Editoriali — 30 Gennaio 2016

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Buon pomeriggio!
Prendiamone atto,in Europa,quest’inverno è uno dei peggiori degli ultimi decenni e non sembra dare segnali di risveglio tardivo.Situazione davvero catartica con perenni e potenti anticicloni alternati da velocissimi passaggi atlantici a volte improduttivi anche per la nevosità di Alpi ed Appennini.Personalmente sono sempre stato molto contrario a dare sentenze prima del dovuto,ma credo che anche la mia caparbietà nel dare sempre un’ultima occasione quest’anno vada a farsi benedire.Vedremo.
Chiusa questa parentesi dolorosa,avviamoci a descrivere la situazione.Si vede la fine del dominio anticiclonico,già è qualcosa e questo avverrà attorno a metà della settimana prossima,quando una velocissima goccia fredda in distacco dal fronte polare pascolante sul nord Europa romperà la monotonia con qualche pioggia e nevicata in montagna a quote medie favorendo se non altro un discreto ricambio d’aria.Questa goccia fredda farà da apripista ad una serie di saccature Atlantiche che dovrebbero cominciare a riportare via via le temperature verso le medie e un po di precipitazioni nevose sui monti sempre a quote medie con piogge e rovesci che per lo meno toglieranno le ragnatele dai pluviometri.Del freddo invernale nessuna traccia a mio avviso con gelo possente sull’artico Canadese e Siberiano che è previsto in nuovo sfondamento verso le medie latitudini,ma non nel continente Europeo.
Insomma,il danno ormai appare irrimediabile e non solo per le sorti dell’inverno Europeo,ma anche per molti equilibri naturali di flora e fauna,per le riserve idriche ed infine per i sogni di molti meteo appassionati.
Noi comunque saremo quì,pronti a provare a decifrare eventuali disperati sussulti invernali.A presto.
PRECISAZIONE: Il grafico elaborato in questa rubrica è specifica per una macro area posizionata all’incirca nella zona costiera centrale adriatica e riguarda una emissione delle 4 giornaliere.Tale situazione incide notevolmente sulla precisione della tendenza sopratutto con lo scorrere della scala temporale.

Marco Lucarelli

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