Disastri d'Italia — 22 Gennaio 2016

La Stampa 17 Gennaio 1985: Nord Italia Sommerso dalla neve, traffico in tilt, paralisi, 1 METRO DI NEVE A NOVARA,fabbriche chiuse, 120CM A TRENTO, MILANO SI E’ ARRESA

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LA STAMPA 17 GENNAIO 1985
LA GIORNATA PIU’ PESANTE DI QUESTODURISSIMO INVERNO

DA MILANO AL FRIULI E’ CRISI LA NEVEFERMA LE FABBRICHE
MANCANO I RIFORNIMENTI DI MATERIE PRIME
A TRENTO NEVICA DA 70 ORE ( 120CENTIMETRI)
AL BRENNERO SI PASSA A FATICA
SOSPESE LE VOTAZIONI ALLA CAMERA
ROMA – E’ un’esplosione ritardata,disastrosa.
Al quarto giorno di neve il Nord entra neltunnel.
Lombardia, Emilia – Romagna, Veneto, Friuli VeneziaGiulia, Trentino Alto Adige: ecco le regioni della crisi –maltempo.
Il delicato equilibrio che teneva insieme i trasportiaerei, ferroviari e stradali si è rotto.
Il maltempo insistente,a ondate successive, pone problemi sempre più gravi.
E ieri si ètoccato il punto più alto.
Tanto che alla Camera si sono sospesele votazioni perchè molti deputati erano bloccati al Nord e lostesso Craxi è stato costretto a sobbarcarsi un fastidioso trasbordoda Magenta a Torino.
Le aree industriali della Lombardia (Milano,Varese e Como) cominciano a risentire la mancanza dirifornimenti.
Chiudono per due giorno l’Alfa Romeo e la Plasmon,sospendono il lavoro decine di piccole imprese a corto di scorte,altre sono costrette a fermate per sgomberare i tetti dei capannonidalla neve che raggiunge i 60, gli 80 centimetri, altre ancoradebbono ridurre il ritmo di lavoro perchè la precarietà dei serviziimpedisce a quote crescenti di lavorati di recarsi in azienda.
Milanoè in tilt, ieri si è fatta strada la rassegnazione.
Chiudono lescuole, in strada non circolano che pochi avventurosi.
Per oggi siparla di usare i mezzi pesanti dell’esercito per i trasporti incittà.
Altri mille uomini si aggiungono ai 4000 spalatori.
Ela stazione centrale funziona al 30 per cento, gli aeroporti sonochiusi.
Il giorno più duro.
Non solo in Lombardia.
Nel vicino Piemonte, peraltrorisparmiato da disagi diffusi, il Novarese subisce gravi danni,
Lalinea del Sempione è praticamente bloccata.
Novara è una cittàin emergenza, che non riesce a liberarsi dalla neve.
Più a sud l’Emilia Romagna non offrenotizie migliori.
Bologna ieri sera era “città morta”.
Una tormenta di neve ha di nuovo paralizzato la città.
E poil’Italia nord – orientale,
Nevicate eccezionali.
Nel Trentinoda ormai 70 ore.
A Trento ( 120 centimetri) si è fatto appello atutta la cittadinanza, si sono chiuse le scuole, l’Università, si èfatto appello a tutti cassintegrati perchè offrano il propriolavoro, si è chiuso il centro per poterlo sgomberare.
Nel Venetoè rimasta interrotta per ore l’autostrada del Brennero verso Ala diTrento, precari i collegamenti con l’Altopiano di Asiago dove sonocaduti 80 centimetri di neve.
In Alto Adige sono chiusi i passiGardena, Pordoi, Falzarego, Rolle, Tonale, San Pellegrino,Misurina.
A Bolzano i treni dalla Lombardia e dal Piemonte nonarrivano.
Ieri niente posta nè giornali.
E le previsioni peroggi parlavano ancora di neve.
In Friuli Venezia Giulia a qualchetimido accenno di sole è corrisposto subito il gelo.
A Trieste lestrade per l’altopiano sono state chiuse.
La bora (75km/h) haghiacciato le banchine del porto.
Peggiore la situazione inFriuli.
La circolazione è proibitiva sulle strade, chiusi ipassi.
La Valcellina è isolata da frane e slavine.
Valangasulla strada di Piancavallo nel Pordenonese.
Qui la Zanussi hadovuto chiudere altri due stabilimenti, a Valle Noncello e aVillotta.

 

LA STAMPA 17 GENNAIO 1985
ANCORA NEVE, TRASPORTI INCEPPATI,L’ITALIA SETTENTRIONALE NON ESCE DALL’EMERGENZA

ORA MILANO SI E’ ARRESA
CITTA’ E REGIONE HANNO CEDUTOALL’ECCEZIONALE MALTEMPO
FERME LE GRANDI FABBRICHE E MOLTRESCUOLE
CROLLA UNA PARTE DEL TETTO AL VELODROMOVIGORELLI
IN CRISI I MERCATI PER L’IMPOSSIBILITA’DI TRASPORTARE LA MERCE
CHIUSO IL CENTRO STORICO DI PAVIA,OLTRE UN METRO DI NEVE
MILANO – Lentamente mainesorabilmente tutta la lombardia sta cedendo sotto l’offensiva delmaltempo, mentre a notte nontinuava a nevicare.
Non e’ un crollodi schianto, ma cominciano a chiudere le scuole, molte fabbriche e inquelle aperte i tassi di assenza si fanno più alti,
La rete autostradale è percorribilesolo con catene, le strade statali e provinciali quasi impraticabili.
Vicina al collasso, da Bologna in su,la circolazione ferroviaria.
Dalla Centrale di Milano parte untreno ogni due ore; le Ferrovie Nord, invece funzionano quasiregolarmente.
Cominciano ad esserci problemi perl’approvvigionamento sia industriale sia alimentare.
Chiuse AlfaRomeo, Italtel.
Ai mercati generali le derrate arrivano, sia purein misura minore del solito, ma i commercianti non sono in gradi diandare a ritirare la merce.
Paesi isolati in alta Val Brembana ein bassa Valtellina,
Finalmente la neve ha fatto la sua comparsaanche in alta valle, a Bormio e Santa Caterina dove si devonodisputare i campionati del mondo di sci alpino.
A Varese città laneve ha superato il metro e molti Tir, entrati in Italia dai valichiminori della provincia, hanno creato il caos sulle strade.
DaBergamo nessun treno è partito per tutta la giornata, a decine ipaesi isolati in provincia di Sondrio.
A Pavia, malgradol’intervento dell’esercito, il centro storico è stato chiuso altraffico e gli agricoltori sono stati convocati per vedere diutilizzare le loro macchine per lo sgombero della neve.
A Milanoun terzo del tetto del velodromo Vigorelli è crollato e il resto èpericolante.
Vigili del fuoco e vigili urbani hanno chiuso lestrade all’intorno e le hanno recintate. Provvedendo a evacuarel’area dalle automobili.
Il Vigorelli fu costruito nel 1935;l’impianto è stato rinnovato e il tetto completamente rifatto ( contralicci in acciaio e lamiere) nell’autunno scorso.
Fra lecentinaia di crolli, un capannone industriale di via Fabio Massimo (un ferito l’operaio Angelo Arcara, 39 anni abitante in via palmanova58: è stato ricoverato al Policiclino in stato di choc, guarirà inpochi giorni), e un altro in via Fantoli ( ospitava automezzi epullman, alcuni dei quali sono andati distrutti.)
Schiantati i tetti di alcune vecchiecascine all’estrema periferia, continuano a cadere cornicioni,blocchi di neve ( su qualche edificio arrivava agli 80 centimetri)grondaie, pensiline, insegne, rami e piante.
E’ probabile che iparchi da oggi vengano chiusi.
Quasi tutte per crolli le oltre 250chiamate ricevute al centralino dei vigili del fuoco (normalmentesono una trentina), a migliaia le telefonate complessivamente giunteai diversi posti pubblici di pronto intervento.
La città hareagito facendo tutto il possibile e anche un pò di più, ma ierisera ha dovuto accettare l’emergenza.
La media degli assenti eraal 25% nelle fabbriche (punte massime, alla Pirelli, con il 60%;minime alla Om, con il 18%; all’Alfa gli operai assenti arrivavano al20%; ma qui, come altrove, molti fra loro si erano messi in ferie;anche negli uffici la maggioranza degli impiegati era presente.
Ma, al quarto giorno consecutivo dineve, anche Milano ha dovuto accettare la crisi.
Le primeavvisaglie della rassegnazione sono venute a sera, mentre la nevecontinuava a scendere; chiuse le scuole almeno per oggi; chiuse laPlasmon, L’italtel, l’Alfa di Arese e del Portello; richiesta diulteriori rinforzi ai contingenti militari già impiegati per cercaredi evitare la paralisi ( ieri i soldati erano 1700, i carabinieri250, gli agenti di polizia 200: arriveranno altri mille soldati)

 

 

 

LA STAMPA 17 GENNAIO 1985

tadalafil 10mg + dapoxetine 30mg dapoxetine us fda approval buy dapoxetine online EMERGENZA NEL MATERANO
MATERA – Il Sindaco di ScanzanoJonico, grosso centro agricolo del Metapontino, in seguito alle nuoveinsistenti piogge, ha proclamato lo stato d’emergenza, d’intesa conil centro della protezione civile della prefettura di Matera.
Lapioggia che cade sul Materano dalla giornata di martedìininterrottamente, ha provocato l’allagamento di centinaia di ettaridi terreno.
Per la prefettura di Matera la situazione è per ilmomento sotto controllo, ma si teme che i livelli dei fiumi Agri,Basento e Cavone possano creare pericoli, anche a seguito dellostraripamento delle canalette di bonifica.
Tecnici del consorziodi bonifica Bradano e Metaponto tengono in “continuaosservazione” l’area della foce.

 

LA STAMPA 17 GENNAIO 1985
IL PARIGI – VENEZIA COSTRETTO A 12ORE DI SOSTA A DOMODOSSOLA

NOVARA NON SUPERA LA CRISI CONVOGLIFERMI AL SEMPIONE
TORINO – Deboli nevicate in montagna(Alpi pennine, Valsesia e Ossola), più forti su alcune zone dipianura e collina.
In prospettiva l’arrivo sul Piemonte di unfronte freddo dalla Francia e il progressivo allontanamento di quellopiù caldo che ha portato la neve.
Quindi notizie non ancora buone, inquanto tra oggi e domani potrebbero realizzarsi le condizioni pernuove nevicate.
Ieri ancora notevoli difficoltà in due province(Novara e Alessandria), situazione sotto controllo nelle altre,nonostante i disagi.
A Torino 5 centimetri di neve si sonoaggiunti ai 30 precedenti.
Neve molle, che ha facilitato loscioglimento.
Aperto l’Aeroporto di Caselle che ha ricevuto alcuniaerei dirottati da Milano (i “Grandi voli” invece, suGenova).
Treni in ritardo per la crisi di Milano Centrale che siriflette anche su Bologna.
Obbligo di catene in montagna,
Alcunidati dalle stazioni sciistiche alle 13:
Sestrieres 30 – 60,
SanSicario 20 – 40
Bardonecchia 20 – 65
Cesana 10 – 50
Sauze d’Oulx 10 – 30
Pian del Frais 30 – 90,
Claviere30 -50
Ad Avigliana gelato il lago Grande (non accadeva da 30 anni.
La provincia di Cuneo è statarisparmiata dai disagi più gravi.
Ieri 5 gradi sopra lo zero nelcapoluogo.
Migliora col disgelo la percorribilità dellestrade,
La zona più colpita è quella delle langhe e dell’Albese(fino a 40 centimetri di neve).
In Alta Val Varaita, a Bellino (1576 metri) la pluriclasse ha funzionato regolarmente,
Aperti ilTenda e la Maddalena.
Discreto l’innevamento dellepiste,
Nettamente peggiore la situazione dell’Alessandrino.
Moltescuole chiuse, circolazione problematica anche in città, richiestadi aiuto all’esercito ( che ha messo a disposizione un centinaio diuomini).
Ora si teme il freddo che potrebbe gelare la neve nonriumossa.
Nell’Oltrepò i sindaci hanno chiuso le scuole.
Inmolti centri non sono arrivati alle Poste i soldi per pagare lepensioni.
Servizi urbani ed extraurbani ancora precari.
A Vercelli la situazione èsottcontrollo, ma al limite della crisi.
Un battaglionedell’esercito è pronto a intervenire.
Appello del sindaco –uguale a quello lanciato in altri capoluoghi – perchè gliautomobilisti non parcheggino lungo i marciapiedi per favorire nellanotte lo sgombero della neve.
Alcune scuole chiuse, circolazionedifficile in tutta la Bassa vercellese,
NOVARA è ancora il puntodi maggiore emergenza.
Il sindaco chiede la chiusura dellescuole, su tutte le strade obbligo di catene, collegamenti ferroviarisemi – paralizzati.
Si sono sfiorati complessivamente i 100centimetri di neve.
Alcuni black – out nelle cascine dellaBassa, difficoltà nei rifornimenti alle frazioni,
In città lasituazione è grave.
La divisione “Centauro” ha messo adisposizione 150 uomini e molti mezzi.
Duecento gli spalatorivolontari.
A Domodossola (un metro e venti di neve) gravissimidisagi per i passeggeri dei treni provenienti dalla Svizzeraattraverso il Sempione.
Per la neve e la mancanza di locomotori(causata dal blocco di Milano) alcuni convogli hanno dovuto sostareper tutta la notte in stazione: è stato il caso del Parigi –Venezia dalle 3 di mercoledì alle 15 di ieri.
Fra Sesto Calende e Domodossola otto itreni bloccati.
Il Sempione dunque deve considerarsicome praticamente chiuso.
Sulle strade il discorso non muta dimolto: ieri mattina è stata interrotta la statale della Val Vigezzoper slavine.
Nessun servizio di pullman per la Valle Antrona.
Lastatale del Sempione è transitabile solo con catene.
Anche nelVerbano emergenza: 70 centimetri in riva al Lago Maggiore.
E’ ilrecord del secolo.
Scuole semideserte.
Slavine su molte stradeprovinciali per Piancavallo, Trarego, le valli Intrasca, Cannobina eGrande.
Infine in provincia di Asti la nuova nevicata haaccentuato i disagi sulle strade collinari e secondarie della Langa,dove sono caduti fino a 130 centimetri di neve.

LA STAMPA 17 GENNAIO 1985
VIOLENTE BUFERE, SOCCORSI DIFFICILI

EMILIA – ROMAGNA RISCHIA IL COLLASSO
BOLOGNA – Previsioni purtroppoconfermate: la situazione è d nuovo critica in tutta l’EmiliaRomagna per abbondanti nevicate.
A Bologna 80 centimetri in città,treni di nuovo ridotti al 50 per cento.
A Reggio Emilia oggi evenerdì scuole chiuse.
Anche la provincia di Modena ha rischiatoil collasso per la neve.
Specialmente sull’Appennino la situazionesi è fatta critica fin dalle prime ore del mattino ma si teme che lavera giornata cruciale sarà oggi, giovedì.
Nei comuni che stannosulla Valle del Dolo si è deciso di decretare la situazioned’emergenza.
A Pievelago, a Riolunato, a palagano e a Frassinoro,sono state organizzate squadre di spalatori e di sciatorivolontari.
Le più importanti strade statali sono rimaste chiusefin dalla mattinata di ieri.
Agli automezzi pesanti è statoimpedito l’accesso all’Abetone – Brennero poichè la minima scossaprovoca caduta di neve dai costoni.
A causa di queste slavineinfatti sono bloccate la statale Abetone – Brennero a Serramazzonie a Barigazzo; la statale Pievelago – Sestola che collega centridella montagna; la statale delle radici che collega a sua volta ilModenese con la Toscana.
Per fortuna resistono i collegamentitelefonici.

ALESSANDRIA E PROVINCIA
LA STAMPA 17 GENNAIO 1985
DECISO DAL PREFETTO CHE HA MESSO ADISPOSIZIONE DUECENTO MILITARI
STATO DI EMERGENZA PER LA NEVE
CENTO SOLDATI NELLA ZONA DI NOVI PERLIBERARE I BINARI FERROVIARI
IN CITTA’ INVITO A NON USARE L’AUTODOPO LE ORE 20 E OBBLIGO DI PARCHEGGIO SOLTANTO NELLE PIAZZE
LE STRADE DEBBONO ESSERE LIBERE PERCONSENTIRE AI MEZZI ANTINEVE DI LAVORARE
IN MOLTI COMUNI LE SCUOLE SONO CHIUSE
RITARDO NEI PAGAMENTI DELLE PENSIONI
ALESSANDRIA – Sempre neve, inprovincia di Alessandria, nel Vogherese, in Oltrepò: la situazionesta diventando veramente critica.
Circolare, specialmente nellecittà, è molto difficile, i collegamenti appaiono sempre piùprecari, molte scuole sono chiuse, i treni viaggiano con fortiritardi.
Si va verso l’Emergenza, d’altra parte il prefetto CarloLessona ha già disposto l’invio di cento militari, specialmentenella zona di Novi, per liberare i binari ferroviari; altri centromilitari sono stati messi a disposizione, per lo sgombero della neve,su richiesta del Comune di Alessandria.
In città la situazione èstata esaminata nella tarda mattinata di ieri durante una riunione inMunicipio, presente il Sindaco Barrera, il vice Foco, gli assessoriZino, Massobrio e Franzò, il comandante dei vigili urbani Benzi,funzionari comunali e titolari di imprese addette allo sgombero dellaneve.
La preoccupazione tra l’altro, è che la massa di neverimasta sulle strade debba gelare, in tal caso circolare diventerebbeveramente impossibile per tutti, pedoni e veicoli.
Proprio perquesto, dopo la riunione in Comune, è stato deciso di intensificaregli interventi.
La situazione alessandrina non è un caso a sè,altri grossi e piccoli centri della provincia e del Vogherese sitrovano nelle stesse condizioni, a Voghera al comando dei vigiliurbani è stato istituito un servizio di pronto intervento per casidi emergenza.
Auto del Comune sono state messe a disposizionedegli anziani costretti a spostamenti di urgenza.
La circolazione procede con difficoltàanche lungo le strade provinciali e statali, malgrado il continuointervento dei mezzi spazzaneve, proprio per l’insistenza dellaprecipitazione nevosa.
Difficoltà e ritardi nei collegamentiautomobilistici di linea, specialmente nelle zone collinari.
AVoghera per la difficoltà dei trasporti, non sono arrivati i soldiper il pagamento delle pensioni da parte degli uffici postali.
Ipagamenti sono stati sospesi ieri, non avverranno oggi e, forse,riprenderanno domani.
A Varzi, per il mancato arrivo da Vogheradel furgone portavali, l’ufficio postale non ha potuto pagare ilrateo bimestrale delle pensioni Inps.
Anche le comunicazioniferroviarie risentono della situazione di emergenza dovutaall’abbondante nevicata.
I treni che viaggiano sulle lunghedistanze registrano forti ritardi, ma anche sulle linee locali siregistrano ritardi considerevoli, rendendo particolarmente disagevolelo spostamento dei pendolari, studenti e lavoratori.
Ilprovveditore agli studi di Alessandria, Francesco Petrosino, ha datocarta bianca ai presidi sulla eventuale necessità di chiudere lescuole per i disagi della neve.
Le segnalazioni di chiusurapervenute in provveditorato sono numerose, specialmente dai piccolicentri dove i ragazzi hanno difficoltà a raggiungere il concentricodalla campagna;
ma scuole chiuse anche a San SebastianoCurone, ad Arquata Scrivia e, qualche istituto, a Valenza.
Nell’Oltrepò sono stati i sindaci dialcuni paesi a decidere la chiusura delle scuole, a Santa Mariadella Versa, Pometo, Montù Beccaria, San Damiano al Colle,Montescano, Ponte Nizza, Pinarolo Po e Verrua Po.
A Zavattarello,invece, due giorni di vacamza straordinaria per la rotturadell’impianto di riscaldamento.
Altre scuole potrebbero esserechiuse nella giornata di oggi, se la precipitazione nevosa dovessecontinuare.
Va inoltre detto che in quegli istituti scolasticidove le lezioni si sono svolte regolarmente, le asssenze di alunnisono state spesso massicce, in particolare sono mancati all’appellogli studenti pendolari.
Molta neve nelle stazioni di sportinvernali: dagli 80 ai 100 centimetri, e soddisfazione a Caldirola e,nell’Oltrepò Pavese, a Pian del Poggio, Colletta, Penice eCasamatti.

 

CRONACHE DELLA VALLE D’AOSTA LA STAMPA17 GENNAIO 1985

CIRCOLAZIONE DIFFICILE SU TUTTE LESTRADE E GRAVI INCIDENTI PER IL MALTEMPO
ANCORA NEVE E DISAGI IN VALLE
MOLTE ZONE SONO SENZ’ACQUA
MOBILITAZIONE STRAORDINARIA DI UOMINI E MEZZI
“SALTATE” LE TUBATURE DIPARECCHI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
AOSTA – Su tutta la Valle hacontinuato a nevicare anche ieri: pochi fiocchi leggeri al mattino,poi l’intensità è via via aumentata.
Sono segnalati disagiovunque,
Il traffico ha subito un ulteriore rallentamento.
Lecondizioni del tempo impongono molta prudenza: l’uso di catene e dipneumatici speciali.
Le previsioni del tempo alla stazione meteodell’aeroporto di Aosta, indicano per oggi “condizionistazionarie, con annuvolamenti e possibili nevicate”.
Continua in tutta la Valle lamobilitazione straordinaria di uomini e mezzi della Regione,dell’Anas, della Società autostrade valdostane e dei singolicomuni.
Ai due trafori, del Monte Bianco e del Gran San Bernardo,per il momento, non c’è nessun Tir bloccato; vi è stato un calo dipassaggi e il transito avviene a rilento.
All’autoporto di Aosta èstato fatto un accurato lavoro di sgombero neve e non ci sonoautocarri bloccato.
La guardia di finanza informa che ledifficoltà di manovra riguardano soltanto gli autocarri senzacatene.
Non vi sono colonne di mezzi pesanti fermi.
L’autostradadella Valle d’Aosta è completamente innevata e ieri a mezzogiorno vilavoravano 16 spartineve, per garantire la regolarità deltraffico.
Rimane critica, in molti Comuni, la situazionedell’approvvigionamento idrico, soprattutto nelle zone collinari.
AdAosta si sta lavorando con autobotti per riempire le vasche diregione pleod e regione bibian e cercare così di migliorare lasituazione di grave disagio creatasi nei giorni scorsi.
Sempre nelcapoluogo regionale ieri mattina erano al lavoro oltre 100 spalatoriassunti a giornata, che hanno spalato neve per tutta lanotte.

COURMAYEUR – Numerose condotte sono gelate e hannolasciato senz’acqua potabile condomini, case e ville.
Particolarmente preoccupante lasituazione nella zona di Entrèves dove l’acqueditti comunale non hagrandi vasche di accumulo e le sorgenti sono ridotte al getto minimostagionale.
Anche al Villair i serbatoi stanno esaurendo la scortad’acqua.
Molti alloggi sono rimasti senz’acqua anche nel centrostorico.
L’azienda acqua potabile di Courmayeur lavora a ritmiserrati per cercare di alleviare i disagi, creando allacciamentiprovvisori e alternativi.
In numerosi condomini sono saltati anchegli impianti di riscaldamento.
Molti radiatori si sono spaccatiprovocando danni ingenti.
Pont – St-Martin – In Bassa Valle Laneve ha soprattutto aumentato i disagi per la circolazionestradale.
Il piano antineve predisposto dall’Anas e dalla Sav èscattato immediatamente.
Tuttavia qualche inevitabile ritardodegli spazzaneve si è registrato sulle strade regionali delle vallidi Gressoney e Champorcher causando parecchi problemi agli operai chedovevano cominciare il primo turno di lavoro all’Ilssa Viola di Pont– St – Martin e nelle fabbriche di Hone.
L’ultimoinconveniente maggiore per Pont – Saint – Martin rimane ilcongelamento di alcuni pozzi dell’acquedotto comunale nonostante laneve abbia mitigato la morsa di gelo registrata nei giorni scorsi.
Gli abitanti delle frazioni Maddalena eStigliano, all’imbocco della valle di Gressoney sonosenz’acqua.

Cervinia – La morsa del freddo e del gelo si èattenuata da pochi giorni nella Valtournenche,
E’ quindicominciato a nevicare, pochi centimetri al giorno, di più nellebasse quote che in quelle elevate.
Il freddo registrato nellaValtournenche è stato eccezionale, al di sotto delle mediestagionali di questi ultimi anni, anche se sono stati minori chealtrove i disagi ( alcuni tubi dell’acqua gelati e spaccati, guastiagli impianti di riscaldamento di ville e condomini.

ASTI E PROVINCIA LA STAMPA 17 GENNAIO1985

TERZA NEVICATA SULL’ASTIGIANO: LACIRCOLAZIONE E’ SEMPRE PIU’ DIFFICILE

UNA NUOVA ONDATA DI BIANCO

AD ASTI POCHE BANCARELLE IN PIAZZA PERIL MERCATO DEL MERCOLEDI’
TRENI IN RITARDO
MOLTE ASSENZE NELLE SCUOLE

ASTI – Terza nevicata ieri,sull’Astigiano.
I primi fiocchi gelatissimi sono incominciati acadere verso le diciannove di martedì, e hanno subito fatto presasul ghiaccio delle precedenti nevicate.
In poco più di due ore sisono accumulati altri dieci centimetri di manto bianco.
Macchinein panne un pò ovunque, sulle mezze salite della città e inperiferia,
Problemi anche per i pedoni: sui marciapiedi infatti, aparte piccoli “sentieri” spalati direttamente daicommercianti, camminare è particolarmente difficoltoso, a causa deicumuli di neve addossati dagli spartineve; chi ha raggiunto il postodi lavoro in automobile ha trovato non poche difficoltà diparcheggio.
Piazza Alfieri e campo del Palio erano in praticadeserte: pochissime le bancarelle degli ambulanti.
Molta ressaanche alla stazione ferroviaria: i convogli provenienti dal Sudarrivavano con circa sessanta minuti di ritardo, accumulatosoprattutto da Genova in poi.
In mattinata sono usciti dallastazione i vomeri spartineve.
Su tutte le linee dell’astigiano lospessore della neve raggiunge i 35 – 40 centimetri,
Sulle stradedella provincia la situazione viene definita “nei limiti dellatransitabilità”.

CRONACHE ASTIGIANE 17 GENNAIO 1985
CANELLI – Dopo essere stata tantoinvocata, ora ci si comincia a chiedere quando andrà via,
Ilservizio sgombraneve del comune è al lavoro quasi ininterrottamenteda domenica, per cui in città si può viaggiare senza particolariproblemi.
Sulle strade collinari, invece, si può transitare solose muniti di catene.
Situazioni sotto controllo anche nella Langae in Val Bormida, dove al lavoro degli partineve della Comunitàmontana si è aggiunto quello dei volontari.
In valle èghiacciato anche il fiume Bormida, nonostante la notevole presenzanelle acque di sostanze chimiche inquinanti che abbassano la sogliadel congelamento.
Anche a Nizza gli spartineve lavorano a pienoritmo: qualche timore si ha per quando, la prossima primavera,inizierà il disgelo; molti privati infatti scaricano la neve in rioNizza, che in alcuni punti è gia ostruito da vere e proprie”montagne” di neve che, quando si scioglierà, potrebbeprovocare pericolose piene.

CUNEO E PROVINCIA LA STAMPA 17 GENNAIO 1985

SULLE STRADE SI SCIOGLIE IL GHIACCIO,LA VIABILITA’ STA LENTAMENTE MIGLIORANDO

SI E’ UN PO’ ATTENUATO IL GRANDE FREDDO

CUNEO – Tutto sommato, in base allenotizie dei danni causati dal maltempo nell’Italia del Nord ed anchein altre zone del Piemonte, la “Granda” – benchè colpitadal gelo per più di due settimane – appare risparmiata dallepeggiori intemperie.
Le precipitazioni nevose, che si susseguonoad intervalli, sono di modeistissima entità ed anche la temperaturaha fatto registrare da ieri pomeriggio un notevole rialzo: cinquegradi sopra lo zero nel capoluogo, sette nelle località di pianura,uno o due gradi nei paesi delle vallate.
Sulle strade si stannosciogliendo le lastre di ghiaccio che gli spartineve non eranoriusciti ad asportare e ovunque sta migliorando di ora in ora laviabilità,
Anche il traffico ferroviario procede abbastanzaregolarmente:
sono in ritardo solo i convogliprovenienti – via Savona – dalla riviiera di Poente, mentrequelli che percorrono la Ventimiglia – Tenda – Limone – Cuneoviaggiano in orario.
La zona più colpita dalle nevicateabbondanti di domenica e di martedì è quella dell’Albese e delleLanghe, dove il manto nevoso ha raggiunto anche i 40 centimetri dispessore, con disagi notevolissimi nelle strade, particolarmentesull’accidentata statale 29 ein quelle delle colline.
Tuttavia imezzi spartineve della comunità montana, in funzioneininterrottamente dalla giornata di domenica, hanno assicurato unservizio molto efficace, anche se reso difficoltoso dalle condizionidel tempo.
La nevicata che ha avvolto le Langhe è stata accoltamolto favore dagli agricoltori: “La neve è molto meglio delgelo, che nei giorni scorso, durante quelle due settimane ditemperature polari, ha causato danni ingenti, per ora incalcolabili,alle colture di verdure”. Dicono alla coldiretti.
Pare,invece, che le viti non abbiano subito danni gravi, avendo sopportatole basse temperature meglio di altre piantagioni.
Nel Monregalesee nel Cebano, dove anche ieri si sono ripetute brevi e modestenevicate, la situazione si sta normalizzando, anche anche al notevolerialzo della temperatura.
Nel Saluzzese le precipitazioni nevosesono state dell’ordine di 15 – 20 centimetri in pianura, e di circa35 – 40 nelle alte valli.

GIORGIO RAVASI

CRONACHE DEL NOVARESE, LA STAMPA 17GENNAIO 1985
SITUAZIONE SENZA PRECEDENTI, CAOS SULLESTRADE, COMUNICAZIONI FERROVIARIE QUASI IMPOSSIBILI
NOVARA: LA NEVE SFIORA IL METRO,INTERVIENE L’ESERCITO PICCOLI CENTRI ISOLATI, BLOCCATA LA LINEA DELSEMPIONE
DOPO LA RICHIESTA DEL PREFETTO LA”CENTAURO” HA MESSO A DISPOSIZIONE 150 SOLDATI E TRE PALEMECCANICHE
ANCHE IN CITTA’ OBBLIGO DI CATENE
IN ALCUNI CASOLARI DELLA “BASSA”TRASFORMATA IN UN DESERTO BIANCO, “BLACK OUT” PER 17 ORE
MANCA L’ACQUA TRA VINZAGLIO, ORFENGO ECASALINO
UN RECORD A DOMODOSSOLA: OLTRE UN METROE 20 CENTIMETRI
NOVARA – Caos nelle scuole, con ilsindacato che chiede la chiusura, traffico al limite della paralisi,(da ieri la polizia stradale ha prescritto l’obbligo delle cateneanche in città), collegamenti ferroviari quasi del tuttobloccati.
Questo il quadro di Novara dopo tre giorni di neve.
Incittà ieri sono stati sfiorati i cento centimetri.
Gravi problemi anche in tutta la”Bassa” trasformata in una distesa bianca.
Alcuni piccoli centri sono quasiisolati da un metro di neve e hanno difficoltà di rifornimento.
Manca l’acqua nella zona fra Vinzaglio,Orfengo e Casalino; nei pressi di Oleggio alcune frazioni sono giàisolate e solo i mezzi dei carabinieri sono riusciti a raggiungerle.
In una cascina fra Pagliate e Granozzola neve ha provocato un corto circuito.
Si è sprigionata unapotente scarica che ha fulminato un toro all’interno della stalla.
In seguito all’incidente nella zona èmancata la luce per 17 ore e sono rimasti fermi i motorini cheservivano per pompare l’acqua dai pozzi.
Gli abitanti sono staticostretti a raccogliere la neve e farla sciogliere.
A Sizzano ècrollato il tetto di una stalla; due capannoni sono crollati aCaltignaga e Cameri.
Un automezzo della provincia è uscitofuori strada nei pressi di Biandrate.
Ormai quasi insostenibile lasituazione in città.
Ieri a Sant’Agabio sono rimastibloccati alcuni grossi tir che hanno paralizzato tutta la zona.
Grossi problemi e ritardi considerevolinel servizio degli autobus.
In via fara un mezzo della linea “A”è rimasto bloccato dalla neve e sono stati i passeggeri a spingerlo.
Da martedì a Novara sono all’operaparecchi soldati della divisione “Centauro”.
Dopo la richiesta del prefetto ilcomando militare ha messo a disposizione 150 uomini e 3 palemeccaniche che si sono aggiunte alle 10 del comune.
Assieme ai militari, la cui opera èstata particolarmente apprezzata dai cittadini, hanno lavorato oltre200 spalatori volontari.
Nella mattinata, quando i responsabilidel comune hanno rimandato a casa parecchi spalatori che nonservivano più dopo l’intervento dei militari, davanti al municipiosono scoppiati tafferugli.
Gli spalatori “scartati”hanno eretto una sorta di muro di neve che ha bloccato il trafficogià difficile in corso Mazzini.
Sono intervenuti carabinieri e guardiedi pubblica sicurezza; c’è stato qualche scontro e due spalatorisono stati trascinati alla caserma dei carabinieri dove sono statiidentificati e poi rilasciati.
Grosse difficoltà anche neltraffico ferroviario.
In tutta la mattinata di ieri èarrivato un solo treno da Milano, il rapido per Lione che portavaquattro ore di ritardo.
A Trecate è rimasto a lungo bloccatoun locale per Milano e molti dei passeggeri hanno deciso dirinunciare al viaggio.
Traffico lento e difficile anchesull’autostrada.

Marcello Sanzo

 

LA STAMPA 17 GENNAIO 1985

LA PRECIPITAZIONE HA RAGGIUNTO ILRECORD DI 95 CENTIMETRI
TUTTO IL VERBANO PARALIZZATO SCATTOL’EMERGENZA AD ARONA
VERBANIA – Emergenza anche nellaparte centro – settentrionale del Verbano per quella che vienegiustamente considerata la più abbondante nevicata del secolo, laneve ha superato i 95 centimetri.
Alle 15 c’era un metro di neve aPremeno, Trarego e Miazzina, un metro e mezzo al Piancavallo (quota1200); problematica la viabilità anche sui litoranei e negli stessicentri rivieraschi, nonostante l’impiego di tutti i mezzi antinevepossibili e anche di molte ruspe prese a noleggio.
A Verbania nelle ultime cinquanta oresono stati impiegati continuamente 17 mezzi antineve e 30 spalatori.
Slavine sono cadute in più punti nelleprovinciali per le valli intrasca, grande, cannobina;
sulla verbania – premeno –piancavallo.

 

ARONA LA STAMPA 17 GENNAIO 1985

Quasi un metro a Dagnente eMontigiasco, due frazioni di Arona; oltre un metro a Fosseno diNebbiuno sul Vergante.
Tutto ciò mentre sul Basso Verbano nevicaormai da tre giorni praticamente senza soluzione di continuità e leprevisioni sono improntate al pessimismo.
Le scuole ad Arona sono state chiusefino a venerdì.
Provvedimenti analoghi sono stati presianche in altri comuni della zona come meina, mentre a castellettoticino benchè aperte, le aule sono vuote.
In realtà in tutto l’aronese, lasituazione, a prescindere dalle strade di grande comunicazione chesono agibili sia pure con catene, comincia a farsi pesante proprioall’interno dei centri abitati.
Nella mattinata di ieri, dopo unariunione di giunta, il sindaco di arona insieme col comandante deicarabinieri ha compiuto un sopralluogo nelle frazioni dove vi sonoparecchie abitazioni isolate.

ASPETTANO QUEL TRENO SPARITO NELLABUFERA

ALLA STAZIONE INTERNAZIONALE DIDOMODOSSOLA RITARDI DI 24 ORE
CENTINAIA DI VIAGGIATORI TRASCORRONO LANOTTE NELLE SALE D’ASPETTO

DOMODOSSOLA LA STAMPA 17 GENNAIO 1985

Un altro giorno d’emergenza nell’ossola.
La neve ieri mattina ha raggiunto ilmetro e venti a domodossola, in alcuni centri di montagna il mantosembra destinato a superare il metro e mezzo.
Nel pomeriggio la neve si è alternataalla pioggia, ma la situazione non è migliorata di molto.
L’ondata di maltempo non accenna adattenuarsi.
Ancora bloccata la ferrovia delsempione, interrotta per tutta la mattinata la statale della vallevigezzo.
LINEA FERROVIARIA INTERNAZIONALE DEL SEMPIONE – Ancora una giornata nera.
Non e’ esagerato parlare di totaleparalisi.
I treni dalla svizzera sono arrivamentiregolarmente ma non hanno potuto proseguire per Milano perchèmancavano i locomotori.
Quelli svizzeri non posso infattiandare oltre domodossola per la differenza di tensione.
Alcuni treni internazionali, concentinaia di viaggiatori, sono così rimasti fermi ore e ore allastazione di domodossola.
Un esempio: l’espresso Parigi –Venezia, con molte vetture letto, arrivato in stazione alle tre diieri notte.
Alle tre di ieri pomeriggio, dopo unasosta forzata di dodici ore, non era ancora ripartito.
Molti viaggiatori sono stati ricoveratidurante la notte nelle sale d’aspetto.
Ieri mattina al convoglio è statoagganciato un locomotore svizzero per garantire almeno ilriscaldamento nelle vetture.
A causa della neve sulla linea, nonsono arrivati treni da milano ed è questa la causa della scarsitàdi locomotori.
Ieri pomeriggio a domodossola siaspettava ancora un convoglio che avrebbe dovuto arrivare alle 19della sera prima.
Si è poi saputo che c’erano otto trenibloccati sulla linea fra sesto calende e domodossola.

CIRCOLAZIONE STRADALE – Interrottaieri mattina la statale della valle vigezzo per alcune slavinepiombate sulla sede stradale fra re e il posto di confine di ponteribellasca.
Numerosi frontalieri che si stavanorecando in auto al lavoro nel canton ticino sono rimasti bloccati.
Ha comunque funzionato regolarmente la”vigezzina” la piccola ferrovia a scartamento ridotto checollega domodossola a locarno attraveraso la valle vigezzo.
Nel pomeriggio è stato ripristinato iltraffico anche sulla statale.
Sulla statale del sempione e su tuttele strade delle valli la circolazione è ovviamente molto difficile:sono assolutamente indispensabili le catene.
Polizia stradale,vigili del fuoco, carabinieri sono dovuti intervenire continuamenteper soccorrere automobilisti in difficoltà.
Il servizio di pullman con la valleantrona è interrotto da martedì.
Una corriera era rimasta bloccata dallaneve fra villadossola e cresti: i viaggiatori avevano dovuto scenderee proseguire con mezzi di fortuna.

 

 

CRONACHE DI VERCELLI, LA STAMPA 17GENNAIO 1985
Il SINDACO CHIEDE LA COLLABORAZIONE DITUTTI PER PULIRE STRADE E MARCIAPIEDI
PIANO D’EMERGENZA PER LA NEVEL’ESERCITO PRONTO A INTERVENIRE
INVITO A NON USARE L’AUTO
I PARCHEGGI CONSIGLIATI
DUECENTO CANI SENZA CIBO
LA COLTRE BIANCA HA RAGGIUNTO IL MEZZOMETRO
VERCELLI – Misure d’emergenza perfronteggiare le abbondanti nevicate di questi giorni: la situazione èancora sotto controllo, ma il comune ha adottato provvedimentistraordinari per limitare i disagi.
Un battaglione dell’esercito è prontoa intervenire se le squadre dei vigili urbani e dell’Aziendamunicipalizzata nettezza urbana non riuscissero più ad arginare lamarea bianca.
In alcuni punti della città il manto nevoso haraggiunto il mezzo metro di altezza.
Ieri mattina il sindaco ha spiegato inuna conferenza stampa, le misure adottate per evitare che lasituazione precipiti: si è rivolto soprattutto ai cittadini perchècollaborino con le squadre antineve: nelle prossime ore saràdistribuito un volantino con alcuni suggerimenti.
Ha detto Ezio Rebotti: l’allarme non èancora scattato, ma per scongiurare il pericolo è necessaria lacollaborazione di tutti.
Stiamo cercando di fare il possibile ma aquesto punto è indispensabile che i vercellesi ci affianchino nelleoperazioni di pulizia.
La prima norma da rispettare è lapulizia dei marciapiedi che fronteggiano le vetrine dei negozi e gliingressi delle abitazioni; utilizzare il meno possibile l’auto elasciarla nelle autorimesse; in caso contrario, parcheggiare in zonelibere, per non ostacolare il passaggio di spazzaneve espargisale.
L’azienda della nettezza urbana ha predisposto alcuniposteggi di emergernza che verranno continuamente puliti garantendol’accesso e l’uscita delle auto.
Se gli automobilisti vercellesirispetterano queste indicazioni, i mezzi antineve potranno puliremeglio le strade.

CRONACHE DI BIELLA LA STAMPA 17 GENNAIO 1985
ANCHE IERI E’ CADUTA TANTA NEVE: STRADEANCORA IMPRATICABILI, SCUOLE CHIUSE E TIMORI D’ISOLAMENTO
A TRIVERO SUPERATA L’EMERGENZASCARSEGGIA L’ACQUA IN MOLTI PAESI
PROBLEMI A CURINO
SITUAZIONE CRITICA A VIGLIANO: ILCOMUNE HA DIFFICOLTA’ A RENDERE TRANSITABILE VIA MILANO
SANTA LUCIA RAGGIUNTA IERI DA UN MEZZOCINCOLATO
IN VALSESSERA IL PEGGIO SEMBRA PASSATO
DISAGI PER GLI ALLEVATORI
CAMOSCI E CAPRIOLI AVVISTATI IN COLLINA
BIELLA – Nei comuni del comprensoriobiellese sepolti sotto una nevicata senza precedenti l’emergenzasembra ormai superata.
Passato lo stupore per tanta neve comenon se ne vedeva da almeno quarant’anni, si è passati all’azione.

TRIVERO dove si temeva l’isolamentosi è riusciti a superare la fase critica nella notte.
La neve peralcune ore ha smesso di cadere e i mezzi del comune sono riusciti adaprirsi un varco in tutti i 50 chilometri della rete viaria.
La situazione invece è ancoraabbastanza critica a CURINO.
Il piccolo paese del biellese orientaleha un centro abitato abbastanza sparso sul territorio.
Il comune con un mezzo ha provvedutocome ha potuto a tenere aperte le strade municipaoli.
Più disagevole invece è lacircolazione sulle strade provinciali poco battute dai mezzispazzaneve.
Difficile la situazione a VIGLIANOBIELLESE dove il comune ha difficoltà a rendere transitabile lacentralissima via Milano sulla biella – cossato.
La giunta è riunita per carte dimettere in atto i rimedi più opportuni,
l’amministrazione ha però rivolto unappello alla popolazione a tenere nei limiti del possibile le autoposteggiate in garage per non intralciare lo sgombero della neve.
E’ stato chiesto ai cittadini diprovvedere a sgomberare i passi carrai e a circolare utilizzando ilpiù possibile i mezzi pubblici.
Disagi si registrano nelle frazioni dicollina.
SANTA LUCIA solo ieri un mezzocingolato della ditta fiora è riuscito a raggiungere le case isolateda alcuni giorni.
E’ ancora impraticabile la strada perRONCO, sepolta sotto settanta centimetri di neve,
in VALSESSERA nei comuni di COGGIOLA ePRAY la situazione è stazionaria.
Il peggio sembra superato ma in paesedicono che è meglio aspettare a fare previsioni.
Se continuasse ancora a nevicare lasituazione potrebbe nuovamente aggravarsi.
COSSATO si sta facendo il possibileper mantenere sgombre le strade comunali.
La circolazione è difficile ma non cisono frazioni isolate.
Sono chiuse le due scuole medie e leelementari delle frazioni di RONCO SPOLINA.
Critica la situazione dell’acqua: lescorte sono appena sufficientie il comune potrebbe razionare l’acquada un momento all’altro.
La giunta ha invitato la popolazione aevitare qualsiasi spreco.
Disagi anche per gli allevatori.
Diversi greggi di capre e di pecoresono stati sorpresi dalle abbondanti nevicate nelle baraggie dellazona di pianura.
I pastori sono riusciti a raggiungerlie a portarli al sicuro ma ora devono provvedere al loro sostentamentoacquistando foraggio.
La selvaggina invece dovrebbe aversuperato abbastanza bene l’eccezionale maltempo.
Camosci e caprioli sono stati avvistatinella zona collinare.
Ma sono state viste anche volpiaggirarsi nei pressi di casolari delle frazioni più isolate.

MAURIZIO ALFISI

SOLO VENTI VOLONTARI PER SPALARE LANEVE
PROTESTE A BIELLA PER LA SCARSITA’ DIINTERVENTI
TEMPERATURE IN AUMENTO
BIELLA – Soltanto venti spalatorivolontari si sono presentati ieri mattina, alle 8, all’ufficiotecnico municipale.
Nelle ore successive se ne sonoaggiunti altri cinque.
Tra l’altro, il compenso netto, per 7ore di lavoro, è di 30 mila lire giornaliere.
Per disposizione dell’assessore brunostrukel, sono stati utilizzati prevalentemente per spalare la nevedai marciapiedi degli edifici municipali e di pubblica utilità: palazzo delle poste, ufficio del registro e altri analoghi.
Molti cittadini hanno protestato per lamancanza di interventi nelle vie del centro, dove si è formata unacrosta di neve compressa che rallenta notevolmente il traffico, ancheperchè la superficie è irregolare.
In certi tratti gli automobilisti hannola sensazione di essere sul greto di un torrente.
Ai lati di molte vie centrali sonosorti argini di neve alti 80 o 90 centimetri, che in vari punti hannoinvaso anche i marciapiedi.
E’ inoltre quasi impossibileposteggiare le auto.
Per eliminare l’inconveniente, l’altrasera abbiamo concentrato numerose spalatrici meccaniche nel grandepiazzale sorto al posto della stazione ferroviaria, che hannolavorato fino a notte inoltrata, ha precisato il sindaco.
E’ stata liberata dalla neve anche lasede del mercato alimentare, a lato di piazza martiri, ma ieric’erano poche bancarelle.
La situazione meteorologica èmigliorata.
Ieri è caduta altra neve, aintermittenza, ma con intensità nettamente minore, rispetto amartedì.
Complessivamente, in poco più di 48ore ne sono caduti in città circa 60 centimetri.
A Oropa, a oltre 1000 metri di quota,ne sono stati misurati 50 centimetri,
la temperatura è in aumento: alsantuario l’altra notte si è avuta una minima di soli -4 gradi, incittà ieri a mezzogiorno il termometro segnava +2 nel centro.

Borgosesia (Vercelli) 17 Gennaio 1985, La Stampa

ERA DAL SECOLO SCORSO CHE LE NEVICATENON RAGGIUNGEVANO LE DIMENSIONI DI QUESTI GIORNI
E IN VALSESIA COME CENT’ANNI FA
A BORGO E SERRAVALLE LA COLTRE BIANCAE’ DI 80 CENTIMETRI, A VARALLO DI 60 CENTIMETRI
ANCHE L’ALTA VALLE INVESTITA DALLAPRECIPITAZIONE
BORGOSESIA – LA STAMPA 17 GENNAIO1985
La Valsesia è somm ersa dallaneve.
Raramente, a memoria d’uomo, nella Valle del Rosa si ricordauna precipitazione di questa intensità e durata.
Sui centri dellaBassa nevica ininterrottamente da oltre ottanta ore, mentre nellevalli Grande, Piccola e Mastallone, i fiocchi bianchi dopo lespolverate di inizio settimana, hanno incominciato a cadere nellanotte tra martedì e mercoledì e presto a terra si è formato unospesso strato.
A Borgosesia è stato superato ogniprimato e sembra di essere tornati indietro di cento anni, agliinverni resi leggendari dai racconti dei nonni, che sovente amavanoricordare le eccezionali precipitazioni di inizio secolo.
Quelleche sembravano storie fantasiose sono, in questi giorni, diventaterealtà: sul capoluogo valsesiano la neve ha superato gli ottantacentimetri, così come a Grignasco, Valduggia, Gattinara, Serravalle,a Quarona ha toccato i settanza centimetri, a Varallo i Sessanta,disegnando, ovunque, un paesaggio che sembra uscito da una raccoltadi cartoline.
Superato il record del secolo per quanto riguardal’innevamento, inevitabili sono i disagi causati dal maltempo.
Lacircolazione delle auto ovunque è difficoltosa ovunque, anche se lestrade sono costantemente battute dai mezzi spazzaneve in funzioneininterrottamente e pur in presenza di un traffico ridotto, aisemafori e nei punti cardine della rete viaria valligiana si sonocreati grossi ingorghi.
Martedì pomeriggio è iniziatal’operazione “città èulita” e una ventina di addettihanno spalato dalla piazza uno strato bianco di settantacentimetri.
Tonnellate di neve sono state così trasportate inviale Varallo e scaricate in una enorme fossa naturale.
Ma l’estenuante lavoro è statoparzialmente vanificato da una nuova precipitazione e ieri pomeriggioil cuore di Borgosesia era ricoperto da una quindicina di centimetridi neve.
Anche in Alta Valle i fiocchi bianchi hanno la lororiapparizione, tanto attesa dagli operatori degli impiantisciistici.
Le condizioni atmosferiche che ad Alagna, Mera,Scopello, Fobello e Rimella si erano mantenute sul “bello”sono peggiorate nella notte tra martedì e mercoledì e la nevicatasi è subito fatta fittissima.
A Scopello, Alagna, Rima ieripomeriggio a terra ve ne erano più di sessanta centimetri, mentre aMera, la stazione sciistica sul Camparient, aveva raggiunto ilmetro.
Cento centimetri di neve sono caduti anche ai 3200 metridi Punta Indren ed 80 alla Bocchetta delle Pisse.
In tutti icentri alpini si attende adesso la fine della precipitazione perbattere le piste, in previsione di un fine settimana, se lecondizioni meteorologiche muteranno al meglio, all’insegna dello sci.

Roberto Eynard

SOLDATI CONTRO LA NEVE A MILANO ENOVARA
LA STAMPA SERA 17 GENNAIO 1985

MILANO – Tre giorni di neve hannoquasi messo in ginocchio Milano e la Lombardia.
Traffico caotico equasi paralizzato, collegamenti precari con il resto d’italia.
E’scattata l’emergenza, con l’impiego di reparti dell’esercito ( circamille soldati) per liberare le strade.
Ferme per due giorni,alcune grosse aziende (alfa di arese, italtel, Plasmon); molte lescuole chiuse.
A Milano si sono avuti numerosi crolli di tetti; èstato interessato anche il tetto del velodromo Vigorelli, parte delquale è crollato, e il resto è pericolante.
In crisi i mercatiper l’impossibilità di fare arrivare la merce.
Difficoltà intutta la Lombardia, con paesi isolati.
E’ stato chiuso il centrostorico di Pavia.

BOLZANO – Situazione di emergenza in tuttoil Trentino Alto Adige.
Gli alpini sono direttamente impegnati inun’azione tesa ad alleviare i disagi provocati dal maltemposull’intero arco alpino.
Centinaia di militari del quarto corpod’armata sono allertati 24 ore su 24,
Si sono già registratinumerosi interventi resisi necessari in seguito alle abbondantinevicate.
Gli alpini vengono impiegati in modo particolare nelTrentino, una delle province più colpite dalle recentiprecipitazioni.
Nella tarda serata di martedì gli uomini delbattaglione Genio Orta, di stanza a Trento, sono intervenuti in aiutodi due autobus rimasti bloccati lungo la statale della Gardesanaoccidentale dalla massa nevosa staccatosi dal versante montagnososovrastante.

NOVARA – Con un fonogramma alle varie scuole èstata prospettata ai presidi la possibilità di chiudere valutandosingolarmente i vari casi; considerando la situazione gran partedegli istituti, specie in provincia, dovrebbe sicuramente sospenderele lezioni.
Intanto sono sempre impegnati i soldati della”centauro” per togliere la neve caduta in abbondanza.
Nelverbano stanotte dopo 78 ore, sul lago la neve si è tramutata inpioggia.
E’ invece nevicato ancora sino alle 6 di stamane, incollina, in montagna e nelle valli.
In Val Cannobina e Veddascaalle 7 ancora nevicava debolmente.
La neve (quella caduta dalle 16di domenica alla scorsa notte ha superato i 110 centimetri, anche seal suolo, schiacciata da quella pesante e bagnata nella giornata diieri, ce ne sono ora 50-60, costituisce un preoccupante peso per itetti.

DECINE DI INCIDENTI IN PROVINCIA E IN CITTA’

TORNATO IL SOLE, CE’ GHIACCIO MOLTI TAMPONAMENTI

Dopo la neve è tornato il sole, ma anche il freddo seppure molto meno intenso dell’altra settimana, e le conseguenze sono strate catastrofiche.
La polizia stradale segnala decine di tamponamenti, alcuni anche gravi, su tutte le strade che portano a Torino.
Da ieri a mezzogiorno si è verificato un lieve aumento della temperatura durato sino a notte, che ha sciolto, assieme al sale sparso sulle grandi vie di comunicazione una grande quantità di neve.
Perì nella notte le pozzanghere sono nuovamente gelate e, a partire dalle sette di stamane, la polizia stradale è stata sommersa dalle chiamate che segnalavano incidenti.
A peggiorare la situazione su tutta la provincia si è anche aggiunta la scarsa viabilità.
In alcune zone la nebbia è molto fitta.

PREVISIONI: La stazione meteorologica di Caselle comunica che questa notte la minima è stata meno 3.
Alle 9 la temperatura era di meno 2,
Secondo gli esperti dell’Aeronautica oggi sarà una giornata all’insegna della variabilità ma senza precipitazioni.
Domani invece potrebbe nuovamente tornare la neve perchè è in arrivo un’ennesima perturbazione dall’Artico che attualmente si trova sull’Irlanda e l’Inghilterra.

MONTAGNA: A sperare in nuove nevicate sono i centri turistici in Val Susa rimasti incredibilmente “risparmiati” dalle nuvole cariche di fiocchi mentre, tanto per citare un esempio, nel Cuneese e a Limone Piemonte sono scesi più di 50 centimetri.

zentiva 20 mg side effect in menses low dose 5 mg can you take fluoxetine without food tablets ip 20 mg buy prozac online no prescription canada . prozac 75 IL SOLE E’ FINALMENTE RIAPPARSO SU GRAN PARTE DEL PIEMONTE E IN LIGURIA

E’ ANCORA EMERGENZA CONTRO IL MALTEMPO
MA DAPPERTUTTO HA SMESSO DI NEVICARE

In giornata dovrebbero essere nuovamente raggiungibili Oggiorno, Cavaglio, San Donnino.
Nel Luinese è isolata da tre giorni Monteviasco, in Valle Dumentina, ma i 32 abitanti di questo villaggio hanno viveri e scorte per almeno due settimane.
La strada che sale da Premeno è bloccata da una grossa slavina ma due spartineve a turbina sono al lavoro per sgombrarla.

 

ASTI STAMPA SERA 17 GENNAIO 1985

Non nevica da ieri pomeriggio, ma da stamane una nebbia fittissima grava su tutto l’astigiano: le strade sono pericolose a causa della patina di ghiaccio.
Infatti sono già stati segnalati diversi tamponamenti che hanno coinvolto almeno una ventina di autovetture: il più grosso è accaduto sulla Asti – Casale, che ha interessato otto macchine.
Non si lamentano, per ora, gravi conseguenze alle persone.
Ancora disagevole la situazione in città.

AOSTA STAMPA SERA 17 GENNAIO 1985

AOSTA – Dopo le nevicate dei giorni scorsi è tornato il sereno in Valle d’Aosta dove la temperatura si è fattà più rigida, senza però raggiungere il clima polare dell’altra settimana.
Neve farinosa sui campi di sci dove sono al lavoro i mezzi battipista.

CUNEO – STAMPA SERA 17 GENNAIO 1985

CUNEO: Si attenua nel Cuneese l’ondata di maltempo; dopo dieci giorni di gelo polare, nel capoluogo per la prima volta il termometro non è sceso sotto lo zero; ancora freddo nelle vallate ma attenuato rispetto ai primati siberiani della scorsa settimana.
Forse il peggio del maltempo è passato anche perchè oggi il cielo è parzialmente sereno e il sole dovrebbe accelerare il ritorno alla normalità.
Le ultime nevicate oltre a offrire un manto discreto di centri di sport invernali che al sabato potranno tutti funzionare sono state benefiche soprattutto per l’epidemia di afta epizootica bovina.
Da una settimana non si registrano infatti nuovi focolai.
Ora bisognerà stare attenti al pericolo valanghe.

ALESSANDRIA – STAMPA SERA 17 GENNAIO 1985

ALESSANDRIA: Il cielo è parzialmente sereno, non fa freddo, e la tregua permette di operare per tornare alla normalità, dopo che ieri era stato necessario l’impiego di militari di leva per spalare la neve,
Le strade provinciali sono quasi tutte pulite, come gran parte di quelle cittadine.
A Voghera e nell’Oltrepò invece è cessato di nevicare ieri sera ma la situazione per quanto riguarda la viabilità permane critica.
Su tutte le strade la circolazione automobilistica è possibile solo con le catene,
Il comune di Voghera ha assunto 60 spalatori per liberare dalla neve le strade del centro e della periferia.
Nell’operazione antineve sono impiegati anche 30 mezzi meccanici e oggi è arrivato di rinforzo agli spalatori un reparto di soldati del genio.
Le scuole elementari e medie dei comuni collinari sono state chiuse per tre giorni.
Le lezioni riprenderanno lunedì.
Questa mattina poco dopo le sette a Pietra dè Giorgi, in via Porri per l’infiltrazione di acqua è crollato il soffitto di una casa ad un piano.
Le macerie hanno intrappolato ferendola seriamente una donna che è stata liberata dai vigili del fuoco e trasportata all’ospedale di Broni.

VERCELLI – STAMPA SERA 17 GENNAIO 1985 dapoxetine purchase uk . dapoxetine 60 mg online in india. buy dapoxetine priligy europe. dapoxetine and sildenafil tablets in india. dapoxetine brand name in 

VERCELLI: La situazione appare ora sotto controllo, dopo che ieri è stata sfiorata l’emergenza,
Molte le scuole che hanno interrotto le lezioni.
Al canile situazione drammatica per duecento cani: sono senza cibo.
Nel Ciglianese vasta battura di cacciatori per catturare lepri e leprotti e salvarli dal freddo: saranno lasciati liberi in primavera.

GENOVA – LA STAMPA SERA 17 GENNAIO 1985

GENOVA: Prima giornata con temperatura sopra lo zero in tutta la Liguria.
Quasi dappertutto splende il sole, che permette le operazioni per il ritorno alla normalità,
Il sistema autostradale è quasi regolare.
L’emergenza è praticamente terminata.

 

 

18 GENNAIO 1985 LA STAMPA

L’Italia riaffiora lentamente dal dissesto provocato dal maltempo.
Ma l’Emergenza non è finita.

Le condizioni meteorologiche stanno migliorando, soprattutto in Lombardia.

Quali situazioni permangono gravi?

Milano, Varese e Como: qui il quadro generale è ancora difficile.
Le piogge e le mareggiate hanno provocato danni in Sicilia e in Calabria.
Teniamo sotto controllo i corsi d’acqua, soprattutto i piccoli invasi che risentono del dissesto idrogeologico.

ANTONIO DI ROSA

 

LA STAMPA 18 GENNAIO 1985

IL NORD RIEMERGE A FATICA DALLA BATTAGLIA CONTRO LA NEVE; order baclofen cheap and easy. purchase order baclofen online. baclofen buy easily online. online buy baclofen by paypal . buy baclofen without a rx
LENTAMENTE SI RIDUCONO LE ZONE DI CRISI

UNA TREGUA E MILANO RIPARTE

HA SMESSO ANCHE DI PIOVERE
IL SEGNALE DELLA RIPRESA DAGLI AEROPORTI CHE RIAPRONO
DALLA STAZIONE CENTRALE VIA LIBERA AI TRENI PER Il SUD
ANCORA DISAGI SULLE STRADE, CROLLI DI CORNICIONI, SERVIZI LENTI
BILANCIO PESANTE PER INDUSTRIA E AGRICOLTURA: DECINE DI MILIARDI DI DANNI

MILANO: L’immagine della ripresa è venuta da Linate: dopo 5 giorni, alle 11,56 di ieri si è alzato il primo aereo, destinazione Cagliari.
Sette minuti dopo un altro per Francoforte.
E si è ricominciato a decollare anche a Malpensa.
Chiuso invece l’aeroporto di Bergamo.
E’ bastata una nottata di pioggia, poi un cielo gonfio ma senza precipitazioni, perchè Milano ritrovasse la sua capacità di reagire, che mercoledì sera – di fronte a 80 centimetri di neve – era stata fiaccata dalla rassegnazione.

FERROVIE: Nessuna previsione su quando si tornerà alla normalità:
“Prima dobbiamo liberare binari e scambi da 50/60 centimetri di neve” spiegano al compartimento.

AUTOBUS: Dei 500 autobus in funzione (su 800) una cinquantina si sono arenati nel ghiaccio; sono intervenuti i mezzi di traino dell’Automobile Club.
Si muove anche la filovia, ma le strade sono devastate da fango, cumuli di neve, pozze d’acqua, soprattutto all’estrema periferia.

A centinaia le chiamate al centralino di pronto intervento: cadevano cornicioni, crollavano blocchi di neve trascinando pezzi di tetto e comignoli.

Il traffico pendolare viene assicurato soltanto al 40 per centro per interruzioni alla linea verso i centri di Gallarate, Como, Monza e Lecco.

Si cerca anche di liberare gli scali di smistamento merci, finora i più penalizzati ed all’origine di molte mancate forniture di materiale.

Più difficile la situazione ieri a Bologna ( 90 centimetri in alcuni scali).

 

 

 

TUTTA LA SICILIA SOTTO LA PIOGGIA, LA STAMPA 18 GENNAIO 1985

PALERMO – Non c’è pace per questa regione, sconvolta dalla siccità per molti mesi dell’anno ed ora improvvisamente colpita da nubifragi che recano danni e disagi.
Piove da 48 ore su tutta la Sicilia con particolare intensità nelle zone orientali.

CATANIA ieri è stata letteralmente invasa dalle acque che scorrono con impeto torrentizio dalle falde dell’Etna.
In via Etnea, ampi tratti del selciato sono stati divelti e la circolazione automobilistica completamente bloccata.
Numerosi negozi e scantinati sono allagati, molti uffici rimasti chiusi, così come le scuole, disertate dagli studenti.
La situazione non è migliore nel MESSINESE: la statale tra Palermo e Messina nei pressi di Patti è interrotta da una frana.
Interruzione anche nel tratto tra Randazzo e Capo d’Orlando a causa di alcuni smottamenti.
Violente mareggiate si sono avute lungo le coste di Augusta.
Momenti drammatici sono stati vissuti ieri per consentire a tre navi poter attraccare nel porto di Augusta.
Il mare non ha dato tregua: numerose barche e due pescherecci sono stati scaraventati dalle violente ondate contro gli scogli e distrutti.
Pioggia ininterrotta anche a Ragusa e in particolare nella zona di Vittoria: acqua mista a fango e detriti ha invaso la sala motori della diga di San Leonardo.
L’impianto è stato bloccato e le acque hanno superato il limite di guardia, ed allagato le campagne.
I vigili del fuoco stanno lavorando per ripristinare le apparecchiature.
Ma non è tutto: il fiume irminio in piena è straripato causando l’interruzione della statale nei pressi di Ragusa ed una tromba d’aria ha distrutto numerose serre.
La pioggia intensa caduta su tutta la zona orientale ha provocato allagamenti in alcunu paesi (Olivastra, Pozzillo, Settemarine e Margi) nei pressi di Gela.
Vigili del fuoco di Catania e Palermo sono intervenuti nelle zone disastrate ed il sindaco di Gela, ha chiesto lo “stato di calamità”.

 

CRONACHE DELLA VALLE D’AOSTA LA STAMPA 18 GENNAIO 1985

MALTEMPO: IN VALLE D’AOSTA LA SITUAZIONE E’ SOTTO CONTROLLO E SI FA IL BILANCIO DELLA “PICCOLA EMERGENZA”

UNA GIORNATA CON IL SOLE POI NUVOLE E FORSE NEVE

UNA PERTURBAZIONE GIUNGE DALLA FRANCIA
SI VIAGGIA BENE IN AUTO, MA CON PRUDENZA

AOSTA: E’ inutile farsi illusioni, avvertono i meteorologi.
Ieri il tempo ha regalato una schiarita locale su Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria, con un netto abbassamento della temperatura, ma le previsioni annunciano per oggi cielo nuvoloso su tutta la regione, con possibilità di nuove precipitazioni nevone.
L’emergenza ( se si vuole usare questa definizione, un po forzata, anche per la Valle d’Aosta, abituata a reagire di fronte alla morsa del freddo) è destinata a continuare.
Ieri, comunque, si è rivisto il sole, anche se le temperature si sono riavvicinate ai minimi record degli scorsi giorni.
Alle 8 il termometro segnava meno 13 a Aosta, meno 14 a Plateau Rosa, meno 9 a Morgex, meno 11 a Cogne, meno 10 a Courmayeur, meno 13 a La Thuile, meno 6 a Saint – Oyen.
Ha detto l’esperto regionale, Franco Pozzo, responsabile della Stazione meteorologica; “Può nevicare di nuovo.
Una perturbazione sta giungendo dalla costa atlantica della Francia e non risparmierà la Valle d’Aosta”.
Avremo, con ogni probabilità, un fine settimana sotto le nuvole, se non sotto la neve.
Ha aggiunto Pozzo “E’ il rischio che corriamo.
Tutto dipende dalla velocità con la quale si muove questo fronte di perturbazioni”.
La pausa di 24 ore ha comunque consentito alla Regione e ai Comuni di ovviare quasi del tutto ai disagi e di tracciare un primo bilancio di questa ondata di maltempo.
La situazione appare sotto controllo.
Infine il maltempo inquadrato in una dimensione turistica.
E’ nevicato di più, ancora una volta, in Bassa Valle.
A Courmayeur, La Thuile, Cogne, Pila l’altezza della neve fresca varia dai 10 ai 20 centimetri.
Sono state più fortunate Champorcher (60 centimetri in tre giorni) e Gressoney St. Jean ( 40 centimetri) dove ha nevicato più che a La Trinitè.

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Meteo Sincero

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