Editoriali — 12 Giugno 2015

sinosabChiediamo la massima condivisione di questo articolo, grazie. Come avevamo anticipato nella descrizione approfondita in questo articolo, il tempo sta per cambiare sull’Italia, anche se in modo diverso, se non addirittura opposto da settore a settore. Perde importanza la depressione greca e ne acquista invece una atlantica, ancorchè alimentata da un nuovo apporto di vorticità per distacco di un nucleo di aria polare all’altezza delle Isole Britanniche.

Lo sviluppo dell’onda lungo i meridiani occidentali europei causerà una sorta di blocco, tanto che la depressione e i relativi corpi nuvolosi, non riusciranno a progredire verso levante se non molto lentamente. Per lo stesso motivo, l’aria calda risucchiata dalla saccatura e proiettata con correnti meridionali proprio verso l’Italia, determinerà una risposta anticiclonica con contributo nord-africano sul nostro meridione.

suoloLa confluenza tra quest’aria calda e quella più fresca inserita nella depressione atlantica darà vita a due distinti corpi nuvolosi, un primo temporalesco pre-frontale (n.1 nella figura qui a fianco) destinato principalmente al nord-ovest, con elementi temporaleschi sparsi anche sul resto del nord, tra venerdì e sabato mattina, un secondo dalle caratteristiche frontali (n.2 nella figura qui a fianco), che subentrerà tra sabato notte e la giornata di domenica, e che svilupperà forti precipitazioni ancora una volta al nord-ovest, ma a tratti anche sul resto dell’arco alpini, Emilia e persino sulla Toscana.

Segnaliamo la possibilità di fenomeni abbondanti in particolare su Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Lombardia. Segnaliamo parimenti il rialzo delle temperature sulle regioni meridionali, con valori che si porteranno al di sopra cartadella media sino a 5-6°C. Sul resto d’Italia passaggi nuvolosi alternati a momenti soleggiati anche prolungati e con bassa probabilità di pioggia.

L’evoluzione successiva vede ancora rischio di ulteriore instabilità al nord, pur se in un contesto più variabile. Le temperature diminuiscono ovunque e, al sud, rientrano entro la media del periodo.

 

 

Luca Angelini per Meteoservice.net

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