di Pierangelo Perelli –
20 settembre 2014
Le supercelle come quella ligure toscana di ieri, in queste zone non frequenti, sono fenomeni di non facile previsione ma che, quando si verificano, trovano un riscontro chiaro nella configurazione termica e dinamica troposferica. Se ricordiamo il fenomeno dell’emilia del maggio 2013 e la situazione in quel caso, possiamo anche ricordare, di quei giorni, l’azione di un africano dinamico e contrapposto ad una circolazione ciclonica in quota presente sulla Francia meridionale. Ebbene anche in questi giorni siamo sotto l’influenza di un promontorio afro-mediterraneo che forma alta pressione di blocco sull’europa orientale e che si contrappone ad un cut-off atlantico disposto a ridosso dell’iberia. Una siffata situazione produce un disegno caratterizzato da flusso occidentale o sud-occidentale in quota e da flusso meridionale caldo-umido al suolo. Al primo sono associati intrusione di aria fresca dalle alte quote e forcing, streak e divergenza da contrapposizione termica; al secondo rimonta di aria caldo-umida in incrocio convergente rispetto al flusso in quota e, dunque, anche wind shear positivo direzionale. L’apporto di energia, la divergenza in quota e la convergenza al suolo scatenano moti verticali significativi, ma anche vorticità che poi, incanalata nell’updraft, imprime rotazione ai moti ascensionali medesimi. La stagnazione con cut-off atlantico e promontorio afro-mediterraneo, foriero di scampoli estivi sul centro-sud, ha, però, oramai, le ore contate, e tenderà a scompaginarsi nel corso della settimana, quando un neo-dinamismo atlantico ed azzorriano spalleggeranno una infiltrazione fresca nord-occidentale ed introdurranno, successivamente, uno schema occidentale, magari proprio di matrice azzorriana…