Per la rubrica.. E’ TEMPO di Musica: Luglio 1977 – Talking Heads – “More Songs About Building And Foods” .. Stranezze della vita, non ho ancora parlato di una delle band che per un periodo hanno quasi monopolizzato i miei ascolti in vinile. Ricordo che al tempo mi erano familiari compagne le note di artisti monumentali ( dovrei citarne a decine, random dico Beatles, Pink Floyd, Rolling, Moody Blues, king Crimson, Zep, D.P. ) quando le mie orecchie hanno incrociato un pezzo intitolato “Psyco Killer” tratto dal loro disco di debutto.
Curiosità a mille, ascolti ripetuti e scoperta delle ulteriori perle. Leggendari gli inizi delle Teste Parlanti, primi anni Settanta ,Rhode Island School of Design, David Byrne, Tina Weymouth e Chris Frantz, mettono insieme la loro prima band, The Artistics. Nel 1975, a New York, i tre musicisti iniziano la loro vera e propria carriera, esibendosi in uno dei club più in vista della città, il Cbgb’ s, in cui si va formando una nuova scena musicale con protagonista nomi quali Patti Smith, Ramones, Television, Blondie, e molti altri. I Talking Heads sono la combinazione del genio creativo dell’eccentrico e cerebrale David Byrne associato alla dinamica sezione ritmica della coppia Chris Frantz e Tina Weymouth ( coppia anche nella vita per altro …) e alle chitarre virtuose ed il synth sontuoso di Jerry Harrison, ex Modern Lovers.
Ma per la serie “non facciamoci mancare nulla” aggiungo che per questa seconda perla della loro discografia i quattro statunitensi sfoderano come produttore-membro aggiunto il Re-Mida Brian Eno fresco dell’esperienza dell’innovativa produzione dell’ album di debutto dei “Devo”.
A questo punto “le nebbie si diradano ed oramai ti vedo” caro il mio capolavoro; secondo di quattro vinili usciti nell’ arco di un quadriennio (1977-1980) gemme straordinarie che proiettano il gruppo nell’empireo del Post Punk, della New Wave e della Techno Word, “More Songs About Building And Foods” è una meravigliosa complessa ed intigrante miscela di generi, dal reggae al punk, dal country al funky incorporando un po ‘di tutto nel mezzo David Byrne e soci sono da considerare uno degli emblemi del crossover musicale ed anche questa produzione non smentisce la ricerca continua operata dal combo: terrificante l’ opener “Thank You for Sending Me an Angel” ( a me non so perché fa sempre venire in mente “Get Back” degli Scarafaggi), molta dance in ” I’m not in love” , poi funk, tastiere , ipnotica “Found A Job”, modernamente psichedelica “Artists Only” bellissime chitarrein “the girls want to be with the girls” e “the good thing”.
Avrete capito che il disco è da godere nella sua interezza….!!!