Una nuova, importante azione di disturbo a carico del nostro Vortice Polare: ecco le conseguenze sul tempo europeo e la possibile circolazione che potrebbe venire a crearsi sul Mediterraneo nella seconda decade di marzo.
Sul tempo del prossimo futuro, abbiamo ancora diversi punti da risolvere, anche se, nelle sue linee generali, l’evoluzione preventivata dai modelli a breve e medio termine sembra già tracciata. Dunque la persistenza di una circolazione instabile che monopolizzerà il tempo d’Europa, piegandolo ai capricci di un fronte polare che continuerà a restarsene ad una latitudine assai bassa. In tal modo verranno favoriti frequenti episodi di tempo perturbato anche sul nostro Paese.
Attorno la metà del mese abbiamo però un altro punto interrogativo ancora rappresentato dal grande freddo che non abbandonerà molto facilmente la scena atmosferica sui settori europei nord-orientali e la Penisola Scandinava, laddove è previsto il consolidamento di un nuovo anticiclone ibrido, avente cioè caratteristiche termiche e dinamiche al tempo stesso.
E’ una circolazione ancora di stampo prettamente invernale ma trapiantata ormai di diritto all’interno della primavera meteorologica, la quale, lo ricordiamo, nelle sue prime battute può ancora presentare numerosi punti in comune con l’inverno appena trascorso.
Sul tempo del prossimo futuro ed in particolar modo in merito all’evoluzione prevista attorno la metà di marzo, dovremo quindi ragionare ancora con le dinamiche tipiche dell’inverno, una grande opposizione della massa d’aria gelida sull’Europa nord orientale, la quale obbligherà la corrente a getto in uscita dalla regione canadese a ripiegare su una latitudine sensibilmente più bassa.
Ne potrebbe derivare un’altra, importante perturbazione prevista dai modelli tra giovedì 15 e sabato 17 marzo, accompagnata da valori di temperatura nelle medie, molta neve in montagna su Alpi e forse anche sull’Appennino, un risvolto freddo e tormentato su una primavera che non concede alcuno scorcio di tempo stabile.
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