imponenti perturbazioni temporalesche (leggi tornado) in quella estiva.

Nulla di che sorprenderci allora se ieri, 18 novembre, subito dopo la prima severa irruzione artica della stagione, Canada e Stati Uniti hanno sperimentato una giornata di vero gelo, una giornata di ghiaccio su diversi Stati, con la temperatura sotto lo zero nell’intero arco delle 24 ore, quantunque secca e in gran parte soleggiata.

Non sorprendano dunque i -12 di Montreal, i -8 di Chicago i -5 di New York e non sorprenda nemmeno quella mappa allegata in figura, ove si evince che la giornata di ieri è trascorsa su metà del nord America con temperature al di sotto della media, persino fino a 20 gradi. Anche questa è l’America.

Luca Angelini

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