Climatologia — 25 Settembre 2015

Quando, alcuni anni fa, il mondo dell’economia decise di cambiare le regole della concorrenza e introdurre la liberalizzazione delle tariffe, lo scopo era quello di abbattere i prezzi a favore del consumatore. Ma quale è stato il risultato concreto? L’esatto contrario: la concorrenza è diventata sleale nei confronti proprio del consumatore, costretto a decidere di stare sulla padella o di passare direttamente alla brace. Ebbene, anche in campo meteorologico a metà degli anni ’90, con la diffusione esponenziale di internet, l’informazione è sta per così dire, “liberalizzata“.

Non più appannaggio esclusivo dell’Aeronautica Militare, i prodotti meteorologici sono passati in mano anche ad aziende private, alcune qualificate e capaci, altre meno. E, proprio come la storia dei prezzi, anche la diffusione smodata della comunicazione meteorologica, anzichè portare benefici, ha prodotto effetti esattamente contrari, proiettandoci quotidianamente entro una vera e propria giunla di disinformazione. Capita ad esempio di leggere e sentire previsioni dettagliate al chilometro, alla ragguardevole distanza temporale di 360 ore (che sono 15 giorni), diffuse dopo aver dato una semplice occhiata alla corsa deterministica di questo o di quel modello fisico-matematico. Ma questa è la meteo di chi pensa di vincere facile, di chi, in altre parole, la meteo proprio non la conosce.

Soffermiamoci qualche istante sulla figura che vi abbiamo proposto in allegato a questo articolo: si tratta di un prodotto probabilistico elaborato dal modello americano GFS (uno solo tra i 5-6 modelli sviluppati dai rispettivi Centri di Calcolo Internazionali), riferito ai prossimi 9 giorni (termine 3 ottobre 2015). La sua utilità è volta proprio ad esaminare le linee di tendenza a media e lunga scadenza. Ogni attrattore, o spaghetto che dir si voglia, rappresenta l’andamento previsto di una certa superficie isobarica. Cosa possiamo ricavare da queste informazioni? Certamente che i primi tre giorni mostrano un andamento attendibile, mentre guardate cosa accade ai giorni successivi…

E allora, a qualcuno piace vincere facile. Indubbiamente si, ma questo non è il posto giusto. La Meteorologia, loro malgrado, non si presta a tali banalizzazioni. Ricordiamocelo sempre, ma ancor di più ora che arriverà la stagione fredda.

 

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Luca Angelini per Meteoservice.net

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