Ambiente, territorio & dissesti — 02 Settembre 2013

 

ROMA (WSI) – E’ sempre più allarme Fukushima. E’ stato lo stesso operatore Tepco, che gestisce la centrale nucleare, a fare l’annuncio: il livello di radiazioni presente nel serbatoio che contiene acqua contaminata è 18 volte più alto rispetto allo scorso 22 agosto.

In quella data, il livello era pari a 100 millisievert/ora; al momento, le rilevazioni lo danno a 1.800: una quantità che uccide una persona nell’arco di quattro ore e che è decisamente più alta rispetto al massimo di esposizione fissato dalla legge del Giappone, fissato a 50 millisievert/ora per chi lavora nelle centrali.

Ma non finisce qui. Tepc ha reso noto che è stata rinvenuta un’altra perdita in un’altra tubatura, che emette radiazioni di 230 millisievert in un’ora.

La situazione a Fukushima – che è sempre stata al centro delle preoccupazioni degli scienziati, a seguito degli effetti del terremoto e dello tsunami dell’11 marzo del 2011 – è peggiorata settimane fa, con la fuoriuscita di 300 tonnellate di acqua altamente radioattiva dalla centrale.

Dopo aver sottovalutato il danno, il governo giapponese ha alzato l’allerta al Livello 3, che corrisponde a un “incidente radioattivo grave” su scala internazionale. Si tratta dell’allarme più alto in due anni.

L’acqua radioattiva presente nel terreno di Fukushima si sta riversando nel Pacifico, e fino a40.000 miliardi di becquerel (unità di misura del Sistema internazionale dell’attività di un radionuclide, con 1 Bq che corrisponde ad 1 disintegrazione al secondo) si stanno riversando nell’Oceano Pacifico. E questo lo ha ammesso la stessa Tepco: tra i 20.000 e i 40.000 miliardi di becquerel di trizio (isotopo radioattivo) si sono riversati nell’oceano.

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