Uscendo dai soliti schemi predefiniti, rispolverati ad hoc dai soliti noti ad ogni nuova perturbazione in arrivo sull’Italia, vi propongo un approfondimento alternativo che utilizza procedimenti meno noti ma indubbiamente validi per la corretta comprensione dell’evoluzione meteo dei prossimi giorni.
Premessa: data la distanza temporale dall’evento presunto (30-settembre – 2 ottobre, distanza minima 60 ore), non è ancora concesso entrare nel dettaglio descritto nei modelli numerici ad area limitata (LAM). Ricorriamo quindi ad approfondire la struttura dell’atmosfera così come emerge dal modello globale americano GFS.
In particolare vorrei sottoporre alla vostra attenzione la mappa della figura in alto: essa rappresenta, in termini tecnici, la divergenza del Q-vector, in buona sostanza, la distribuzione e l’intensità dei moti verticali, ovvero quei moti che risultano determinanti nello sviluppo di nubi e precipitazioni. Il procedimento, che deriva dall’utilizzo delle cosiddette “equazioni quasi-geostrofiche” ci indica implicitamente i settori dove potranno verificarsi le precipitazioni più importanti, dove la divergenza del nostro Q-vector è negativa (entro il bordo bianco).
E allora, andando a controllare, notiamo che l’ondata di maltempo in arrivo nella seconda parte della settimana può essere suddivisa in due, per così dire, capitoli.
Capitolo 1 – 29-30 settembre: lungo il bordo meridionale di un robusto campo di alta pressione centrato sul Regno Unito scorrono diversi mulinelli di bassa pressione, contenenti nuclei di aria fredda (polare marittima con successivo scorrimento continentale). Un primo minimo, presente solo in quota (B1 in figura), sta transitando in queste ore al di là delle Alpi, lambendo i cieli del nord-ovest con destinazione penisola Iberica. Da quest’ultima posizione esso inizierà ad interferire con un flusso contrario in risalita dal nord Africa, da dove prenderà forma a partire dai bassi strati una depressione (orografica) che, tra mercoledì e giovedì, raggiungerà la Sardegna introducendo sull’Isola una prima fase di maltempo.
Capitolo 2 – 1-2 ottobre: frattanto, lungo la medesima traiettoria del primo, giungerà di gran carriera un secondo minimo in quota (b2 in figura) che andrà in fase con la depressione sarda dando vita ad un vero e proprio vortice ad asse vistosamente inclinato. E proprio quest’ultimo particolare, fa supporre che tra giovedì e venerdì, sui nostri mari di ponente andrà organizzandosi una attiva perturbazione, il cui ventaglio di nubi e precipitazioni si disporrà ad arco interessando dapprima le regioni centro-meridionali e la Sicilia (giovedì 1 ottobre), in seguito il nord (venerdì 2 ottobre).
Ora, tornando al nostro Q-vector, pare che, riferendoci al capitolo n.1 del nostro discorso, la Sardegna sarà la regione maggiormente a rischio di fenomeni intensi, soprattutto i settori meridionali, dove al complicato quadro termodinamico, andrà a sovrapporsi anche un importante segnale orografico per Scirocco. Lo stesso Scirocco (aria temperata), andando a scontrarsi senza troppi complimenti, con la Bora (aria fredda), potrà generare confluenze “pericolose” con relativo rischio di fenomeni intensi nella giornata di giovedì sulle regioni centrali. Ancora una componente orografica potrebbe essere invece la causa determinante del medesimo rischio di abbondanti precipitazioni sulle regioni di nord-ovest, segnatamente Piemonte e alta Lombardia, nella giornata di venerdì.
Per ora è opportuno fermarci qui. Abbiamo comunque a disposizione già dati sufficienti per capire cosa ci attende e quali sono, al momento, i settori del nostro Paese a maggior rischio di fenomeni intensi. Naturalmente il quadro delineato, subirà ancora alcuni aggiustamenti. Sarà quindi nostra cura descrivere nuovamente l’evoluzione e centrare l’obiettivo di una previsione corretta.
Luca Angelini per Meteoservice.net