Resta in bilico l’evoluzione per la prima decade di aprile. Il modello americano stamane mostra un anticiclone sostanzialmente ancora incapace di prendere possesso dell’Italia stabilmente e lascia intendere che l’Atlantico continuerà a disturbare a tratti il tempo.
In particolare dovrebbero prevalere ad intermittenza correnti da nord-ovest in grado di determinare tempo variabile soprattutto al centro-sud, ma con la possibilità che possano anche formarsi dei piccoli vortici depressionari al suolo, in grado di esaltare le condizioni di moderata instabilità.
In un simile contesto le temperature si manterranno prossime alla media o solo leggermente superiori al nord, dove più probabile risulterà l’effetto di sottovento con cielo in prevalenza sereno e tendenza al favonio.
Attenzione però: dalle carte a lungo termine emerge sempre un difetto! La corrente a getto viene descritta troppo forte e tesa, in realtà avvicinandosi ai giorni in oggetto è fisiologico attendersi un rallentamento, perchè ormai la forza del vortice polare è quella che è: ragion per cui con un getto rallentato, le saccature potrebbero sfondare nel Mediterraneo con ben altro piglio rispetto a quello descritto e persistere almeno sino alla metà del mese.
Cosa vogliamo dire? Che la stabilità primaverile potrebbe non arrivare affatto. Al momento riteniamo in vantaggio il tempo dinamico rispetto a quello statico.