E’ il presidente dell’Istituto nazionale di Astrofisica Giovanni Bignami, su L’Espresso, a mettere in guardia quei cento fortunati milionari che hanno finanziato il progetto Mars One
La missione per portare l’uomo su Marte si potrebbe trasformare in una tragedia. E’ il presidente dell’Istituto nazionale di Astrofisica Giovanni Bignami, su L’Espresso, a mettere in guardia quei cento fortunati milionari che hanno finanziato il progetto Mars One che garantisce di portarli sul pianeta rosso entro il 2023. Detto che Mars One “non ha la minima probabilità di portare nessuno su Marte”, bisogna poi sperare “che tutto questo non si trasformi in una tragedia”. I partecipanti, “ingenui un po’ mitomani – nota sarcastico Bignami – scoprirebbero le gioie di vivere giorni (pochi) contati, appesi all’esile filo della speranza che non ci siano guasti, prima che, con certezza, si esali l’ultimo respiro letteralmente, mentre le sabbie rosse stanno a guardare”. D’altronde l’unico risultato concreto della scienza riguardo al sogno di colonizzare Marte (il mito per eccellenza del Novecento e della Guerra Fredda) è stato conoscere a fondo le condizioni proibitive del pianeta rosso, dal momento che su 50 missioni tentate solo 5 sono “ammartate”: “atmosfera trascurabile, meno di un centesimo della nostra, e comunque irrespirabile (priva di ossigeno), che rende impossibile all’acqua di essere liquida, le temperature sono quasi sempre bassissime, poi ci sono terrificanti tempeste di sabbia, eccetera, eccetera”.
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