La Stampa 16 Gennaio 1985: Italia del Nord in tilt, sotto abbondanti nevicate,a Milano i Treni sono nel Caos, in Piemonte EMERGENZA A NOVARA, abbondanti nevicate nel resto della regione
15 GENNAIO 1985
UN’ECCEZIONALE ONDATA DI MALTEMPO, GRAVO DANNI
ITALIA DEL NORD SOTTO LA NEVE
A MILANO I TRENI NEL CAOS
LA STAZIONE CENTRALE BLOCCATA DAL GELO CHE MANDA IN TILT IL CERVELLO ELETTRONICO
MOLTI AEROPORTI CHIUSI, STRADE DIFFICILI
IN PIEMONTE EMERGENZA A NOVARA
ROMA – La neve imprigiona l’Italia settentrionale.
Da vent’anni non si ricordavano nevicate così rilevanti.
Ed è subito scattata l’emergenza.
Non sempre sufficiente a superare la crisi.
Così la stazione Centrale di Milano è andata in tilt.
Saltato il cervellone elettronico, bloccati gli scambi.
Quattordici treni soppressi nel mattino, una ventina alla sera.
Trentaquattro passaggi soltanto sugli oltre centocinquanta previsti in orario.
E il guasto, ieri sera, non era ancora riparato.
Il blocco di Milano ha avuto riflessi su tutto il traffico nazionale, con i convogli bloccati a Bologna, a Piacenza, a Novara o, nel migliore dei casi, nelle altre stazioni milanesi.
E continua a nevicare su tutta la Lombardia (fino a stasera, dicono le previsioni).
Ma i disagi della Lombardia sono quelli di tutte le altre regioni del Nord.
Come l’altro ieri i primi a cedere sono stati gli aeroporti.
Chiusi i due scali milanesi di Linate e Malpensa, Torino – Caselle fino alle 15.
Trieste fino 19.
Bloccati per tutto il giorno Verona, Bergamo, Forlì e Rimini.
Qualche volo da Genova, Bologna aperto e poi richiuso alle 17.
Difficoltà nella mattinata in molte città piemontesi: a Torino (30 centimetri), a Novara (il prefetto chiedeva l’intervento dell’esercito per sbloccare la città da mezzo metro di neve), ad Alessandria (70 centimetri alla stazione ferroviaria dello smistamento).
La Liguria da Sanremo alla Spezia, è coperta dalla neve: non accadeva in maniera intensa e generale da cent’anni a questa parte.
A Genova – Brignole e Sampiedarena gli scambi ferroviari vengono azionati a mano, l’autostrada Sestri – La Spezia è stata riaperta ieri dopo un giorno di blocco.
In Lombardia alla crisi milanese corrispondeva quella di molte province: problemi nei collegamenti con tutti i capoluoghi.
E andando verso oriente la situazione peggiorava di ora in ora.
Nel Veneto le scuole resteranno chiuse due giorni a Vicenza, danni a molte imprese a Padova e Treviso, dove molti capannoni sono crollati sotto il peso della neve.
Nelle valli di Rovigo, a Comacchio e Scardovari, distrutti dal gelo gli allevamenti ittici.
Nel Trentino già si temono i rischi di valanghe: è caduto fino a un metro di neve nelle valli.
A fatica si tiene aperta l’autostrada del Brennero.
In Friuli la crisi è più grave ancora: industrie paralizzate, scuole chiuse per due giorni, interventi dei mezzi pesanti dell’esercito.
In serata notizie non buone dall’Emilia – Romagna: è ripreso a nevicare con insistenza.
Si preannuncia un’altra giornata pesante.
ECCEZIONALI NEVICATE BLOCCANO IL NORD
L’ONDATA DI MALTEMPO SULL’ITALIA SETTENTRIONALE PROVOCA GRAVISSIMI DISAGI NEI TRASPORTIECCEZIONALI NEVICATE BLOCCANO IL NORD
LOMBARDIA: PARALISI ALLA STAZIONE CENTRALE DI MILANO
PIEMONTE: A NOVARA INTERVIENE L’ESERCITO, AD ALESSANDRIA 70 CENTIMETRI DI NEVE, A TORINO 30
VENETO SCUOLE CHIUSE A VICENZA
DISTRUTTI 15 MILA QUINTALI DI COZZE NEL RODIGINO
TRENTINO – ALTO ADIGE: DA 70 A 150 CENTIMETRI DI NEVE
IN FRIULI ATTIVITA’ PARALIZZATE buy cheap estrace canada generic, generic estrace united kingdom, new orleans, lexington, pembroke pines, buy cheap estrace generic cheapest, purchase
EMILIA – ROMAGNA DI NUOVO VERSO L’EMERGENZA
ROMA – Nevicate eccezionali nell’Italia settentrionale.
Come non se ne vedevano venti, a volte trent’anni.
L’emergenza è scattata subito.
In molte province è stato chiesto l’aiuto dei militari.
E le previsioni dicono ancora neve al Nord.
Come ieri i primi a cedere sono stati gli aeroporti.
Chiusi a Milano, sia Linate che Malpensa, chiusi (Torino fino alle 15), Verona, Trieste,Bergamo, Forlì e Rimini.
Aperto con forti limiti Genova.
Bologna richiuso fino alle 17.
Le regioni più colpite: il Piemonte, la Liguria, la Lombardia, il Veneto, il Friuli, il Trentino.
In tutto il Nord la circolazione sulle strade ieri ha subito forti rallentamenti, per permettere anche il lavoro degli spazzaneve ormai in azione da oltre 24 ore su tutto la rete.
PIEMONTE – A Torino ha preso a nevicare dalla mezzanotte di lunedì e ha continuato per dodici ore, come sul resto della regione.
Disagi in città per tutta la mattina ( 30 centimetri di ne, 40 in collina).
Più gravi in altre province.
A Novara (mezzo metro di neve) il prefetto ha chiesto l’intervento dell’esercito per tenere aperte le strade.
Semi – paralizzata la stazione ferroviaria, molti treni soppressi, fino a 4 ore di ritardo da Torino.
Problematico per tutta la mattinata di ieri raggiungere la città per le strade impraticabili.
Difficile per tutto il giorno il percorso autostradale Novara – Milano.
In provincia di Vercelli il provveditore ha lasciato liberi i presidi di decidere due giorni di blocco delle scuole.
Molti centri senza luce ieri per il salto di centraline.
Nell’Ossola disagi più gravi.
La provincia di Alessandria è la più colpita: nevica da domenica, in pianura 70centimetri ( un metro nel ponzonese).
Pesanti ritardi per i treni locali, alla stazione ferroviaria si è rischiata una nuova paralisi.
Transito difficile su tutte le strade, soprattutto quelle collinari.
A Voghera non si è potuto tenere il mercato.
Ad Asti seconda nevicata in 48 ore, strade ghiacciate coperte di neve.
La Langa astigiana e quella cuneese sono coperte da un metro e oltre di neve.
In provincia di Cuneo i colli di Tenda e della Maddalena sono transitabili con catene.
La coltre di neve varia da 40centimetri a un metro e 20 nelle stazioni sciistiche.
LOMBARDIA – Mezzo metro di neve.
E Milano – Centrale ha fatto “tilt”
Come un terremoto, a ondate, la paralisi delle ferrovie milanesi si è ripercossa su tutto il Nord.
Si è aggiunta alle difficoltà di Genova, Verona e Trieste.
La Stazione più automatizzata d’Italia ( un cervello elettronico da 35 miliardi) è stata messa in crisi dalla neve e dal ghiaccio.
Ma, prima, era stato il cavo principale che “alimenta” il cervellone a finire in “massa”.
Col risultato che i treni non ricevevano più il “verde”.
Tutti, sia quelli in arrivo, sia quelli in partenza.
E attorno a Milano è stato il caos.
In nove ore, dalle 6 alle 15, quattordici treni soppressi, 13 arrivi arrivi su 76 previsti;
ventuno partenze su 73.
“Una situazione quasi insostenibile” diceva un capostazione.
VENETO – Le violente nevicate, accompagnate spesso da vento da Nord, hanno creato serie difficoltà.
A Vicenza il provveditore ha disposto la chiusura delle scuole per due giorni.
Crolli di tetti e capannoni in provincia di Padova e Treviso.
TRENTINO – ALTO ADIGE – Da settanta a 150 centimetri di neve.
In tutte le valli cresce il rischio di valanghe.
Tutti i mezzi in allarme sull’Autobrennero.
Appelli alla popolazione perché collabori nello sgombero della neve.
FRIULI – VENEZIA GIULIA – Gravi disagi, scuole chiuse in tutto il Friuli per due giorni.
In alcune zone si sono avute vere e proprie bufere di neve.
A Udine, Pordenone e Trieste numerosi interventi dell’esercito.
Finito il sale si usano prodotti chimici agricoli equivalenti.
Due statali per Trieste e per Udine sono rimaste interrotte per mezza giornata.
A Trieste bloccano il porto (40 navi alle banchine) interrotte le strade per l’altopiano, la neve è stata accompagnata da tuoni, lampi e bora.
EMILIA ROMAGNA – E’ ripreso a nevicare ieri pomeriggio.
Scatta per la terza volta il programma di emergenza.
Gravi interruzioni sull’autostrada del mare ( dalle 10 alle 16) e sull’autostrada del sole ( dalle 16 alle 17).
Nel primo caso sulla Bologna – Rimini un autotreno slittato sul ghiaccio per una frenata ( stava entrando in un banco di nebbia) si è posto di traverso sulla carreggiata.
LA STAMPA 16 GENNAIO 1985, CRONACA DI TORINOLA CITTA’ HA REAGITO CON IMBARAZZO ALLA PIù INTENSA PRECIPITAZIONE DAL 1956 A OGGI
SORPRESI DA TRENTA CENTIMETRI DI NEVE
FIOCCHI MULINANTI E INTENSI PER 12 ORE HANNO PROVOCATO GENERALE DISAGIO
Tanta neve e altrettanta impreparazione, pubblica e privata di fronte a una nevicata di intensità eccezionale, ma non imprevedibile; pochi mezzi e spalatori al lavoro, ancor meno di quelli impiegati l’altro ieri.
Risultato: caos generalizzato in città, soprattutto fra le 7 e le 10, proteste degli automobilisti poco propensi a, peraltro, a dotarsi di catene o pneumatici speciali), disservizi dei mezzi pubblici, ritardi nell’entrata al lavoro, decine di persone medicate negli ospedali per le cadute, strade e marciapiedi trasformati in percorsi pe rally o per mute di cani da slitta.
E’ bastato poco a mettere in crisi la città.
Gli elementi che emergono da una prima analisi dei mediocri risultati dell’emergenza-neve sono molteplici: una precipitazione eccezionale, quale non si registrava dal 1956 (30 centimetri in 12 ore), il ritardo dell’intervento massiccio dei mezzi antineve, spesso tecnicamente inadeguati.
La neve, ne sono caduti 30 centimetri in città, 35 all’aeroporto di Caselle e 40 al Bric della Croce, in collina.
In montagna, 5 centimetri in Val di Susa, 20 nel Pinerolese.
Solo nel Basso Canavese si è sfiorato il mezzo metro.
Le previsioni: all’ufficio meteorologico dell’Aeronautica parlano di altre precipitazioni.
ESTREMI 15 Gennaio 1985:
Massima -0.8
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ALESSANDRIA E PROVINCIALA STAMPA 16 GENNAIO 1985
L’ABBONDANTE NEVICATA RALLENTA IL TRAFFICO SULLE STRADE
TRENI IN RITARDO, AUTO NEL CAOS
GLI SPAZZANEVE AL LAVORO
A VOGHERA SI CERCANO SPALATORI VOLONTARI
ASSENZE DEI PENDOLARI NELLE SCUOLE
ALESSANDRIA – Ancora neve, in tutta la provincia di Alessandria, nel Vogherese e nell’Oltrepò,
La nevicata, incominciata nella mattinata di domenica, aveva subito una pausa temporanea nel pomeriggio di lunedì,
E’ poi ripresa nelle prime ore di ieri e prosegue quasi ininterrottamente,
Il Novese è particolarmente colpito,
Il manto nevoso in pianura supera ormai i sessanta – settanta centimetri, molto più alto lo strato di neve nelle zone collinari, con punte di un metro nel Ponzonese ed a casstelletto d’erro.
La ripresa della nevicata ha messo in crisi, un pò ovunque nell’Alessandrino e nel Vogherese, la circolazione stradale.
Malgrado l’intervento dei mezzi spazzaneve delle varie amministrazioni comunali e provinciali e dell’Anas, le strade sono in alcuni tratti coperte da neve spesso gelata, e per circolare occorre quindi la massima prudenza,
Nel Tortonese, nella serata di lunedì, si era anche aggiunta una fitta nebbia.
Sono segnalati alcuni incidenti dovuti allo stato delle strade, fortunatamente nessuna grave conseguenza per le persone,
I mezzi automobilistici di servizio, specialmente nelle zone collinari, fanno registrare interruzioni o ritardi, molte assenze nelle scuole, specialmente negli istituti frequentati da pendolari.
C’è gente che per recarsi al lavoro deve percorrere lunghi tratti a piedi, perchè le strade di collegamento di centri minori e di frazioni sono spesso impercorribili.
Difficoltà anche sulle linee ferroviarie.
Per un cortocircuito sono stati messi fuori servizio i servizio di relais della cabina elettriche di Bivio di Gravedona,
Notevoli i ritardi registrati dai convogli, specialmente quelli locali, nelle stazioni Alessandria, Tortona e di altre località della provincia.
A Voghera (lo stesso era accaduto lunedì ad Alessandria in piazza della Libertà) la neve ha reso impraticabile piazza del Duomo, non si è potuto aprire il mercato settimanale.
Dal comune di Voghera tra l’altro è stato lanciato un appello per il reclutamento di spalaneve volontari che coadiuvino i dipendenti comunali nel lavoro di sgombero delle strade,
Decine di ruspe e lame speciali sono, d’altra parte, in azione in tutte le città, per cercare di mantenere il più possibile sgombere le arterie, ma la nevicata che continua a cadere con particolare intensità spesso rende vano il lavoro dei mezzi spazzaneve,
Il cielo si mantiene molto grigio, nulla lascia ritenere che la precipitazione nevosa stia per giungere al termine, si teme che il persistere della nevicata possa portare a disagi veramente notevoli anche per i rifornimenti.
CRONACHE DELLA VALLE D’AOSTAIL MALTEMPO CHE SI E’ ABBATTUTO DA IERI SU TUTTA LA VALLE STA CREANDO MOLTI DISAGI
IL TRAFFICO E’ IN PERICOLO PER LA NEVICATA
AOSTA E MOLTI PAESI SONO SENZ’ACQUA
AUTO CON CATENE SULLE STRADE LATERALI
A RILENTO I POCHI AUTOCARRI
RISCHIO DI VALANGHE SULLE ALTE QUOTE
UOMINI E MEZZI AL LAVORO
La prima vera nevicata di stagione in valle d’Aosta ha creato grossi problemi rallentando la marcia degli autoveicoli, rendendo difficili o pericolose parecchie strade laterali alla statale del Monte Bianco.
Tutte le auto devono avere le catene a bordo, lungo le arterie minori si deve circolare con pneumatici da neve o chiodati.
La neve, rispettando le previsioni, per ora è caduta più abbondante nel tratto tra Aosta e Pont – Saint – Martin che non in quello tra il capoluogo regionale e Courmayeur.
I tunnel del Monte Bianco e del Gran San Bernardo sono transitabili e raggiungibili con regolarità, anche se il freddo intenso consiglia molta prudenza; in alcuni tratti sull’asfalto potrebbero esservi lastroni ghiacciati,
Ieri mattina sull’autostrada erano in funzione quindici camion spartineve, altri due per spargere sabbia e sale.
I tecnici adetti al servizio viabilità della regione, dell’Anas e della Sav (Società Autostrade valdostane) sono concordi nel ritenere che, almeno sino a ieri sera, la situazione “sia complessivamente sotto controllo; non vi sono state interruzioni del traffico, nè intasamenti, soltanto rallentamenti ( del resto inevitabili) nei tempi di percorrenza”.
Tutti i treni in arrivo hanno viaggiato con circa un’ora di ritardo.
Potrebbe, però ancora nevicare, almeno nelle giornate di oggi e domani; queste sono le previsioni del tempo elaborate dalla stazione meteorologica regionale dell’aeroporto di Aosta.
I tecnici dicono: “Non si registra un vero e proprio fronte pertrubato, ma permane una vasta area di alta pressione sui balcani che convoglia aria fredda sulla Pianura Padana, quindi anche sulla Valle d’Aosta, provocando precipitazioni più intense nella bassa e media Valle e alle quote non troppo elevate”.
Ieri sono stati registrati 20 centimetri a Pont – Saint – Martin, 10 ad Aosta, 10 a Courmayeur, 15 a Gressoney.
Le temperature rimangono ancora molto basse,
Malgrado un leggero miglioramento rispetto ai giorni scorsi, il ghiaccio continua a costituire un serio pericolo, soprattutto sulle strade secondarie, dove ha talvolta formato strati, ora ricoperti dalla neve, e quindi assai insidiosi.
A Cogne, Saint – Oyen e La Thuile il termometro era ieri a meno 10, a Bionaz meno 11, a Aosta meno 5.
Sin dal mattino la Regione, l’Anas e la Sav hanno mobilitato duecento uomini e 162 mezzi.
Tuttavia alle 8 si circolava male in Aosta e le strade d’entrata dalla statale 26, al capoluogo erano pericolose.
Con il passare delle ore la situazione è andata migliorando.
Le stazioni di rilevamento hanno comunicato che il manto nevoso in quota si presenta per ora piuttosto ridotto ( sopra i duemila metri);
il pericolo di caduta valanghe “rimane debole”, ma a quote superiori, sempre secondo i dati degli uffici regionali, permane un forte rischio di distacco di lastroni nelle zone sottovento dove esistono cumuli di neve soffiata e e “si prevede un aumento graduale del pericolo a tutte le quote e in tutte le esposizioni se l’attuale nevicata dovesse continuare o aumentare di intensità”.
La situazione sembra quindi sotto controllo e la “Protezione civile” ha avuto una sola richiesta di intervento: da Brusson, dove il Comune ha chiesto un consiglio su come operare per sgelare i tubi dell’acquedotto.
Ai trafori autostradali è stato registrato un calo nei passaggi di veicoli pesanti: parecchi routiers, sentite le avverse condizioni atmosferiche sul versante italiani, hanno preferito attendere qualche giorno per continuare il viaggio.
I doganieri hanno precisato ” Si sono messi in marcia soltanto coloro che hanno carichi urgentissimi da consegnare”,
All’autoporto di Aosta non vi sono intasamenti e il numero di autocarri presenti rientra nella norma.
Il pericolo è che continui a nevicare.
“Ma vi sono scorte di sale per intervenire anche nei prossimi giorni”.
Spiegano i tecnici.
Dalla scorsa settimana grossi quantitativi sono stati inviati dalle aziende produttrici (soprattutto la Solvay) verso le zone del Centro e del Sud Italia.
I comuni hanno all’opera i mezzi per sgomberare le strade, ma la viabilità resta sempre pericolosa e si invitano gli automobilisti a rallentare la marcia.
Infatti mentre nevica non è opportuno spargere sale o sabbia (sarebbe uno spreco e un intervento inutile:altra neve ricoprirebbe lo strato anti – scivolo) per cui si è formato ovunque uno strato compatto di neve su cui è difficile circolare.
A Aosta sono stati fatti uscire tutti i mezzi (sono nove) per pulire le strade, con 60 uomini, ma non si sono visti molti spalatori.
Il sindaco Bich ha detto: “Abbiamo pubblicato gli avvisi per assumere manovali a giornata, per spalare neve e rompere il ghiaccio.
Non si è presentato nessuno.
Speriamo che nelle prossime ore arrivino”.
ASTI E PROVINCIA LA STAMPA 16 GENNAIO 1985
TRAFFICO IN DIFFICOLTA’, MOLTE ASSENZE NELLE SCUOLE E NEI POSTI DI LAVORO
ANCORA NEVE SU TUTTO L’ASTIGIANO
E’ GHIACCIATA LA PISCINA DI NIZZA MONFERRATO
ASTI – Seconda nevicata nelle ultime quarantott’ore su tutto l’Astigiano.
Nella notte tra lunedì e martedì sono caduti sul capoluogo altri 10/15 centimetri di neve, creando disagi per gli automobilisti.
Tutte le strade sono ricoperte da uno strato ghiacciato che rende difficoltoso il transito degli automezzi,
Il lavoro svolto dagli spazzaneve e dal personale comunale adibito a questo servizio nell’intera giornata di lunedì è stato vano.
Ieri mattina in corso Dante e in piazza Alfieri addetti alle aree verdi, muniti di bastone, “battevano” le siepi per far cadere al suolo lo strato di neve, che è finita sui marciapiedi, provocando proteste di pedoni e proprietari dei negozi,
Alla periferia della città due tettoie sono crollate e alcuni alberi si sono spezzati per il peso della neve.
MONTAFIA – Difficoltà per l’abbondante nevicata della notte scorsa nei piccoli comuni (Viale, Piea,Cortandone) la cui popolazione fa capo agli istituti di Montanfia: decine le assenze ieri mattina, fra gli scolari e gli insegnanti provenienti dall’Astigiano.
La neve caduta abbondante ( una media di trenta centimetri) ha fatto presa tenace sullo strato di ghiaccio,
I mezzi del Comune e parecchi spalatori si sono messi in funzione per facilitare il transito delle automobili e dei pedoni.
I carabinieri, in mattinata, hanno compiuto alcuni sopralluoghi nei pressi dei cascinali più isolati, per assicurarsi che non ci fosse necessità d’interventi urgenti.
A Cocconato e dintorni traffico difficoltoso sugli ultimi tornanti che portano al colle.
Contrariamente all’informazione diffusa ieri, tutte le scuole, anche la materna, sono rimaste aperte;
quest’ultima, tuttavia, ha registrato, lunedì mattina, la presenza di soli quattro alunni.
Non si segnalano invece difficoltà particolari nel Villanovese, dove la neve era attesa con ansia da tutti gli agricoltori, come difesa dal freddo eccessivo, soprattutto per il frumento.
NIZZA MONFERRATO – Ancora neve ieri, ad aumentare il disagio su tutte le strade; nella notte tra lunedì e martedì ai 40 centimetri precedentemente se ne sono aggiunti altri 15 centimetri circa, nella zona di fondovalle.
In Langa il manto nevoso supera il metro e mezzo di spessore.
Gravi ritardi ieri mattina sulle linee ferroviarie: il treno per Canelli è rimasto bloccato per la neve.
CUNEO E PROVINCIA – LA STAMPA 16 GENNAIO 1985L’ULTIMA PRECIPITAZIONE E’ STATA LA PIU’ ABBONDANTE DELLA STAGIONE
UNA NEVICATA CON I FIOCCHI
QUALCHE DIFFICOLTA’ PER IL TRAFFICO
NUMEROSI TRENI ARRIVANO IN RITARDO
CUNEO – Ancora una nevicata e anche questa precipitazione è stata più abbondante – come quella di domenica – nella zona Est della “Granda”; infatti nell’Albese sono caduti altri 20 centimetri di neve, nella Langa altri 35-40 centimetri, con notevoli rallentamenti del traffico automobilistico, specialmente sulla statale 29, piena di curve, salite e discese,
Abbondante la nevicata – che si è protratta anche nel pomeriggio – su tutto il Saluzzese: mediamente venti centimetri, con punte anche di 40 centimetri nei paesi delle alte valli Po e Varaita.
Traffico molto difficoltoso sulla statale dei Laghi di Avigliana, soprattutto nel tratto da Costigliole Saluzzo verso Torino: molte automobili sono rimaste in panne sulla sede stradale, alcuni autocarri, non provvisti di catene, sono usciti di strada o si sono posti di traverso sulla carreggiata.
Fortunatamente non sono segnalati incidenti gravi,
Nel capoluogo è nevicato intensamente per tutta la notte tra luned’ e martedì; una neve molto farinosa e minuta a causa della temperatura ancora rigida ( il termometro stenta a superare lo zero anche nelle ore diurne) che favorisce la formazione di lastroni di ghiaccio sull’asfalto.
La strada statale del Colle di Tenda è tenuta sgombra dall’attività incessante dei mezzi spartineve dell’Anas, che operano dalle porte del capoluogo (esattamente piazza d’Armi) sino al valico di frontiera del Colle di Tenda, dove, comunque, è obbligatorio l’uso delle catene.
Altri trenta centimetri di neve farinosissima si sono aggiunti in alta valle Stura; il valico del Colle della Maddalena è transitabile con l’uso delle catene.
Nevicate abbondanti anche nel Monregalese e nel Cebano, con molte difficoltà per gli automobilisti, specialmente nel tratto appenninico dell’autostrada Torino – Savona.
La circolazione dei treni si è mantenuta regolare in tutta la provincia; giungono con molto ritardo, tuttavia, i treni provenienti dalla Liguria, con eccezione di quelli che percorrono la linea alpina Ventimiglia – Cuneo, che arrivano alla stazione di Cuneo in perfetto orario.
Qualche ritardo per i convogli provenienti da Torino, a causa delle difficoltà create dalla neve e dal ghiaccio al sistema di scambi della stazione di Porta Nuova.
Giorgio Ravasi
LA STAMPA 16 GENNAIO 1985 – CRONACHE DEL NOVARESEPER LA GRAVITA’ DELLA SITUAZIONE IL PREFETTO HA ORDINATO L’IMPIEGO DI MEZZI MILITARI
EMERGENZA BIANCA IN TUTTA LA PROVINCIA
NOVARA CHIEDE L’INTERVENTO DELL’ESERCITO
LIBERATO L’INGRESSO CARRAIO DELL’OSPEDALE MAGGIORE
BLOCCATA LA STAZIONE SONO ARRIVATI SOLO RARISSIMI TRENI DA TORINO CON 4 ORE DI RITARTO
GRAVI DIFFICOLTA’ SULL’AUTOSTRADA
SE CONTINUERA’ A NEVICARE SARANNO CHIUSE LE SCUOLE
POLEMICHE SUGLI SPALATORI
NOVARA – Prima accolta con sollievo, perchè segnava la fine delle temperature polari ( quest’anno si sono registrati meno 15 gradi), la neve comincia ora a preoccupare: già la situazione in città è al limite dell’emergenza,
Se la precipitazione continua potrebbe diventare insostenibile.
Ieri il sindaco ha chiesto al prefetto Corsaro l’Intervento dei mezzi militari.
I 300 spalatori e le nove macchine spazzaneve del Comune non riuscivano a liberare le strade principali anche perchè, data l’insistenza della nevicata, talvolta addirittura sotto forma di bufera non si faceva in tempo a ripulire un marciapiede che già era ricoperto di neve.
Per la gravità della situazione il prefetto Santo Corsaro ha aderito alla richiesta del comune e ha chiesto l’intervento dei mezzi militari che si sono messi immediatamente all’opera, specialmente vicino all’Ospedale Maggiore.
Due pale meccaniche della divisione corazzata Centauro e un nucleo di spalatori hanno liberato dalla neve l’ingresso carraio dell’ospedale, quello riservato alle autoambulanze, e le strade immediatamente adiacenti.
Situazione di grave emergenza anche alla stazione ferroviaria.
Il mezzo metro di neve ha bloccato scambi e binari.
Il traffico è ridottissimo.
Fino a ieri pomeriggio erano arrivati rarissimi treni da Torino con oltre quattro ore di ritardo.
Qualche locale è partito alla volta di Milano, ma i viaggiatori sono stati avvertiti del fatto che si sarebbe proceduto a rilento.
Numerosi spalatori ieri hanno tentato di liberare la linea dalla neve, ma il perdurare della precipitazione ha reso la loro opera estremamente difficoltosa.
Grosse difficoltà anche sull’autostrada Torino – Milano.
I mezzi di servizio continuano a spargere sale e sabbia ma la tormenta di neve rende la loro opera aleatoria.
Il traffico è lento e irto difficoltà, spece nel tratto da Novara a Milano dove ha continuato a nevicare fino a sera,
In comune l’assessore Pietro Rizzotti parla dell’emergenza: “Se smettesse di nevicare almeno per 10-12 ore avremmo il tempo di liberare le strade e prepararci alla successiva ondata che purtroppo è prevista per i prossimi giorni.
Se invece continua così saranno guai e non è escluso che si decida di chiudere le scuole,
Rizzotti lamenta, come molti novaresi, l’operato di parecchi spalatori: “Purtroppo fra i volontari che si danno veramente da fare si sono inserite persone che non danno una immagine edificante di sè,
Questo ci sta facendo meditare seriamente se vale la pena di mantenere il servizio”,
OMEGNA – Dal tardo pomeriggio di domenica nevica ininterrottamente su tutta la zona cusiana.
Ieri verso mezzogiorno la coltre nevosa ha raggiunto il mezzo metro, dal livello del lago fino agli 800 metri.
Oltre queste quote superava i 70 centimetri.
Le strade, tenute sgombre dai mezzi della Provicia e dell’Anas, sono percorribili ovunque, ma sono necessarie le catene,
BORGOMANERO – Sulla fascia mediana della provincia è nevicato ininterrottamente da domenica pomeriggio.
La nuova precipitazione ha raggiunto livelli storici: ieri sera, nelle campagne del Borgomanerese, il manto bianco superava i 70 centimetri, più delle nevicate del 1929 e dei primi anni ’40, che tuttavia non avevano superato i 60 centimetri.
La neve è caduta per due giorni e mezzo senza soste, creando notevoli difficoltà sulle strade per i mezzi dell’Anas, della Provincia e dei Comuni, costretti ad uscire più volte, e a ripercorrere gli itinerari precedentemente battuti.
doxycycline monohydrate nausea doxycycline hyclate malaria buy doxycycline online ARONA – Nel tardo pomeriggio di ieri la neve, in tutta la litoranea aveva raggiunto e superato i 60 centimetri; il traffico benchè ridotto, è molto difficoltoso: la Polstrada consiglia di viaggiare con le catene sulle strade statali.
Ma le catene sono comunque indispensabili per affrontare la provincia del Vergante.
Più o meno nelle medesime condizioni è la zona di Castelletto Ticino, lungo le strade di collegamento con Varallo Pombia e Borgoticino.
I vigili del fuoco di Arona hanno ricevuto parecchie chiamate per alberi pericolanti a causa del peso della neve e per recuperare automobili finite fuoristrada.
Ieri mattina i pompieri sono dovuti accorrere anche in via Lago di Como ad Arona per liberare un’anziana donna imprigionata nella propria abitazione dalla neve che aveva bloccato la porta d’ingresso.
SUL LAGO MAI TANTA NEVE IN 40 ANNI
Minime notturne di -3 gradi sui centri del Lago Maggiore, e precipitazioni fra i 50 e i 60 centimetri di neve, una settantina sulla fascia collinare e nelle parti medie delle valli.
Il forte vento da Est che a tratti ha accompagnato le nevicate delle ha provocato autentici cumuli in alcuni punti delle litoranee.
Sembra che per trovare un’eguale precipitazione nevosa si debba risalire al 5 gennaio 1945 quando in 24 ore ne caddero sui centri rivieraschi una sessantina di centimetri.
La neve aveva nel pomeriggio superato gli ottanta centimetri in Valle Cannobina; Crealla, la piccola frazione raggiungibile solo attraverso un’impervia mulattiera, è isolata.
I suoi 20 abitanti non accusano per ora problemi;
le scorte previdentemente abituali per loro in inverno basteranno per un minimo di 8 – 10 giorni.
Nessun grave incidente.
La circolazione nelle ultime 24 ore si è ridotta al minimo e le condizioni delle strade hanno costretto tutti a viaggiare a velocità ridottissima.
Forti ritardi hanno fatto riscontrare i servizi automobilistici di linea,
Difficilissimo il traffico anche negli stessi centri rivieraschi.
A Verbania, dove l’ufficio tecnico comunale è in stato di emergenza dalle prime ore di lunedì, malgrado l’impiego di 15 pale meccaniche e squadre di spalatori (ne sono anche stati reclutati 25 in appoggio alle squadrette del Comune) la forte nevicata ha arrecato grossi problemi di viabilità ed inoltre centinaia di automobili parcheggiate a lato delle vie hanno ostacolato l’opera degli spartineve.
LA STAMPA 16 GENNAIO 1985 CRONACHE DI BIELLABIELLA, MAI COSI’ TANTA NEVE DA 40 ANNI
PRECIPITAZIONE ABBONDANTE
TRAFFICO A RILENTO
MOLTI PROBLEMI
IL MANTO BIANCO, SUPERA I 50 CENTIMETRI
CIRCOLAZIONE IN CRISI
BIELLA – Per trovare un’altra nevicata come questa, bisogna risalire alla fine del secondo conflitto mondiale, o ai primi anni del dopoguerra, dicono gli anziani.
Effettivamente chi ha meno di quarant’anni non ricorda altrattanta neve sulla città.
E’ praticamente impossibile indicare con esattezza lo spessore del manto nel cetro urbano, anche perchè può variare da zona a zona.
Sono però indubbiamente caduti più di cinquanta centimetri di neve farinosa, che sulle strade asciutte hanno formato una crosta ghiacciata particolarmente insidiosa.
Pochi cittadini dicono di aver visto in azione gli spartineve e gli altri mezzi che il Comune avrebbe dovuto approntare, rivolgendosi anche ad imprese private, per un’abbondante precipitazione.
I pedoni hanno dovuto affrontare notevoli problemi di equilibrio anche sui marciapiedi delle vie più centrali, compresa via Italia.
A mezzogiorno la situazione era ancora immutata.
Le segreterie della Federazione dei sindacati CGIL – Cisl -Uil, riunitesi appositamente, hanno diffuso un comunicato di “viva protesta nei confronti dell’amministrazione comunale”,
Il comune di Biella, di fronte alle prevedibili precipitazioni nevose, preannunciate da diversi giorni dalle stazioni meteorologiche, non è stato in grado di predisporre un adeguato servizio di pronto intervento, per effettuare una sia pur minima, ma indispensabile pulizia, almeno nelle principali strade della città, fanno rivelare le organizzazioni sindacali, sottolineando poi il rischio che ne deriva per l’incolumità dei cittadini.
Il sindaco però alle 8 di ieri mattina aveva convocato la giunta comunale, che si è riunita a mezzogiorno per esaminare la situazione e individuare i meccanismi organizzativi che non hanno funzionato.
E’ tra l’altro emerso che, al momento, non vi sono motivi per drammatizzare le conseguenze di un sia pur deplorevole disservizio.
Sono state, inoltre, immediatamente prese le decisioni per ridurlo al minimo, se proprio non si riesce ad eliminarlo.
Oggi le scuole rimangono chiuse nel territorio comunale, con l’unica eccezione del liceo scientifico Avogadro.
Il preside don Attilio Basla e i docenti hanno ritenuto inopportuna la sospensione delle lezioni.
La neve ha sommerso durante la notte e la mattinata di ieri le auto in sosta, parecchie delle quali hanno avuto difficoltà a mettersi in moto.
La circolazione è stata particolarmente difficile a causa del fondo stradale e sono stati molti i biellesi che hanno preferito non usare l’auto per recarsi al posto di lavoro.
Via Italia e le altre strade del centro hanno presentato un insolito aspetto, anche perchè non erano molti i passanti.
Nel capoluogo valsesiano ieri mattina, dopo oltre 24 ore dall’inizio della nevicata, si era formata una coltre dello spessore di settanta centimetri che ha letteralmente paralizzato la città.
Era dal gennaio del 1954 – ricordano gli amanti della statistica – che non si verificava un simile evento,
Agli inizi del secolo e nel periodo tra le due guerre, consistenti nevicate erano consuete.
Ma negli ultimi decenni era già record quando si raggiungevano i venti – trenta centimetri.
Questo inverno che, in Valsesia, sembra aver rivoluzionato ogni teria (sulla Bassa la precipitazione è stata fittissima, mentre nei comuni dell’Alta Valle a malapena ha toccato i trenta centimetri) sta causando non pochi disagi ai valligiani.
Ieri nelle fabbriche e negli uffici di Borgosesia, Varallo, Grignano si sono registrate molte defezioni, anche pechè circolare non è facile.
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TRIVERO RISCHIA L’ISOLAMENTO
BLOCCATE TUTTE LE STRADE
ALTRI FATTI: PAUROSI INGORGHI SULLA “TROSSI”
MANCA L’ACQUA IN PARECCHI COMUNI
GAGLIANICO: SALTANO LE TUBATURE DELL’ACQUEDOTTO
INCENDIO IN UNA FILATURA DI SANDIGLIANO
BIELLA – Gravi disagi in tutto il Biellese per le abbondanti nevicate.
Il problema principale, sin dalle prime ore del mattino, ha riguardato laviabilità.
I mezzi spartineve della provincia, sulle arterie più importanti, erano in funzione dalle 7, ma non facevano in tempo a sgombrare la neve che già sull’asfalto si riformava una coltre di diversi centimetri,Qualcuno ha calcolato che ieri mattina nevicava con una intensità da 5 a 10 centimetri all’ora.
In Valle Cervo i problemi maggiori alla viabilità si sono registrati nell’alta Valle, a Piedicavallo, dove a mezzogiorno non si riusciva neanche a circolare in auto per le strette vie del paese.
Problemi con l’acqua gelata nelle tubazioni si sono registrati un pò in tutti i comuni della zona.
A Trivero e in Valsessera la situazione era di preallarme.
I mezzi antineve non ce la facevano a tenere sgombri i cinquanta chilometri di strade comunali e c’era il timore fondato che se continuava a cadere la neve, il paese potesse restare isolato.
Problemi anche nella vallata di Mosso.
In uno dei maggiori centri industriali, Vallemosso, ieri mattina le strade erano impraticabili.
Dalla sera precedente mancava l’acqua.
Scendendo nella zona collinare, a Masserano, verso mezzogiorno, alcune frazioni erano completamente isolate.
Il sindaco con un’ordinanza aveva sospeso il servizio di scuola – bus perchè troppo pericoloso.
Problematica anche la situazione a Curino che ha nel suo territorio diversi insediamenti agricoli.
Molti di questi cascinali, nella tarda mattinata non erano ancora stati raggiunti dai mezzi antineve,
Qualche problema si è verificato anche a Brusnengo.
Grave la situazione anche nei centri della Serra.
A Sala in mattinata c’erano già 60 centimetri neve, e muoversi in auto era un’avventura,
Il paese è stato uno dei primi a chiudere le scuole (19 allievi) per le difficoltà sia per gli studenti sia per gli insegnanti di raggiungere il centro.
Analoghi problemi a Torrazzo, dove in più parti mancava l’acqua.
Il liquidio scarseggnava anche a Magnano, in particolar modo alla Broglina.
Anche in questi centri, se la situazione non migliorerà, saranno chiuse le scuole.
Un grosso ingorgo di traffico si è verificato sulla strada Trossi nei pressi del cavalcavia tra Gaglianico e Sandigliano.
I vigili del fuoco sono dovuti intervenire a più riprese per trainare dei camion rimasti in panne,.
A Gaglianico è salta per il ghiaccio parte della conduttura dell’acqua potabile,
Il guasto si è verificato durante l’abbondantissima nevicata e solo ieri pomeriggio sembra che il problema sia stato localizzato nel tratto di via Roma.
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IL CAOS BIANCO
ISOLATA LA COLLINA TORINESE
INTERVENTI D’EMERGENZA DEI VIGILI DEL FUOCO
SI CERCA DI “SALVARE” LA PARTITA JUVENTUS – LIVERPOOL DI STASERA
Torino – Ancora neve e ancora tanto caos a Torino.
La situazione è peggiorata perchè ieri i mezzi antineve non sono riusciti a sgombrare che una minima parte dei 30 centimetri caduti su corsi e vie.
In alcune arterie di grande scorrimento il manto nevoso è stato sciolto dal sale (prima che le scorte fossero esaurite) ma nelle altre strade la neve è stata semplicemente pestata, non rimossa.
Traffico – Questa mattina code ed ingorghi ai semafori sono state gigantesche.
Lunghe colonne di auto hanno proceduto verso fabbriche ed uffici a passo d’uomo.
Tram e mezzi pubblici hanno trasportato impiegati ed operai con ritardi valutati tra i 30 ed i 60 minuti.
I taxi sono risultati introvabili.
Nella notte il freddo ha reso più compatto e scivoloso lo strato nevoso già esistente e quando all’alba è ripresa la nevicata i disagi per i pedoni sono stati forse persin superiori a quelli degli automobilisti.
Molti marciapiedi non sono ancora puliti e passaggi pedonali sono cancellati.
L’unica nota positiva viene dalle autostrade che sono percorribili senza catene,
Collina, i vigili urbani comunicano che la situazione è particolarmente difficile sulla collina torinese già ieri semiparalizzata.
Questa mattina si sono verificati tamponamenti mentre decine di auto si sono poste di traverso in discesa coinvolgendo a volte altri veicoli.
Infinite le chiamate di soccorso e le proteste, ma va detto che anche i guidatori hanno una parte di responsabilità per l’ostinazione nel non minirsi di gomme antineve o di catene malgrado sappiano di transitare sui saliscendi della collina.
Vigili del fuoco,
Quasi tutte le squadre dei pompieri sono all’opera perchè nella notte la temperatura è aumentata e si è sciolto il ghiaccio nei tubi rotti dal gelo.
Centinaia di sottotetti e di alloggi sono semiallagati.
Nella maggior parte dei casi, segnalano i vigili del fuoco, i guai arrivano dalle cassette di compensazione degli impianti di riscaldamento poste nei solai.
L’acqua sta colando nelle abitazioni.
Anche gli inquilini del palazzo IACP di via Ivrea 26 segnalano ascensori e scale allagate, perchè secondo loro, l’istituto non ha ancora provveduto dopo più di un anno a mettere i vetri alle finestre delle 7 scale di servizio con conseguenze immaginabili in questi giorni di maltempo.
Aeroporto, Sino al momento di andare in macchina con il giornale ( le undici) l’aeroporto di Caselle è rimasto aperto.
La nevicata odierna è iniziata è poco prima delle 7 e le piste erano già state sgombrate ieri pomeriggio alle 15.
La temperatura minima della notte è stata di meno 4 gradi mentre alle 9 il termometro era sullo zero.
Ferrovie, Traffico regolare.
L’emergenza di ieri è stata superata.
Qualche ritardo si registra nei convogli in arrivo (specie da Milano e Genova) ma i treni partono in orario.
Montagna, Ancora delusione per gli sciatori.
In Val Susa ieri sono caduti pochi centimetri anche se stamane ha ripreso a nevicare.
La polizia stradale impone le catene al seguito, ma non obbliga a metterle.
Al Sestrieres dove la precipitazione è stata più intensa si sono accumulati non più di 8 centimetri.
A San Sicario e Sauze, in particolare, non è quasi nevicato.
Caselle
BLOCCATI DALLE NEVICATE IL PIEMONTE ELA LIGURIAPiemonte, Liguria e Lombardia, sonopraticamente “Bloccati”, soprattutto per la quasi paralisidei collegamenti ferroviari e aerei: sono chiusi tutti gli aeroportitranne quello di Torino.
UN MORTO AD AOSTA – Ancora maltempo inValle d’Aosta dove nella notte edi primo mattino p nevicato.
Laneve ha creato non poche difficoltà nel traffico veicolare.
Nellatarda serata di ieri si è registrato alle porte di Aosta un graveincidente stradale con un morto e un ferito grave.
Lungo tutta larete stradale valdostana sono obbligatorie le catene.
C’èpericolo di valanghe,
CATENE AI VALICHI
Nevica di nuovo dastamane sulla “Granda” aggravando i disagi provocati dalleprecedenti precipitazioni.
Sulle strade comunali, provinciali estatali sono consigliabili le catene o i pneumatici da neve; sonotransitabili ma con catene i valichi internazionali del Tenda e delMaddalena.
Treni ad eccezione della linea Ventimiglia – Cuneo, ePullman viaggiano con ritardo.
PENDOLARI IN RITARDO
AdAlessandria la neve ha ripreso a cadere con intensità fin dallaprima mattinata,
Le strade sono sempre in condizioni deplorevoli;difficoltà nel traffico soprattutto nei collegamenti con le zonecollinari; treni in ritardo; assenteismo dei “pendolari”nella scuola e nelle fabbriche,
PAESI ISOLATI
Nell’Oltrepòpavese la neve cade quasi senza interruzioni da tre giorni: hasuperato in pianura i 50 centimetri ed il metro in collina ed inmontagna, in Alta Valle Staffora parecchi paesi sono isolati, sitransita con difficoltà anche con le catene al passo del Penice e alpasso del Brallo.
Traffico semiparalizzato a Voghera ed in tuttala zona, il comune di Voghera ha reclutato un centinaio di spalatoriper sgomberare le vie del centro e della periferia.